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22/05/17

Un (altro) nuovo blog?

L'ultimo post l'ho scritto con questa...
Intanto scusate... vedo che molti dei miei (pochi) lettori rimasti si sono fermati nell'ultimo post, ormai vecchio di mesi, a discutere tra loro con me che latitavo ormai da tempo immemore.

Diciamo le cose come stanno: intanto ho sempre detto fin dal primo giorno dopo la laurea che raccontare della specializzazione poteva essere meno interessante di raccontare di una seconda laurea, e così è stato.

In fondo l'ingegnere che si iscrive a medicina è una cosa figa. Il tizio che si laurea è inizia il suo primo lavoro più o meno sfruttato, sottopagato, noioso, pesante, stressante e tutto quello che volete è la BANALISSIMA E SCONTATISSIMA NORMALITA' della vita di tutti.

A chi gliene frega del neolaureato neoabilitato neoassunto, quando 'ste cose probabilmente le ha già vissute sulla propria pelle? A nessuno.

Aggiungiamo poi che, sì, la specializzazione è quello che mi aspettavo: grande stress, grande fatica, grandi rotture di palle e spesso davvero poco poco poco in cambio. Se ricordate secoli fa dicevo che io la specializzazione manco l'avrei voluta fare... e non è che - ahimè - sia stato smentito in alcun modo.

A meno di pochi e fortunati casi fare il medico specializzando non è questa realizzazione professionale così ambita e meravigliosa da doverla raccontare a tutti. Alla fine è una guerra tra burocrazia, università, necessità della struttura assistenziale, e il bello della scoperta, dell'apprendimento di nuove cose, la paura dei primi contatti con i pazienti eccetera eccetera si è un po' perso, perché era un altro tempo e un altro luogo... in galassie lontane e cose del genere.

Insomma quello che prima era emozionante e affascinante e meritevole di essere raccontato, ora secondo me ha perso un po' di smalto e l'idea di fare il resoconto della specializzazione era sbagliato in partenza. E da qui piano piano il blog si è "ammosciato" e ho finito per abbandonarlo.

Però insomma, io volendo o non volendo con 'sta malattia di scrivere e raccontare i cazzi miei agli sconosciuti ci sono nato. Ed è tosta mollare tutto, vedere gli altri scrittori magari più pippe di me (ogni scrittore pensa che gli altri siano tutti pippe... ma questo era un altro blog :) che stampano robe, e io no. E poi diciamo che mi manca. Mi manca scrivere, mi mancano i commenti di chi legge, mi manca quella cosa fichissima di rielaborare un evento della mia vita in una forma di racconto da mostrare agli altri.

Alla fine dunque penso che o cambierò drasticamente i contenuti di questo, oppure aprirò direttamente un blog nuovo. Solo devo trovare un tema, qualcosa appunto di meno noioso dello specializzando che ha sonno (descrizione perfetta del mio ultimo anno e mezzo di vita, tra l'altro).

Al momento comunque ho per lo meno l'idea per il titolo. Una prima idea per un primo titolo, diciamo. Comunque è questa:

Ingegneria d'urgenza: un ingegnere in Pronto Soccorso.

Un blog dove parlare di robe di medicina, da un punto vista tecnico/teorico. Casi clinici, roba di ecografia, ECG... insomma un blog sulla medicina d'urgenza come quelli fatti bene, mantenendo il mio approccio un po' particolare dovuto a un percorso differente. Non so se lo farò mai ma potrei infilarci qualche spunto personale su argomenti di attualità legati alla medicina, e poi magari qualche racconto di vita da PS come quelli di una volta che - mi pare - piacevano.

Insomma, che ne pensate?

Intanto, per lo meno, il blog l'ho aggiornato. Sono ancora qui... e speriamo ci sia anche qualcun altro rimasto a leggere, però! :)

Simone


29/04/15

La prima volta che ho fatto il dottore.

Sono tipo le 7 e mezza di sera.

Io sto a casa, che alle 8 devo uscire per andare a mangiare la pizza. Invece squilla il telefono.

«Sono Tizio della Croce Rossa» mi sento dire. «C'è un arrivo di migranti al nostro centro accoglienza. Abbiamo un unico dottore solo disperato, che per caso gli andresti a dare una mano un paio d'ore?»

Io è un po' che volevo fare qualcosa del genere. Che poi magari mi hanno chiamato proprio perché avevo fatto da poco presente questa mia disponibilità, suppongo... e vabbe': addio pizza, metto la divisa, e parto per 'sto posto dove devo andare.

Il centro accoglienza sta veramente, ma veramente in culo alla Luna. Però facciamo che arrivo subito, pure se invece non è vero, che non è che possiamo stare qua a scrivere davvero di ogni minimo particolare.

Insomma, il posto è un campeggio con una serie di container messi a schiera. Ogni container ospita - credo - 4 persone. Ce ne sono già una sessantina, e devono arrivarne altre 30.

Della Croce Rossa ci sono un po' di volontari e alcuni dipendenti. È notte, fa freddino, e ringrazio l'ultimo pezzetto di cervello non del tutto bacato che mi ha detto: "sì, ora fa caldo. Però il giaccone della divisa portatelo".

Tra i container vedo aggirarsi qualcuno degli ospiti del campo. Da una parte, un gruppetto ascolta alla radio una musica che non saprei dirvi se fosse hip hop o una qualche roba loro africana... o entrambe le cose. Gli faccio un gesto di saluto, e loro ricambiano. Avranno 12, 13, massimo 15 anni.

I nuovi ospiti stanno partendo dalla questura dopo tutte le procedure del caso, e tardano ad arrivare. Quando, a un certo punto, arriva la notizia: l'altro dottore che dovevo aiutare ha un problema, e non arriva più. I volontari sistemeranno i nuovi arrivi alla bene e meglio, e poi le visite mediche verranno fatte domani mattina. A meno che...

A meno cheeeeeeeee....

A meno cheeeeeeeeeeeeeeeeeee....

Vabbe', ovvio: a meno che non resto io. Io che 'sta cosa non l'ho mai fatta, e che un po' mi sento come se questo grande siluro che gira e che gira stia trovando mio malgrado una sua spiacevole sistemazione.

E devo dire che me la faccio veramente un po' sotto: non so bene che succederà se rimango, non penso di essere all'altezza... e poi mica è colpa mia che l'altro dottore ha avuto dei casini, no? E a me chi cavolo mi paga? E chi me lo fa fare!?

Intanto sento i dipendenti e gli altri volontari che si organizzano.

«Se qualcuno ci pare che abbia qualcosa di contagioso, lo mettiamo da solo e poi i dottori lo vedono domani».

Uno di loro è ben al secondo anno di Scienze Infermieristiche. Che problema c'è?

E insomma, io mi immagino questi che dopo un viaggio allucinante arrivano finalmente qui, e non trovano nessuno che se li caga, e non mi pare proprio questa cosa ben fatta. E anzi: diciamo pure che mi sento veramente, veramente una merda.

È deciso: rimango.

Con gli altri ci mettiamo a organizzare un po' il container dove avverranno le visite. Lo studente di infermieristica mi fa un ripasso sulla scabbia e mi mostra la scorta a vita di Permetrina che lui stesso ha comprato. Io mi preparo mentalmente con il fonendoscopio trovato nell'uovo di pasqua in una tasca (l'altro l'ho lasciato in ospedale) e il prontuario della guardia medica nell'altra.

Passa un'altra oretta bella piena, e - finalmente - arriva il pulmino dei volontari che porta i nuovi ospiti.

Sono 17. Ci ha detto bene, che ne aspettavamo 30. A un primo sguardo sembrano un po' più grandi dei ragazzini che vedevo prima. Molti di loro hanno delle coperte sulle spalle, e le donne portano lo chador.

Gli operatori della Croce Rossa li fanno mettere in fila, e prendono le loro generalità. L'idea è di fare un elenco, vedere chi ha problemi sanitari particolari da gestire subito, poi fargli fare una doccia, dargli da mangiare e infine sistemarli negli alloggi dove saranno ospitati in attesa di un'altra visita - più accurata - che sarà fatta domani mattina.
 
Inizio col vedere prima le donne. Per fortuna c'è una di loro che parla inglese, e si offre di aiutarmi per comunicare con chi invece parla solo la propria lingua, se no era un bel problema. Mi faccio anche aiutare da una volontaria, che visitare le donne da solo non conoscendo i relativi usi e costumi non mi pare davvero una grande idea. Proprio no.

