
Avete mai immaginato di essere
un gatto randagio, e scoprire che cosa significa vivere tra le strade di Roma? Cosa pensereste degli esseri umani e delle loro automobili? Capireste mai il significato di una manifestazione, oppure avreste addirittura delle idee politiche
tutte vostre? Credereste mai nell'esistenza di un
dio dei gatti, o vi sembrerebbe una semplice storia inventata?
La storia del piccolo Nessuno, il cucciolo
caduto dal Sole e adottato da una colonia di gatti randagi, vi mostrerà il mondo attraverso gli occhi di un altro mondo più piccolo, che gli scorre accanto non visto.
Nascosto tra marciapiedi, cassonetti e
auto parcheggiate.
Scarica il romanzo completo:Il gatto che cadde dal Sole - Pdf in formato A4 (1240 Kb)
Il gatto che cadde dal Sole - Pdf per lettori portatili (829 Kb) (Quasi) tutto quello che volevate sapere su Il gatto che cadde dal Sole.- Che c'è scritto dentro questo libro? Cioè: di che parla, che genere è... quelle cose lì, insomma:Il protagonista del romanzo è un
gattino randagio che vive per le strade di Roma, ci racconta come funziona la vita dei gatti e piano piano cresce e diventa un gatto grande (ma
mica tanto, così magari scrivo il seguito). Nel mezzo c'è una storia di
intrighi gatteschi con qualcuno che ha cercato di prendere il potere della colonia, gatti rapiti da uomini cattivissimi e che quando tornano sono diventati
un po' strani (i gatti, non gli uomini cattivissimi) gatti anarchici rivoluzionari, gatti atei e gatti mistici, mamme gatto ansiose e poi ancora altri gatti che mo'
non mi ricordo.
Il tono è generalmente molto leggero, e se non si fosse capito (anche perché non vedo come sia possibile) i personaggi sono tutti gatti che
più o meno mi è capitato di vedere realmente per strada, sotto casa mia.
- Ma perché qualcuno dovrebbe volerlo leggere, scusa?Non so. Per lo stesso motivo per cui qualcuno vuole leggere
un qualsiasi altro libro, credo. E poi magari perché gli piacciono i gatti.
- E se a qualcuno piacciono i cani e non i gatti? E poi oggi vanno di moda i topi e i vampiri, non lo sapevi?Be', trattandosi di un file digitale chiunque può usare il
trova-sostituisci di Word e
decidere da sé l'animale che preferisce. Cambiando la parola
gatto con qualsiasi altro essere vivente o oggetto inanimato puoi avere la scimmia, la zebra, l'elefante o anche
la tartaruga che cadde dal Sole. Magari le scene in cui il
cucciolo di ippopotamo si nasconde sotto le auto parcheggiate saranno poco realistiche, ma alla fine non è che i topi parlino o che i vampiri esistano davvero...
- Perché hai scelto di pubblicarlo come ebook? Cioè, non era meglio cercare un editore?Uhm, no. Io ho pensato che era bello che un libro del genere esistesse come ebook, perché credo nella
libertà della cultura e stron...
valori etici simili.
- Senti, ma a chi vuoi prendere in giro? Dì la verità, che tanto alla storia che hai scritto qui sopra non ci crede nessuno!E va bene: la verità è che
ovviamente avrei preferito un libro stampato con qualche grosso editore. Solo che nessuno mi ha
nemmeno risposto, per cui piuttosto che buttarlo nel cestino di Windows lo metto online gratis.
- Ma perché nessuno te l'ha pubblicato? Si vede che è brutto, no? Cioè, lo sanno tutti che in libreria arrivano solo romanzi di qualità.Sì. Cioè no, no che non è brutto! Bo', veramente non lo so, o meglio non devo
deciderlo io. Io l'ho scritto, l'ho riletto e lo trovo un buon lavoro. Secondo me nessun editore pensa che ci sia
un vero mercato per un libro del genere, perché magari ora come ora si vendono altri tipi di romanzi.
A dirla tutta dalle
non-risposte che ho avuto non mi pare che nessun editore lo abbia
neanche letto, e la cosa è un po' deprimente. Però l'ho fatto leggere anche a tante persone che non lavorano in editoria (credo che il termine corretto sia
obbligare gli amici) e mi sembra che il libro piaccia... anche a gente a cui in genere non piacciono le altre cose che ho scritto.
In realtà ho avuto qualche proposta da
piccoli e micro-editori, però ho sempre paura che alla fine mi chiedano di pagare le copie invendute o cose del genere... ho avuto veramente
esperienze tremende con la micro-editoria, e davvero mi dispiace tanto fare di tutta l'erba un fascio perché so che c'è in giro tantissima gente onesta che
lavora con passione, ma mi sento più tranquillo con i miei ebook.
- Che tipo di esperienze negative hai avuto, scusa? Ora mi hai incuriosito!Uhm... tipo la pubblicazione a pagamento con cui ho venduto
zero copie? Comunque la cosa che più mi ha fatto girare le scatole è che nessun mini/micro editore
non a pagamento ha mai accettato di valutare i miei primi romanzi. Ne avrò contattati un'infinità, e mi hanno sempre risposto:
non pubblichiamo fantascienza. A priori, come se avessi la peste.
- Be', allora adesso gli tieni il muso? Cioè, ti sembra un comportamento razionale?Veramente no. Però io vedo il blog come la mia personale
micro-casa-editrice. Ho un bel po' di lettori, amici che mi commentano e gente che scarica i miei libri. Per cui finché non trovo qualcuno
più grosso di me che decide di investire sui miei lavori (come è successo con la
Delos Books) sono soddisfatto e vado avanti così.
- Non pensi anche tu che gli autori che si pubblicano da soli con degli ebook, siano un po' degli sfigati?Veramente sì, lo pensavo anch'io. Poi mi è capitato di leggere degli ebook anche
molto belli, e ho capito che non sempre un buon libro è anche un libro che incontra l'interesse degli editori. O magari l'autore è stato semplicemente
un po' sfortunato, visto che con tutta la gente che scrive e che manda manoscritti agli editori riuscire a farsi notare è diventato veramente difficile.
- Un'ultima domanda sul tuo romanzo. Hai parlato di un possibile seguito: era una battuta, oppure lo scriverai per davvero nel caso che questo primo ebook si venda... voglio dire: si scarichi bene?Veramente era una battuta. Comunque mi piacerebbe anche scrivere un'altra storia con gli stessi personaggi, ma non credo
che sia possibile. Il gatto protagonista si è montato la testa, e adesso non lavora più in editoria: lavora in televisione, dove vende
suonerie per cellulari.
Simone