15/01/16

Arrivano i turni di notte... e uno strumento interessante.

Un pronto soccorso di notte nel gelo: entrambi i problemi risolti.
A breve farò il primo turno di notte.

Non che sia il primo in assoluto: mi è capitato tante volte di andare in pronto soccorso la sera.

Solo che l'ho sempre fatto da studente o medico frequentatore, per cui non dovendo per forza coprire tutto il turno non sono mai rimasto fino alla mattina seguente.

Ora invece insomma mi tocca il "canonico" 20-8: 12 ore di fila dal tramonto all'alba come il titolo del film... anche se il tramonto non lo vedrò, che a quell'ora è già buio.

Comunque sia, nel PS del mio ospedale - durante la notte - lo specializzando non visita i pazienti "nuovi" ma si occupa di rivalutare quelli che sono già ricoverati. Considerando i numeri delle persone che si recano in un qualsiasi pronto soccorso italiano ogni giorno, potete anche immaginare che razza di casino mi aspetta.

Per cui insomma mi aspetto una bella "mazzata", anche se poi non è che dovrò tornare di corsa in reparto e avrò un minimo di tempo per recuperare. Tra l'altro questo è solo un turno - diciamo - di "prova", ma da Febbraio me ne toccheranno 3-4 al mese (sperando non più di quelli) e allora sì che la cosa potrebbe diventare impegnativa.

Per adesso la prendo come una nottata "alternativa", e vi farò sapere come è andata.

Altra cosa di cui vi volevo parlare, è questo coso qui: Neuronguard.

Si tratta di uno strumento italiano, inventato con l'idea di "raffreddare" il cervello.

Questo perché da un lato ci sono varie evidenze scientifiche che provano che - in caso di danno cerebrale (parliamo principalmente di ictus e arresto cardiaco) - raffreddare la temperatura corporea può potenzialmente portare a un notevole giovamento per il paziente... ovviamente in alcuni casi e in determinate situazioni.

Dall'altro lato, raffreddare anche di pochi gradi una persona è davvero difficile. Non si riesce a fare tanto bene nelle sale rosse dei pronto soccorso (diciamo che in genere non si fa proprio) e figuriamoci poi iniziare a farlo in ambulanza.

Insomma questo è uno strumento interessantissimo, e - come già nel caso del materiale anisotropo per l'ecografia di cui ho parlato qui - vorrei provare a contattare chi lo sta sviluppando per vedere se potrebbe essere possibile partecipare a qualche ricerca a riguardo o saperne semplicemente di più.

Così come per la storia del materiale anisotropo non mi aspetto che nessuno faccia i salti di gioia nel trovare un mio contatto... ma tentar non nuoce, e pure qui vi farò sapere se ci saranno novità.

Buona notte a tutti!


Simone

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