Con tutti quanti inizio facendo le domande "standard" che stanno su un foglio di visita "standard" che mi hanno lasciato, e poi improvviso a seconda dei casi e delle necessità.

«Hai problemi di salute?»

La risposta, in genere, è "no". Ma poi tanto come gli fai altre 2 domande viene fuori ogni patologia contenuta nell'Harrison, e anche qualcosa che devono ancora scoprire.

«Hai prurito?» chiedo.

A questa rispondono praticamente tutti "sì".

«Hai la tosse?»

«Sì»

«Ti fa male da qualche parte?»

Sempre "sì".

E così via, domanda dopo domanda, in una sorta di screening nei confronti di una popolazione ridottissima ma nella quale la prevalenza di patologie di qualunque tipo è 10 mila volte quella all'interno della popolazione generale. Per dirlo in termini meno medichesi e più comprensibili, i migranti arrivano qui che stanno tutti rovinati.

Per il resto mi limito a guardare sulle braccia e sulle parti più esposte se ci sta qualche lesione. Poi sento il torace col fonendo per capire se qualcuno ha la polmonite, e poi insomma guardo quello che c'è da guardare ma senza starci troppo a perdere tempo, che è tardissimo e loro sono tanti e ci sono ancora un sacco di cose da fare.

Sul foglio della visita scrivo qualche riga riguardo a quello che ho trovato. Se c'è qualcosa che ritengo vada approfondito in seguito, lo scrivo grande e lo sottolineo più volte.

Finisco di vedere le donne, e passiamo agli uomini. Anche qui c'è chi ci dà una mano facendo da interprete, e adesso mi aiuta un volontario maschio. Rispetto alle donne, gli uomini sono più malandati. Sembrano anche più grandi, ma l'età media è sempre 18, 20, 25 anni. Difficile che qualcuno ne avesse di più.

«Qui mi hanno sparato nel 2002» mi dice uno, mostrandomi una gamba ridotta male. Poi si alza la maglietta, e mi fa vedere due buchi sulla pancia.

«Questi, invece, me li hanno fatti qualche anno dopo».

"Esiti di ferite da arma da fuoco all'arto inferiore destro e all'addome", scrivo sul foglio visita. Intanto mi chiedo se ho mai conosciuto qualcun altro a cui abbiano sparato da ragazzino. Due volte. E non me ne vengono in mente poi tanti.

Un altro mi dice in inglese qualcosa che tradurrei tipo: "l'Italia e la Somalia devono essere unite".

Quale dei nostri politici eleggerebbe a cavallo di battaglia una affermazione del genere? Probabilmente, chiunque di loro.

Nel corso delle visite lancio tubetti di Permetrina come se fossero coriandoli. Ho ben 6 (SEI) pasticche di tachipirina da distribuire saggiamente a quelli che sembrano più doloranti. Intanto sottolineo patologie e malanni mai sentiti, o che sembrano la versione super-incazzata di cose che qua sono banalissime. Domani verrà qualche altro medico un po' più esperto, e vorrei che insomma certe cose fossero - nei limiti delle mie possibilità - chiare.

«Mi fanno male le gambe» così dicendo, uno degli uomini fa il gesto di portare le ginocchia al petto. «Sulla barca sono stato tutto il tempo così».

«Quanto siete stati sulla barca?» chiedo io.

Lui ci pensa un po', come se avesse difficoltà a mettere insieme i giorni e le notti.

«Quattro...» dice. «No! Cinque giorni».

Io deglutisco, e non dico niente: cinque giorni su una barchetta in mezzo al mare. Che loro non è che sono stupidi: lo sapranno che, la barchetta, un numero statisticamente significativo di volte da qualche parte arriva. Ma sapranno pure che - qualche altra volta - no.

Un po' come da noi quando prendi l'aereo e c'hai paura che casca. Soltanto con la possiblità che cada davvero moltiplicata per 100 mila milioni di miliardi di volte... ma comunque - più o meno - stiamo lì.

Mi rendo conto che continuo a tirare fuori stastiche, numeri, possibilità. Sarà che alla fine ho visitato 17 persone nel giro di 2 ore e mezza. Sono le 3 di notte. Ho la schiena che implora pietà tra L4 e L5 e vorrei dire che sono felice, stanco, allegro e soddisfatto... ma per il momento sono solo contento di poter tornare a casa a dormire tutte le ore che posso.

Finito tutto quello che c'è da fare, i volontari mi riaccompagnano col pulmino per un tratto di strada. La periferia è un chiaroscuro di luci e palazzi che si perdono a vista d'occhio. Sul cellulare ho una foto mia, in divisa, davanti al container/ambulatorio dove ho fatto le visite.

Faccio per metterla su Facebook. Scrivo un commento del cazzo sull'Europa, sui migranti, e su tutte queste cose di cui si parla sempre... ma poi, alla fine, ci ripenso.

Cancello tutto, e la foto me la tengo per me.

Simone

15/10/09

Tutti i nuovi CD che mi piacciono a me: e adesso, quale mi compro?

L'altro giorno, al solito super-mega-media-store, mi sono fermato di fronte alle ultime uscite musicali. Per la prima volta, credo, negli ultimi 10 anni, c'era talmente tanta roba interessante che non sapevo cosa comprare... e di cui ovviamente non posso fare a meno di parlarvi sul blog.

Backspace, il nuovo album dei Pearl Jam: questi non li ascolto da tipo 10 anni. Tanto per chiarire, è una band che ha realizzato uno dei miei dischi preferiti di sempre (TEN) e alcuni tra gli album di cui non potrebbe fregarmene di meno in assoluto (ehm, tutti gli altri).

Insomma, sul momento non mi fido troppo. Vediamo

Sulla mia pelle, di Noemi: sì, lo so lo so. Voi siete troppo musicalmente eruditi per ascoltare certe cose, ma a me il singolo (Briciole) mi piaceva, per cui vorrei almeno sentire com'è il disco vero e proprio.

Nightbook, il nuovo disco di Ludovico Einaudi: adesso qui le cose si fanno complicate, perché se questo dovesse piacermi potrei finire per non ascoltare altro per mesi. Almeno con quello di Allevi è stato così, ma di sentire una cosa sola ora che è uscita un sacco di roba... insomma, magari questo me lo compro dopo.

Sonic Boom dei Kiss: ricordo ancora quando ho comprato Revenge, qualcosa come 20 anni fa. Me lo sarò sentito 100 mila volte, anche se col senno di poi magari non era nemmeno 'sto gran che. Chi lo sa, sarebbe il caso di riascoltarlo adesso.

Insomma l'ultimo dei Kiss potrebbe essere il super-discone che riascolto per sempre (cioè, ragazzi: i Kiss!!!) ma poi magari invece è carino solo il singolo che passano alla radio, mentre tutto il resto dell'album è una merda. Chi può dirlo? Chi può rischiare?

Di sicuro non mi attira molto il fatto che il CD costi di più perché dentro c'è pure la compilation dei successi dei Kiss (come se non ce l'avessi già tutti!) e un cavolo di DVD inutile che non vedrò mai. Un po' come il disco orchestrale di Ligabue, che non ho mai comprato perché la versione solo CD non si trova (o forse semplicemente non esiste proprio) e io il video del concerto non lo voglio che non ci faccio niente.

E infine, tanto per farvi disprezzare ancora di più i miei gusti musicali.

The boy who knew too much, di Mika: ora mi ucciderete, ma per me questo qui potrebbe essere il nuovo Freddy Mercury. Anche se purtroppo, ascoltando di fretta qualche traccia nel mediastore, temo che il nuovo Brian May non si sia nemmeno avvicinato alla sala di registrazione.

Insomma forse mi piace ma probabilmente invece no, col solito rischio che valeva anche per i Kiss del singolo piacevole ma tutto il resto del CD che fa schifo.

E vabbe'. Alla fine ho fatto il musicofilo intellettuale con la puzza sotto al naso, e mi sono preso i Pearl Jam. Vi avrei scritto una recensione ma non mi andava, per cui accontentatevi di quanto segue:

Dopo 4-5 ascolti, questo Backspace (o Backspacer?) mi pare che sia bello, con qualche pezzo davvero buono... anche se l'album tutto intero dura più o meno mezzora, per cui non mi pare che si siano sprecati troppo. La scatola del CD con tutti i disegni assurdi è bellissima (tra le tante cose, c'è un astronauta che suona la batteria nello spazio), mentre dentro al disco dovrebbero esserci anche gli MP3 di un paio di concerti, che ovviamente non ascolterò mai...

Ma ringrazio comunque i Pearl Jam per il gentile pensiero.

Simone

30/09/09

Il secondo primo giorno di medicina!

E inizia anche il secondo anno di università (per chi arriva adesso, sto prendendo una seconda laurea in Medicina).

Grazie alle solite meraviglie burocratiche, in questo primo semestre ci troviamo a seguire due corsi di Anatomia accorpati, per un totale di 8 ore di lezione + laboratori ed eventuali incontri aggiuntivi vari. Se nella vostra vita avete mai studiato Anatomia, avrete idea della mole insensata di roba da studiare con cui ci stanno caricando tutta in una volta. Se ignorate quello di cui sto parlando, invece, sono sinceramente contento per voi.

Se poi aggiungiamo che sto seguendo anche altri corsi che non mi fanno propriamente impazzire (mi tengo sul vago, nel caso dovesse passare a leggere qualche professore ^^) che le aulee sono lontanissime da dove parcheggio e che in certi giorni non riesco a pranzare prima delle 3, vi fate un'idea di quanto sia felice e contento di alzarmi tutte le mattine per andare a seguire... e poi in caso anche a scrivere, aggiornare il blog e magari magari pure in ufficio, nel caso che avanzi un po' di tempo.

Ma intanto ci sono, vado avanti, e spero che espletata la disumana tortura della frequenza obbligatoria gli esami si riveleranno fattibili (anche se temo che Anatomia sia impossibile) e piano piano mi ritroverò a incominciare anche il terzo anno.

E a quel punto potrò anche riprendere a lamentarmi. ^^

Simone

07/09/09

Il primo libro del secondo blog, e l'aggiornamento di settembre.

E rieccomi qui, pronto e pimpante nonché già scazzatizzimo per il rientro a Roma... ma per quello c'è poco da fare.

Riapro ufficialmente il blog, riassumendo in maniera rapida che cosa ho combinato quest'estate... ovviamente dal punto di vista universitario e letterario.

Seconda laurea in medicina: i corsi del secondo anno iniziano tra un paio di settimane. Gli esami del primo anno li ho finiti a Luglio, per cui non devo (o almeno non dovrei) preoccuparmi di università e studio, almeno per un altro pochino. Insomma, ne riparliamo.

Scrittura: ho finito il libro del blog. Cioè il libro di questo blog, il primo libro del secondo blog. Il mondo quasi nuovo, insomma.

Ho riunito i vari post scritti in un anno, ho buttato via quelli stupidi (non tutti, se no che libro facevo? ^^), inutili (vedi parentesi precedente) o che non mi piacevano, ho sistemato il tutto dandogli una specie di ordine molto vago (ho riunito i post in vari gruppi), e poi ho riletto e rieditato tutto quanto.

Adesso non resta che ri-stampare e ri-dare una letta definitiva a tutto, magari buttando via qualcos'altro, ma sinceramente mi pare che il lavoro sia più o meno concluso e forse potrei anche lasciarlo così.

I vari gruppi di post, che formano una sorta di capitoli, si intitolano... uhm, già me li sono scordati... insomma più o meno: lo studio quasi nuovo, la filosofia quasi nuova, il sesso quasi nuovo, la società quasi nuova, vita da single e il mondo quasi nuovo. Credo che gli argomenti trattati siano ovvi... a parte forse il sesso, che non so davvero io che cosa dovrei avere da dire. ^^

Ho già in mente la copertina, che spero di trovare il tempo di realizzare già in questi giorni: la foto di un mappamondo con un cerotto appiccicato sopra e un'etichetta che dice "quasi nuovo".

Cosa mi aspetto, da un libro del genere (si chiederà qualcuno, o per lo meno me lo chiedo io)? Sinceramente è un enorme incognita. Secondo me eventuali lettori, editori, critici e rompipalle vari potranno anche distruggermi dicendo che è un testo pieno di stronzate (cosa che non escluderei a priori) e ho anche un po' paura dei giudizi che potrei ricevere su certe opinioni che ho dato (che comunque sono state tutte già pubblicate e commentate nel blog, per cui voi non vi stupirete).

Però sono contento di averlo scritto, ecco, e anzi a livello istintivo - al di fuori di un giudizio sulla qualità effettiva del testo - mi sembra quasi la prima cosa scritta da me che abbia realmente senso di esistere. Finalmente mi sono guardato attorno e ho detto le cose che mi venivano in mente, senza filtri strani, personaggi inventati o figure retoriche assurde che poi capivo solo io.

Adesso penso che proporrò il testo a diversi editori, nessuno mi risponderà e alla fine lo metterò online come da programma... per cui per leggerlo pazientate un po'. O al limite ri-sfogliatevi il blog ^^.

Blog: per essere coerente dovrei chiudere anche questo blog, cambiare argomento o comunque fare qualcosa. Intanto lo tengo così perché non so ancora bene come muovermi. L'idea di andare avanti un altro po' a questo modo non mi dispiace, anche se c'è sempre quell'idea del blog-romanzo però non come gli altri blog romanzi che trovate online, ma un po' diverso (sempre se ne sarò capace, ovviamente). Solo che appunto non lo so, vedremo.

Ok, per il momento direi che basta. Da domani (o dopodomani va') si ricomincia davvero ad aggiornare con le solite boiate... sempre che come dicevo non ci ripensi prima e non mi venga in mente altro.

Che poi in realtà qualcosa in mente mi sa che già ce l'ho davvero.

Quasi.

Simone

27/07/09

Arrivederci allo studio, saluti all'Urania e ai miei romanzi, invece, addio.

Punto della situazione di quasi chiusura estiva del blog (penso di aggiornare ancora per un paio di volte).

Intanto, come certamente avrete notato (più che altro dal mio post precedente), il premio Urania è andato a un altro autore bravissimo che non ero io, e insomma vabbe' niente. Sembra che il connettivismo stia avendo un grande successo e soprattutto una grande influenza nell'ambito della seppur claudicante fantascienza Italiana. Sarebbe quasi da iniziare a seguire la cosa, per cui nella mia estrema ignoranza in merito mi reco su Wikipedia e leggo:

La teoria di van Vogt (scrittore canadese che ha introdotto il connettivismo) parte dall'assunto che, avendo ogni singola disciplina raggiunto livelli di specializzazione elevatissimi, sia necessaria una nuova scienza capace di ristabilire le connessioni tra le competenze e le conoscenze di una disciplina e l'altra.

Uhm... potevo fingere che Mozart di Atlantide volesse proprio dire questa cosa qui (tanto può voler dire quello che vi pare): ma vabbe', a saperlo prima! ^^

Per il resto, per quanto riguarda la scrittura mi trovo in un momento abbastanza critico: tanto per farvi capire, Primo Mazzini avrei potuto scriverlo direttamente nel cestino di Windows, e avrebbe ricevuto lo stesso tipo di feedback editoriale.

Sempre per farvi capire la mia situazione, in questo momento non penso che valga la pena scrivere un altro romanzo. Ho delle idee in testa, anche a mio giudizio buone, ma non riesco a impormi di scriverle se poi tanto ormai penso che non avrò modo di far leggere e di valorizzare degnamente il lavoro finito.

Per ora realizzerò altre raccolte da questo blog e da quello vecchio, visto che i miei articoli brevi sembrano attirare un po' più di attenzione. Poi magari tra 20 anni qualcuno mi chiederà: ah, scrivevi anche romanzi? E avrò materiale già pronto a bizzeffe, più qualche idea avanzata.

Passando all'università, Martedì 28 Luglio (non so quando pubblicherò questo post) darò l'ultimo orale dell'anno. Poi se andrà bene avrò finito tutti gli esami del primo anno di Medicina. Se andrà male avrò finito se non altro questo interminabile periodo di esami iniziato a maggio, e me ne andrò comunque in vacanza. Insomma, una volta tanto, non posso perdere.

Come dicevo penso di farmi un giretto in Europa, e poi forse un giretto anche in nave. Non sarà il viaggio più eccitante del mondo (come qualcuno che invece se ne va in Giappone! ^^) ma mi devo rilassare e soprattutto mi porterò una stampa di questo e dell'altro blog per cercare di tirarne fuori qualcosa di proponibile agli editori. Alla fine credo che mettendo insieme tutti gli articoli più divertenti o più riusciti verrà fuori un libro (quasi) divertente e riuscito... o almeno se ci pensate sarebbe logico che fosse così.

Adesso mi pare di essermi scordato qualcosa... oppure no. Non lo so. In ogni caso come ho detto non è questo l'ultimissimo aggiornamento, per cui - male che vada - c'è ancora tempo per rimediare con un aggiunta dell'ultimo minuto.

Oppure (visto che era un po' che non lo scrivevo) come sempre, quasi.

Simone

22/07/09

Lo studio, le opinioni e il Codice Aggiunto.

Se la mia iscrizione alla facoltà di Medicina ha avuto almeno un risultato positivo (oltre che bloccare la mia attività di romanziere) è che quando conosco delle persone nuove - o ne incontro di vecchie che non vedevo da un po' - ho sempre un ottimo argomento di conversazione, nonchè un sistema per sondare un po' meglio come ragiona e cosa pensa davvero la gente che conosco.

Adesso vi spiego: il fatto è che non c'è niente di strano, importante o pericoloso nel fare l'università (molta gente si prende una seconda laurea, tra l'altro). La cosa realmente sconvolgente, per gli interlocutori, è che il salto da ingegnere a medico è sufficientemente inusuale da costringerli a produrre una propria opinione, prima di dare una risposta.

Nessuno infatti ha voglia di sforzarsi davvero per dire qualcosa di interessante durante delle discussioni generiche in un locale o a una festa, e generalmente le conversazioni si svolgono seguendo un certo schema domanda - risposta - considerazione scontata. Vi faccio qualche esempio:

Domanda: tu che lavoro fai?

Risposta: pulisco i cessi alla stazione dei drogati.

Considerazione: ah, bello. Deve essere un lavoraccio, ma è comunque importante.

Ancora:

Domanda: tu che ne pensi degli extracomunitari?

Risposta: io gli extracomunitari secondo me bisogna aiutarli (?!) e poi, adesso che c'è Obama...

Considerazione: eh sì! Mica come in Italia, che invece ci prendono per il culo tutti.

E visto che sono ispirato:

Domanda: dove vai in vacanza questa estate?

Risposta: vado in una crociera di nudisti dove si fanno le orgie. Oppure orge, non so davvero come si scrive.

Considerazione: bella la crociera! E poi se due (o più) persone stanno bene insieme non vedo perchè si debba giudicarli.

Contro-considerazione scontata:
sì, però la libertà finisce dove inizia quella degli altri.

Considerazione totale finale: eh sì, bisogna sempre rispettare gli altri.

Che discorsi illuminanti, vero? Avevo scritto un libro che parlava di questa cosa (Codice Aggiunto, mi sa che inizio a spaccarvi le scatole vero?) della gente cioè che - pur essendo apparentemente normale - non possiede una propria individualità e si comporta come un automa.

Ebbene, la mia seconda laurea in medicina costringe le persone a tirare fuori il proprio Codice Aggiunto, imponendogli di pensare: qual è la mia posizione etica nei confronti di questo evento? e produrre altresì una risposta. Insomma io arrivo da qualcuno che ho appena conosciuto, mi presento ciao, mi chiamo Simone. Sai, sono ingegnere e però poi quest'anno mi sono iscritto a medicina per motivi non chiari ai più, e appena vaghi anche a me. Cosa suscita in te questa fondamentale notizia?

Ed eccovi qualche considerazione, così vi fate qualche risata... o vi girano le palle come a me, a seconda dei casi.

- Ma medicina non sono sei anni?

- Ma poi quando ti laurei in medicina vuoi fare il medico?

- Non potevi scegliere una laurea breve, tipo Fisioterapia?

- Si vede che te lo puoi permettere!

- Ah be', ma tu hai fatto ingegneria a Roma Tre (dove notoriamente regalano le lauree)... mica era La Sapienza!

- Anch'io volevo fare medicina, poi non l'ho fatta per tutta una serie di colpe attribuibili agli altri.

- Smettila di guardarmi le tette!

- Pure io vorrei tanto iscrivermi alla facoltà X. Anche se poi non lo farò mai, perché evidentemente non voglio.

- Ah! Anch'io sono Ingegnere e Medico, e adesso sto facendo la pratica da avvocato... ma che fai, piangi?

- Ma ha prendere due lauree con una media bassa sono buoni tutti, ed equivale esattamente a non fare nulla. Proprio come (non) ho fatto io.

- Io invece ho preso tutti 30... e pensa che ci ho messo solo dieci anni.

- Ma a te non ti va proprio di fa un cazzo?!

- Vabbe', ma tu sei già laureato: impari subito.

- E chissene frega?! Al mondo c'è anche gente con problemi reali, sai?

E meno male: almeno una persona che dice le cose come stanno l'abbiamo trovata! ^^

Simone

16/07/09

Il mondo quasi fermo.

Gli orali di Istologia, l'esame famoso che è andato male e devo ridare, iniziano il 27 luglio. Cioè prima uno dà lo scritto, aspetta comunque fino al 24 per sapere come è andato, e poi eventualmente la parte orale la dà il 27. O il 28. O il 29 o Dio solo sa quando finiranno di interrogare tutti.

Vi sembra normale? A me no. È come se questa sessione d'esami si stesse prolungando per un tempo infinito e interminabile. Ma pure ai professori, come gli va di stare lì a interrogare fino ad Agosto?

Ancora. Sto aspettando i risultati del premio Urania per sapere se tanto vale mettere Primo Mazzini completamente online, o se magari sono almeno tra i finalisti e posso ancora sperare che prima o poi me lo pubblichino.

Il fatto è che in genere in questo periodo il vincitore già si conosce, ma quest'anno ancora non hanno fatto sapere niente. Ogni giorno mi sveglio, accendo il computer e mi aspetto di leggere il nome del vincitore su qualche sito letterario... e invece niente. Anche qui sembra tutto fermo, come se il tempo non passasse mai.

Poi c'è Codice Aggiunto, il romanzo che vorrei editare e rilasciare come ebook. L'ho stampato e sta lì, sulla scrivania, in attesa che il mio tempo libero si occupi di lui. Speravo a Luglio di metterci le mani, ma invece Luglio è andato a puttane e il manoscritto sta ancora lì che mi guarda. E pensare che ho anche dato Genetica (Codice Aggiunto parla di cloni, DNA e robe del genere) per cui adesso potrei sistemarlo come si deve dandomi le arie di quello che ci capisce... oppure decidere che è talmente pieno di boiate che tanto vale lasciarlo così ^^.

Sarà il caldo, o sarà che sono stanco e non vedo l'ora di andarmene in vacanza. Comunque davvero mi sembra tutto (quasi) fermo con 100 mila cose che devono succedere e che invece continuano ad auto-procrastinarsi, come se si fossero coalizzate per farmi perdere tempo.

Appena faccio l'esame monto in macchina, accendo il navigatore e mi faccio un mese e mezzo di vacanza tra Italia, Francia, Spagna, Austria e Germania.

Che ne dite? Magari vi vengo a trovare.

Simone

02/07/09

Esami, corsi di scrittura, magari l'Urania e - se Dio vuole - un po' al mare.

Rapido aggiornamento, tra poche novità e molti sviluppi delle solite cose.

Università: mi hanno segato/bocciato a Istologia/Embriologia, perché caso strano mi ha interrogato l'assistente che bocciava tutti. Ok non tutti tutti, però ha bocciato almeno me, e direi che è già abbastanza ^^.

Ho invece passato Biologia/Genetica. Il fatto che le avevo studiate per un terzo di quanto ho studiato Istologia dovrebbe farci capire a tutti qualcosa sull'università e un po' sul mondo in generale... anche se al momento il quale qualcosa mi sfugge.

Adesso insomma mi tocca studiare pure a Luglio per ridare l'esame andato male, e mi sa che finirò proprio a ridosso di Agosto visto che a correggere gli scritti ci mettono una vita e mezza. E io che avevo sperato di andarmene in vacanza, mannaggia a me e a quando mi sono messo in testa di fare lo scrittore intellettuale... o l'ingegnere pazzo (a seconda dei punti di vista).

Scrittura: ho ripreso un po' a scrivere. Un po' nel senso che la voglia c'è, le idee pure, l'entusiasmo sta salendo e in questa mezza giornata in cui finalmente non mi sentivo pressatissimo da esami imminenti ho scritto 3-4 o 5 pezzi per il blog, tra cui ovviamente questo.

Adesso devo decidere se sono così pazzo da voler scrivere un romanzo d'estate mentre studio e - almeno in teoria - avrei anche da lavorare e volendo anche da organizzarmi le vacanze. Forse sì, forse no. Comunque questo era per dire che inizio a non dare più troppa importanza alla forma del romanzo come tale (spero che si capisca cosa intendo dire) mentre mi piacerebbe leggere e magari scrivere anche semplicemente dei bei libri che trasmettano idee e facciano riflettere. Un po' come fare lo scrittore, insomma, senza dovermi legare per forza all'idea dell'autore-romanziere.

Devo inoltre dire, o confessare, che raramente quest'anno ho provato interesse per un romanzo o anche per un film di genere. Non è che fantascienza/horror e compagnia non mi piacciano più, ma è solo che ormai la roba che vedo in giro mi pare solo una scusa per ricopiare qualcosa che è piaciuto 30 anni fa senza inserire contenuti, contesti e riflessioni nuove.

Per chiarire: chissene frega dei vampiri, chissene frega di Terminator e dei Trasformers, chissene frega degli zombi e chissene frega dei seguiti di roba di 20 anni fa che usciranno l'anno prossimo. Mi stupisco anche che la gente segua certe cose per poi magari restarne delusa: io mi annoio solo coi trailer o le quarte di copertina!

Il fantastico dovrebbe essere una chiave di lettura, e non rappresentare semplicemente l'intero e unico contenuto, tra l'altro nemmeno originale. Ma se la pensate diversamente, amici come prima.

Corsi di scrittura: mi sono iscritto a un corso di scrittura, ma che essendo gratuito e a numero chiuso non so se mi chiameranno (specie se leggono come scrivo).

Comunque il corso è di Mondadori ed è questo qui. Sinceramente 2 ore al giorno mi pare pochino e di una possibile noia mortale con gente che spiegherà che a scrivere un libro ci vuole tanto impegno e tanta bravura e poi... ooops, finite le due ore. Ma forse invece magari sarà utilissimo e divertentissimo, e poi conoscerò il mio futuro editor che mi pubblicherà tutto... per cui almeno a iscrivermi c'ho provato.

Ancora scrittura: lo so, che palle! Comunque è solo per dire che ormai stiamo a Luglio, e nei prossimi giorni sapremo come è andata col premio Urania. Io non mi aspetto di vincere perché il mio romanzo semplicemente non c'entra un cazzo con quello che vince di solito, o meglio: tutte le cose che scrivo io non c'entrano un cazzo con quello che di solito vince (in generale e non solo per l'Urania voglio dire ^^).

Però almeno di rientrare nel gruppo dei segnalati spererei di meritarmelo, così poi potrei tirarmela un po' coi miei parenti nonché lettori del blog e mettere l'ebook online sperando che qualcuno si prenda la briga di dargli un'occhiata per scoprire com'è che ha quasi vinto, ma poi invece no.

Vabbe', insomma speriamo. E comunque, al solito, vada come vada.

Io, in ogni caso, oggi continuo a scrivere.

Simone

19/06/09

La presentazione dell'esame che se ti dice bene ne parli sul blog e ci scrivi il libro.

Ennesimo aggiornamento della situazione, un po' in anticipo rispetto al solito visto che questo periodo è piuttosto denso in quanto a novità... anche se più che di nuove novità si tratta degli sviluppi di novità un po' più vecchie. Ma insomma, vabbè:

Seconda laurea in medicina: ho passato Biochimica 1 con 18. Se mi bocciavano potevo ridarlo solo tra 1 anno, e non chiedetevi perché: tale è il destino degli studenti di Medicina, perché qualcuno lo ritiene giusto. Per cui così è e così rimane. Insomma ancora una volta il 18 si riconferma come il voto più bello che si possa prendere, e credo che mai nessuno lo toglierà dal suo podio.

Oltre a Biochimica 1 ho passato anche lo scritto di Istologia/Embriologia e ho l'orale lunedì. Non so per quale santo davvero non mi abbiano segato, comunque più che per l'esame in sé la cosa degna di nota è che lunedì sono l'ultimo in lista della mattinata... che tradotto dal linguaggio universitario significa che arriverò lì alle 9 e mi interrogheranno alle 5, dopo 8 ore di snervante attesa. Ah, quanto amo l'università, che bello!

Fatto Istologia/Embriologia avrò Biologia/Genetica il primo Luglio. Lo scritto di Bio l'ho già dato a Febbbraio, per cui insomma se passo Genetica (del resto ho una settimana piena per prepararlo ^^) e poi mi va bene anche l'orale, il 2 luglio avrò finito tutti gli esami del primo anno e potrò addirittura ambire a farmi un viaggetto da qualche parte. Lo scorso anno le mie vacanze sono state il corso estivo per il test di ammissione, e no non mi sento felice nel ripensarci ^^.

Se poi mi dice male dovrò ridare Istologia il 17... ma speriamo di no.

Presentazione del libro: la presentazione è andata bene, anzi benissimo. Di solito a queste cose ci vengono solo gli amici... e infatti così è stato. Solo ho scoperto che di amici ne ho davvero più di quelli che penso di meritare, e anche uno o due del tutto nuovi o che proprio non mi aspettavo.

Per il resto l'associazione culturale Soqquadro e la galleria VISTA Arte e Comunicazione hanno fatto un sacco di pubblicità e del libro si è parlato su moltissimi siti e anche su giornali come Roma c'è e, uhm, Roma c'è. La presentazione insomma è servita al suo scopo di (provare almeno a) farmi conoscere in giro un po' di più, e speriamo che i risultati si vedano.

Ah, Marina Zatta di Soqquadro ha detto un sacco di belle cose su di me e sul libro durante la presentazione... del resto, è una carissima amica anche lei ^^.

Infine, se vedete l'immagine del post, si tratta della primissima versione di titolo e copertina fatta da me, poi un po' cambiata ma comunque rifiutata dall'editore (e diciamo anche a ragione). Durante la presentazione ne avevamo parlato... e prima o poi magari vi farò vedere anche la copertina ideata dall'editore ma che non era piaciuta a me.

Scrittura: la scrittura, tolto questo blog, per il momento è morta e sepolta. Ho però sempre intenzione di rifilarvi un nuovo ebook a sorpresa, e ho quasi deciso che il romanzo che ho in testa ormai da un anno o due vale effettivamente la pena di essere scritto (nonostante non sia troppo convinto di averlo detto in un modo grammaticalmente corretto).

Insomma se a Luglio davvero ho finito gli esami potrei davvero farmi una chiusa che non finisce più e tirare fuori un romanzo nel giro di un mese: tanto ormai le cose le faccio tutte così, visto che tempi lunghi e prendersela comoda sono un ricordo del passato.

Ma prima, davvero, mi ci vuole una bella vacanza.

Simone

EDIT:

La presentazione di Io scrivo sul blog di Cyberluke!

09/06/09

Lo scrittore sotto esame e lo studente in ansia (o era il contrario?)

Solito consueto aggiornamento rapido rapido, che sono oberato da tutte le cose che devo fare (al punto da non combinare più niente, ma vabbé ^^).

Medicina: gli esami sono alle porte, anzi il primo l'ho già dato: Biochimica 1, di cui al momento non si sanno i risultati, ma era una prova intermedia non troppo importante. Questo per mettere le mani avanti nel caso sia andato male, ovviamente.

Poi il 15 ho lo scritto di Istologia/Embriologia, e anche se sto studiando come un matto sono piuttosto pessimista. Non è assolutamente un esame difficile, ma è lunghissimo (saranno 800 pagine) con un sacco di cose fondamentali da ricordarsi a memoria per poi scordarsele 10 minuti dopo aver dato l'orale.

Comunque vedremo. A Luglio invece c'è Biologia/Genetica. Qui sono più ottimista perché ho anche più tempo per prepararlo e una parte già l'ho superata. Se poi riesco a dare tutto vuol dire che ho sostenuto tutto il sostenibile del primo anno e posso spaparanzarmi... altrimenti c'è la sessione di Settembre.

In ogni caso, finiti gli esami vado in vacanza.

Scrittura:
il libro del blog, anche chiamato Io scrivo, non mi pare purtroppo che stia andando benissimo. Non so nemmeno se sta andando male, visto che le vendite si conoscono a mesi e mesi di distanza dall'uscita in libreria, però se fosse un best-seller a sorpresa credo che a questo punto me ne sarei accorto.

Invece sì ci sono un sacco di siti e di blogger amici che ne hanno parlato, però bo' non mi pare che tiri una gran bella aria visto (cosa che - ahimé - temo che valga un po' per tutti i libri che escono in questo periodo).

Vi ricordo che il 18 Giugno c'è la presentazione qui a Roma, presso la galleria VISTA Arte e Comunicazione, in Via Ostilia 41. Non mi aspetto di fare chissà che cosa, spero di incontrare qualche amico e con loro di parlare un po' del mio libro e magari farmi anche quattro risate, visto che Istologia (almeno lo scritto) sarà comunque passato e inizierò a sentirmi molto più leggero.

Generale: per il resto è un po' un periodo strano. Sarà che mi sono stressato con studio e lavoro, o che ho il terrore degli esami e ancor di più delle presentazioni. Comunque non vedo l'ora che passino le prossime 3-4 settimane e di mollare tutto per un po'. Magari è solo che arriva l'estate e si sentono un po' tutti così, anzi ne sono quasi convinto.

Comunque anche se parto il blog non lo mollo, per cui sarete sempre informati di tutto come da tradizione! ^^

Simone

22/05/09

Male che vada, c'è sempre il bianchetto.

Scrivo alla redazione di un'importante casa editrice: salve. Vorrei regalare il mio libro a uno dei vostri autori, potete darmi un recapito o - semplicemente - farglielo avere voi?

In questi casi mi immagino una luce rossa che inizia a lampeggiare nell'ufficio dell'editore, con la gente che scappa da tutte le parti e una voce metallica che urla: allarme maniaco, allarme maniaco! La risposta - solerte e gentile - è una cosa del tipo: no, ma se vai a una presentazione magari può darsi che lo incontri (se non sei così stupido da non esserci arrivato da solo, aggiungo io).

In effetti non c'ero arrivato, ma rimedio subito e scopro che qui a Roma ce ne è una proprio domani, alle 20, al centro.

Che fare? Sinceramente, non mi sembra tutta questa gran buona idea presentarmi lì col libro, e fare la figura dello sfigato in mezzo al casino di persone che si accalcano per farsi firmare un autografo (le presentazioni dei libri sono così, no?). Poi alle 8 è presto, il centro di Roma sarà un cubo di auto accatastate e sto anche sotto esami. Però voglio regalarglielo... e allora?

Niente. Arrivano le 8 del giorno fatidico che io sto ancora a studio. Poi alle 9 faccio per tornare a casa, quand'ecco la decisione fulminea: ci vado!

Prendo l'auto, 20 minuti di smadonnamenti nel traffico ed eccomi lì... soltanto che non c'è più nessuno! Ma che volevi? Che quel poveraccio se ne stava lì per due ore di fila? E ok, sì: l'avrei voluto, ma invece no. Fa niente.

A questo punto, tanto vale farsi un giro in libreria. Provo ad affacciarmi, ma una persona all'ingresso mi blocca dicendo che è chiuso. Ma perché è chiuso se dentro vedo della gente? Mi chiedo. E la risposta è alquanto ovvia: eccolo lì, lo scrittore famoso! Chiacchiera con qualcuno, e tra un po' uscirà fuori. E allora, che faccio? Glielo do il libro?

All'improvviso, mi rendo conto che io sono tutto ciò che io stesso non vorrei mai incontrare, se in futuro diventassi davvero uno scrittore famoso. La galleria vuota, il rumore dei passi e io che sbuco fuori dal nulla: ciao, ti sono venuto a cercare per regalarti il mio libro. L'ho scritto pensando a te!

Magnifico.

Inizio a viaggiare con la fantasia: ciao, ti regalo il mio libro. Lui vede la copertina, e si mette a urlare che la pirateria è come uccidere gli scrittori, però peggio perché gli scrittori nemmeno muoiono davvero e restano lì a scrivere, e alla fine ci sono più scrittori che libri venduti ed è per questo che il mondo presto finirà.

Ancora: ciao, questo è il mio libro. L'editore ha scelto la copertina pensando che sì, cioè, vedi, no, insomma... pareva una buona idea ecco. E il tempo si ferma mentre tutti si scambiano sguardi pieni di raggelante imbarazzo. Poi lui prende e fa una capriola in avanti, ma non centra il materasso e si sbriciola tute le ossa sul marmo della galleria (ha pure un'età, a questo punto).

Insomma, diciamo la verità: non c'ho le palle di darglielo, il libro.

Strano come il rischio di fare una figuraccia con una persona mi inibisca più che stare qui a raccontarlo ai miei - a voler credere al contatore - ben 75 lettori. E sono anche sicuro che è simpatico, e non sarebbe nemmeno troppo terrorizzato di incontrarmi. E poi ha fatto un casino di gavetta anche lui, no? Andava in televisione alle 10 e mezza di sera, poverino: sai che sonno il giorno dopo?

Io sto ancora lì che faccio training autogeno per decidermi a fregarmene e farmi avanti, quando lo scrittore famoso monta su un taxi e se ne va. M'immagino un'ultima scena in stile Roma città aperta, con io che corro per strada in un affanno disperato, ma forse non è il caso di farla tanto melodrammatica: ho esitato troppo, e me la sono giocata male. Ma alla prossima presentazione giuro che glielo do, non farò ancora una volta la figura dello sfigato!

Ma sì, ci torno e lo faccio: vado su Internet a vedere, e la prossima presentazione a cui potrei partecipare è... a Milano?!

Ho capito: il libro purtroppo l'ho anche già autografato, per cui mi toccherà riciclarlo con qualcun altro che si chiama Giorgio (sperando che non mi chieda cosa volessi dire con una dedica del genere).

Male che vada, c'è sempre il bianchetto.

Simone

NOTA: grazie a Cyberluke per l'immagine, troppo più meglio di quelle che faccio io!

20/05/09

In mezzo al mare.

Lo scorso anno è stato un anno importante: ho iniziato Medicina, ho pubblicato il mio primo libro, e ho capito forse un pochino di alcune cose che andrebbero capite bene, che dopo tutto è meglio di niente.

Era un anno speciale anche per il numero, uno di quelli che si ricordano. Ma passata la soglia di Nostro Signore, mi sento un po' sperduto.

Ho troppi più anni di quanti riuscivo a immaginare quando ero ragazzino, e mi chiedevo: chissà dove sarò nel 2000? Ormai ho un'età in cui ci si aspetta che sei quello che sei, e non dovrebbe più esserci un cambiamento, una svolta, una maturazione. A 34 anni qualcuno ha già tirato i remi in barca, chiudendo baracca e burattini.

Ma io sento che adesso comincia qualcosa. Una vita diversa. Guardandomi intorno non trovo più la riva da dove sono partito, e l'arrivo - se mai ne esiste uno - è ancora troppo lontano perché lo possa vedere.

Sono in mezzo al mare, il viaggio vero comincia adesso.

E speriamo che tenga il bel tempo.

Simone

13/05/09

Stasera piove.

Saranno le 10 e mezza di un lunedì sera.

Fuori fa un tempo da schifo. Non ho sentito nessuno, in giro non c'è niente di organizzato e tra l'altro domani devo anche alzarmi presto. Questa sera, insomma, si resta a casa.

Prendo una birra dal frigo. Poi mi butto sul divano a guardare la replica di qualche programma che dovrebbe far ridere, ma che in genere mi dà solo sui nervi. Tanto non è che ci sia altro da vedere, di scrivere non mi va e bisogna solo far passare un paio d'ore prima di andare a dormire.

Me ne sto con le gambe stese e la testa su un cuscino, e per un attimo mi pare quasi di osservarmi da lontano e di vedermi per come sono in realtà. Tante volte credo di essere ancora un ragazzino, e invece questa volta mi sembro più grande. Ho passato i trent'anni da un bel po', ormai. E sono un uomo adulto già da un bel pezzo.

Osservo la mia casa. Non è molto grande, ma all'improvviso mi manca qualcosa: di colpo, ho la sensazione di trovarmi in una stanza vuota. Che poi la stanza era vuota anche prima, solo che adesso ci faccio più caso.

La verità è che non mi è mai piaciuto molto stare solo. Di sicuro non la sera, e non per lungo tempo. La compagnia, quando non ce l'ho, mi manca sempre. Ma per la prima volta credo da quando sono nato avverto una mancanza più profonda. Penso ai miei genitori. A mio fratello e a mio nipote. Mi chiedo come sarebbe la stessa stanza con una donna che guarda la televisione accanto a me, e un bambino piccolo che mi dorme in braccio.

M'immagino la famiglia che avrei potuto avere, ma che non ho mai cercato. La famiglia che un giorno - forse - avrò davvero, ma che adesso già mi manca.

Finisco la birra. Poi mi affaccio alla finestra e fumo una sigaretta, guardando la notte.

Stasera piove. E single è solo una bella parola, per definire un uomo solo.

Simone

11/05/09

3, 2, 1... aggiornamento!!!!!

Eccoci al più o meno periodico punto della situazione... che - come credo sia ovvio - sarà quasi completamente dedicato al libro appena uscito.

Intanto allora 2 parole sulle altre cose, così ce le leviamo:

Università: i corsi sono quasi finiti (mancano un paio di settimane) e tra una ventina di giorni ho già il primo esame. Nella mia ormai caotica vita da autore famoso e incorregibile tombeur de femmes non so quando troverò il tempo di studiare... a parte, immagino, riprendere a fare le nottate fino alle 2 come nello scorso semestre.

Ma chi è causa del suo mal, dice il proverbio, peste lo colga!

Scrittura: la scrittura si limita a quello che state leggendo, e ai soliti progetti che ho in testa ma che ancora non mi convincono. Comunque con 5 romanzi inediti e centinaia di pagine di cavolate da blogger posso anche permettermi di vivere di rendita per un po', giusto?

Io scrivo: il libro, o almeno il comunicato stampa a esso relativo, è apparso su un po' tutti i siti letterari o di amici o di gente spammata fino allo sfinimento che conosco.

Dai siti di Alex e Glauco, fino a Operanarrativa, 2099.it, Webtrek Italia, Kult Underground, il blog di Stefano Donno, Mokaweb, P2P Forum Italia... davvero non riesco a ricordarvi tutti quanti, ma grazie davvero a tutti. Come funziona questo mondo dell'editoria lo sapete meglio di me, per cui è inutile dire quanto sia importante per un autore sconosciuto trovare qualcuno disposto a parlare di lui.

Qualche giorno fa è anche andata in onda una mia intervista su RadioSapienza, nel programma CubaLibri. Io devo dire di essermi divertito, ma un po' perché stavo al cellulare per strada con macchine e sirene che passavano, e un po' perché ero un po' nervoso e parlavo velocissimo, non so bene quanto si sia effettivamente capito di quello che ho detto... ma chissà: magari aver steso un alone di mistero sulle mie idee avrà invitato qualcuno a leggere il mio libro ^^.

E il 18 o 19 Maggio dovrebbe esserci una seconda intervista con un'altra emittente radiofonica. Non è ancora certo per cui non dico altro, ma ovviamente vi terrò informati.

Oltre a tutto questo, sono già uscite alcune recensioni del libro. Credo che a questo punto dovrei creare una pagina del blog con la presentazione del testo (magari la solita auto-intervista con le cose che voglio dire ma che non mi chiedono mai ^^) e inserire le recensioni a fondo pagina. Lo farò magari quando avrò meno esami da dare... intanto come forse avrete già visto le metto nella colonna di destra a mano a mano che le trovo, e già che ci sono ve le linko anche qui:

Io scrivo - su Kult Underground

Io scrivo - su Pensieri, parole, opere & omissioni

Io scrivo - su Rosso Fuoco

Io scrivo - su Booksblog

Io scrivo - su Magie di Omnia

Come se non bastasse è uscita anche una recensione del libro dei gatti (il gatto che cadde dal Sole, che scaricate gratuitamente cliccando sulla destra). Anche quella ve la linko qui sotto:

Il gatto che cadde dal Sole - su Peer to peer forum Italia

Tutto sommato, direi che le cose stanno andando abbastanza bene. Per il momento non ho idea di quale sia l'effettiva situazione delle vendite del libro (per avere delle cifre ci vorrano mesi) ma se non altro ho la sensazione di averci effettivamente provato e di avere trovato anche un sacco di persone e di veri amici che hanno voluto contribuire come potevano.

Insomma di nuovo grazie a tutti, in bocca al lupo per gli esami a chi come me inizia la nuova sessione, crepi il lupo me lo dico da solo... e arrisentirci al prossimo aggiornamento!

Simone

15/04/09

Libri, studio, scrittura... e ringraziamenti.

Solito punto della situazione periodico, con qualche novità interessante (che del resto probabilmente già conoscerete).

Libri: o meglio Il libro: finalmente è uscito Io scrivo, che è disponibile già da alcuni giorni all'interno del negozio online della Delos Books.

In libreria ancora non si trova (o comunque non l'ho trovato io, almeno qui a Roma). Un commesso poco incline al dialogo mi ha detto che lo aspettano in un periodo variabile tra la settimana scorsa e fine mese (sperando che si tratti almeno del mese di Aprile), per cui magari tornerò a rompergli le scatole tra qualche giorno e poi vi farò sapere.

Speriamo solo che, alla fine, non mi costringano a comprarlo ^^.

Scrittura: prima di tutto, trovate un mio ritorno alle origini su Cabaret Bisanzio, il blog collettivo con cui sto collaborando da qualche settimana.

Si tratta di un post ricicl... volevo dire: riveduto e corretto della serie sugli errori degli aspiranti scrittori. Per ora ho in programma altri 2 articoli - per così dire - di seconda mano, ma poi ce ne dovrebbero essere anche un paio nuovi nuovi... sempre se non mi scanneranno dopo il secondo, che è quello sulle "d" eufoniche.

Per il resto la scrittura prosegue sempre e solo online e con brevi articoli come quelli che leggete qui, mentre dal punto di vista della stesura di nuovi romanzi continuo a rimanere bloccato.

A dirla tutta, sono certo che scriverò ancora un sacco di altre storie (vabbe', intanto pensiamo a scriverne almeno una ^^). In ogni caso le cose che scrivo ora mi piacciono, e forse non sarebbe poi così male nemmeno una carriera da - ehm - scrittore filosofo della domenica. In fondo è un tipo di scrittura anche quello, non credete?

Studio: come già detto, questo semestre di Medicina (il secondo del primo anno) è pesante, ma ormai siamo già in dirittura di arrivo. A metà/fine Maggio si chiudono i corsi, per cui non dovrò più seguire e sarà il momento di dare gli esami.

Il problema è che non so ancora nulla di Istologia, il libro di Embriologia è l'unico testo al mondo che riesce a essere noioso parlando di sesso, e in Biochimica 1 sono una capra (mi pare di aver già confessato la mia totale inettitudine nei confronti della Chimica). Resta Genetica che forse se la studiassi andrebbe decentemente, e insomma ora come ora non vedo questo esito brillante degli esami che dovrò fare a Giugno e Luglio.

A Gennaio mi sono praticamente chiuso dentro casa a studiare... e mi sa che a breve mi toccherà ri-rinchiudermi di nuovo.

Ringraziamenti: il mio libro non è praticamente ancora quasi nemmeno uscito, che già un sacco di amici e frequentatori del blog o anche colleghi autori della Delos e di altre case editrici ne hanno parlato... e per di più anche bene!

Da quanto ho capito, un libro del genere si riesce a vendere (o per lo meno a far girare un po') quasi esclusivamente grazie al passaparola. Insomma, grazie davvero a tutti per questo grandissimo aiuto... e quando un domani sarò (quasi) famoso e vi diranno: ah, non capisco come facciano ad avere successo certi libri del cavolo! voi potrete rispondere con orgoglio che, in effetti, è quasi tutta colpa vostra.

E anzi: questa volta, il quasi lo toglierei.

Simone

01/04/09

Ora basta, chiudo il blog e smetto di scrivere.

Oggi ho ricevuto l'ennesimo rifiuto per il libro dei gatti che cadono dal sole.

Quel romanzo è bellissimo, ma nessun editore capisce nulla di letteratura e tutti lo rifiutano senza nemmeno leggerlo.

Mi sembra inutile andare avanti così. Smetto di fare lo scrittore, e fanculo tutto.

Chiudo pure 'sto blog, tanto la verità è che mi rompevo le palle ad aggiornarlo.

Pure il libro del blog me l'ero inventato, e in realtà non esce.

Cioè, in realtà io scrivo esce, ma è solo un libro che si chiama così e io ho fatto finta che fosse il mio sperando di attirare qualche lettore in più. La copertina ovviamente l'ho fatta io, e c'ho messo il mio nome.

Ciao a tutti.

Anzi, addio.

E basta, che mi sono rotto le palle pure di 'sto post.

Simone

11/03/09

Chi è causa del suo male... toglie il medico di torno.

Geniale il proverbio mixato con il riferimento a Medicina, vero? ^^

Detto questo, oggi mi sono arrivate le bozze del libro che sta per uscire con la Delos. Questo fatto porta ad alcune considerazioni, tra cui:

- Effettivamente, se si sono messi lì a fare l'impaginazione e tutto il resto, forse non è uno scherzo. O - per lo meno - si tratta di una cosa così elaborata e ben fatta che, se anche così fosse, non potrei certamente prendermela ^^.

- La copertina è rimasta più o meno identica, a parte il font del mio nome che da cubitale gigante è diventato un corsivo grandino. Io avrei optato per delle letterone enormi tipo Hollywood con sopra stampato il testo del libro, ma visto che secondo alcuni il vecchio carattere era un po' troppo grosso credo che - alla fine - si tratti di un miglioramento.

- Se contiamo che questa mattina ho avuto lezione, poi ho dovuto fare dei giri per l'ufficio, poi sto scrivendo queste boiate sul blog e poi ora dovrei anche studiare e correggere le bozze non so davvero dove cavolo lo andrò a trovare il tempo per fare tutto.

E qui veniamo al sodo del post, che poi dà un senso anche al titolo: questo semestre le lezioni sono pesanti. Devo andare all'università tutti i giorni, e anche se ho il "buco" di Fisica che non devo più sostenere c'è Istologia che è davvero un mattone micidiale. Una lezione dura 2 ore piene che non finiscono mai, e - da quanto ho capito - sul libro c'è molto di più da studiare di quello che viene detto in aula.

Aggiungiamo Genetica e Biochimica (vi ho già detto quanto adoro la Chimica? Scommetto di no ^^) e per questi 3 mesi sono un po' sotto torchio. In ogni caso, anche se sono stanco, mi sento contento e eccitato per quello che potrebbe arrivare nei prossimi anni (a parte l'esaurimento nervoso che invece vorrei evitare ^^) E poi, da quanto ho visto, il prossimo semestre dovrebbe essere più tranquillo (il primo del secondo anno) per cui è solo un momento passeggero...

O, per lo meno, spero ^^.

Simone

04/03/09

Mal comune, quasi gaudio.

Sono ricominciati i corsi di Medicina, ed è ricominciata la mia routine: la mattina vado a seguire, il pomeriggio vado A studio e poi, eventualmente la sera ho LO studio.

In realtà, come impegno - per così dire - fisico è molto meno faticoso di quello che sembra: il lavoro è abbastanza tranquillo, e di studiare seriamente se ne riparla in prossimità degli esami.

La difficoltà vera, è più quella di stare facendo una cosa che esce un po' dagli schemi, e che non dà certo immediate garanzie per il futuro. È difficile guardarsi allo specchio e dirsi: adesso per i prossimi sei anni continua così, quando non hai un metro di giudizio o un esempio preciso da seguire.

Eppure non sono l'unico studente più grande del mio corso. Non siamo in tanti, ma qualcun altro c'è: c'è chi ha impiegato una vita per sistemare le cose, e adesso può finalmente diventare la persona che desidera essere. Chi studia e lavora e magari ha altri mille impegni. Chi ha già mollato, perché gli impegni erano troppi e chi invece decide di mollare tutto il resto per dedicarsi allo studio a tempo pieno.

Insomma i motivi sono tanti, e tante sono le possibilità, i modi e le situazioni di ognuno.

Quello che so è che certi volti che diventano sempre più familiari mi fanno pensare che - tutto sommato - questa scelta di riprendere gli studi non sia stata poi così strana, o azzardata. Non sentirsi soli rende tutto più facile, e forse non ci volevano due lauree per capire questa cosa.

Altro argomento, ma situazione per certi versi simile: sul numero 13 della Writers Magazine Italia, la rivista della Delos dedicata alla scrittura, è uscito un nuovo articolo tratto dal mio libro tratto dal mio blog, a sua volta tratto dalle mie esperienze come scrittore emergente. Accanto all'articolo, c'è anche un trafiletto con la mia foto e la copertina di Io scrivo che - se ricordate - avevo messo sul blog qualche tempo fa (e la trovate da qualche parte sulla destra).

Devo dire che vedere quelle due pagine mi ha dato una bella sensazione: non è tanto la carta stampata in sé (anche se un pochino sarà anche quello, lo ammetto) quanto l'idea che qualcuno abbia deciso di proporre in una determinata maniera le cose che ho scritto, e che si sia messo lì per realizzare il tutto, aggiungendo anche del suo.

Mi piace questa cosa. A qualche autore più navigato di me, abituato a vedersi stampato e ristampato in tutte le salse, magari sembrerò un po' ingenuo, però è la verità: qualcuno ha puntato su di me, e ha deciso di lavorare su quello che ho scritto per valorizzarlo e per dare più possibilità a entrambi. Lavoro x lavoro, insomma, che sarebbe come dire un lavoro al quadrato.

E il quadrato, tante volte (mica sempre, purtroppo ^^) fa più della somma.

Simone

25/02/09

Citazioni, recensioni, esaminazioni, lamentazioni... ma soprattutto medicazioni.

Consueto punto della situazione, che ultimamente faccio più spesso del solito... ma meglio così, perché magari vuol dire che è una situazione interessante ^^.

Il blog: il blog va bene, va sempre meglio, mi piace rileggere le cose che ci scrivo (che volete farci, sono fatto così ^^) ma un po' mi ha anche deluso. Trovo che la gente preferisca commentare qualche stronzata che scrivo in 2 secondi nello stato di facebook, piuttosto che dire la sua su un testo a cui ho lavorato diverse ore.

E ok, magari non a tutti fa piacere parlare di certe cose e non necessariamente tutto quello che scrivo può essere interessante anche per gli altri (direi anzi che è la storia della mia vita ^^) ma sul blog dedicato alla scrittura mi bastava parlare di "d" eufoniche per scatenare il putiferio mentre poi quando si passa a parlare di altro la gente si rompe subito le palle.

Mi pare comunque una situazione non necessariamente legata solo ai blog: il contenitore interessa più del contenuto, e lo strumento scrittura, lo scrivere in sé, interessa più del pensiero che c'è dietro. Ma di questa cosa mi ero reso conto già dalla prima volta in cui ho parlato con altri aspiranti scrittori, e credo che valga anche per la musica e tante altre cose. Devo rifletterci un po' meglio, magari mi sbaglio.

Il mio libro, e la crisi dell'editoria: il libro quello famoso esce sempre ad Aprile, anche se non mi è ancora dato sapere come, dove e quando.

Magari potrebbe essere il 31 Aprile, che poi visti i tempi di ordinazione e consegna diventa Maggio... e vabbe', vedremo, e ovviamente non è certo questo il punto importante.

Quello che invece è importante, e che anzi potrei definire come un bel guaio, è che l'editoria non se la passa per niente bene in questo periodo. Se già qualche libraio che conosco si era lamentato del periodo festivo un po' moscio, alla Delos hanno detto chiaramente sul loro forum (per cui non vi sto dicendo niente di segreto) che le vendite del periodo Natalizio sono andate discretamente peggio del previsto.

Peggio del previsto, detto in editoria, è come se vi buttassero giù da un grattacielo per poi passarvi sopra con una pressa da 20mila Kg, e quelli dell'ambulanza che vi viene a prendere vi dicessero: lo sai amico? Sei ridotto peggio del previsto.

Ma vabbe'... la vita continua, le fratture da precipitazione e schiacciamento si riaggiustano, e anche la crisi finirà. Sperando ovviamente di non esserne io la causa scatenante ^^.

Le segnalazioni: ricordate quando ho detto che non avrei più segnalato libri di altri scrittori, o anche altre cose tipo eventi e manifestazioni? Be', c'ho ripensato. Se avete scritto un libro e volete che ne parli qui sopra mandatemi un comunicato stampa che io possa semplicemente incollare nel mio blog senza doverci lavorare (sarei stato un grande giornalista) e se è una cosa che mi interessa, se ho tempo e insomma se se se e tanti altri se lo metto online.

E in ogni caso vi ringrazio davvero fin da subito, visto che in un certo senso se un altro scrittore si rivolge a me è anche un bellissimo complimento.

Seconda laurea in Medicina: l'università va bene. Benissimo anzi. Ho dato tutti gli esami del primo semestre, per cui a breve potrò iniziare il secondo senza dover pensare a materie rimaste arretrate o ad appelli straordinari da sostenere. Insomma sono partito col piede giusto, la situazione si sta stabilizzando e non ho trovato le difficoltà insormontabili che temevo invece d'incontrare.

Ora non resta che aspettare, e poi vedremo che cosa arriverà dopo. Per adesso, intanto, non posso che essere davvero contento.

E speriamo che continui così.

Simone