30/12/08

Il libro che scriverò l'anno prossimo.

30 Dicembre.

Sono a casa di mio fratello. Sono passato giusto per fare un salto e salutare mio nipote.

«Me lo guardi un attimo?» fa mia cognata, impegnata coi fornelli.

A me non mi sembra vero quando me lo lasciano. I figli per 24 ore al giorno sono una fatica (o almeno, così mi dicono). Mezz'ora solo quando mi va, è una specie di festa.

Mio nipote è lì in mezzo al salotto che mi guarda. Poi si avvicina al tavolo, e tra il mucchio dei giochi appena arrivati per Natale tira fuori un libro a forma di aereoplano, lo butta sul tappeto e si mette a sfogliarlo.

«Vuoi che zio te lo legge?» gli chiedo.

In silenzio, mio nipote prende il libro e me lo appoggia sulle gambe. Poi resta in piedi, e mi guarda.

La storia del libroplano non è particolarmente intricata: una specie di uomo-gatto pilota l'aereo, e va a portare la posta in un paesino oppure i rifornimenti su un'isola sperduta del Pacifico. Niente per cui restare con il fiato sospeso, insomma.

Ma per mio nipote è il libro più bello del mondo... almeno per i cinque minuti in cui gli dedicherà la sua attenzione, prima di gettarlo da qualche parte.

«Ecco l'aereoplano che decolla» spiego io, mentre lui fa il gesto dell'aereo con la mano e brrrrrrr con la bocca.

«Questo è l'aereo» continuo a spiegare, indicando i disegni. «Queste sono le nuvolette, e questi sono gli uccellini».

Mio nipote guarda me, e poi guarda le pagine del libro. Nel suo sguardo c'è una cosa che se sapessi descrivere sarei lo scrittore più bravo del mondo. Ma è una cosa che non si può raccontare, si può vivere e basta. E sperare, al limite, che un'altra persona provi lo stesso leggendo qualche pagina dei libri che ho già scritto.

O che magari scriverò l'anno prossimo.

Simone

28/12/08

Anno nuovo, mondo (quasi) nuovo: come cambiare il mondo nei prossimi dodici mesi.

Qualcuno pensa al futuro, e si immagina tante cose. Molti, la maggior parte spero, sognano un mondo migliore. Una Terra senza sofferenza, senza guerre, senza pericoli e senza odio. Un mondo (quasi) nuovo insomma, in cui l'essere umano possa sviluppare pienamente le proprie potenzialità.

Quello che sempre in molti immaginano, però, è che questo mondo pacifico e meraviglioso debba arrivare tramite un processo lungo. I cambiamenti richiedono tempo, e ancora più tempo ci vuole ad adattarsi a essi. Il mondo quasi nuovo arriverà insomma, però si tratta di un futuro lontano.

Io invece credo che non ci voglia poi molto. Diciamo un anno: l'anno che sta arrivando basta e avanza per cambiare per sempre il destino dell'umanità. Ed eccovi un breve schemino che spiega passo dopo passo come fare le cose, così non rischiamo di perdere tempo.

Un anno nuovo, per un mondo nuovo (o quasi).

Gennaio: chiudiamo col petrolio. Senza se, senza ma e senza problemi inutili. Il petrolio sarà bandito dal primo Gennaio, così come ovviamente qualsiasi utilizzo di prodotti da esso derivanti... come le automobili a benzina, tanto per dire la prima cosa che mi viene in mente.

Febbraio: di necessità virtù: l'impossibilità di sfruttare il petrolio come principale forma di qualsiasi cosa porterà al perfezionamento di sistemi alternativi per risolvere, appunto, qualsiasi cosa. Un paio di mesi, secondo me, bastano e avanzano.

Marzo: interrompiamo tutte le guerre. Per far questo, bisogna accettare pochi punti semplici ma fondamentali:

1) Gli uomini sono effettivamente tutti uguali. Anche quelli con delle facce da scemi o che proprio uguali non sono: con loro faremo finta di niente.

2) Ammettiamo una volta per tutte che tutte le religioni dicono più o meno le stesse cose e che per questo vanno più o meno tutte bene allo stesso modo. Ateismo compreso.

3) Qualsiasi attrito, odio, insoluto, problema, rancore, divergenza, questione economica o conflitto inespresso verrà risolto con la semplice idea che tutto quello che è successo da 100 mila anni fa fino a questo momento non era poi tanto importante da continuare a scannarsi. E se a qualcuno questa soluzione non sta bene, be': qualsiasi problema abbia, non è poi tanto importante anche quello.

Aprile: tutti i soldi spesi finora per lo sviluppo e la produzione di armamenti verrano reinvesiti nella ricerca scientifica. Aspettiamo un mese per vedere cosa succede.

Maggio: i primi risultati della ricerca scientifica portano alla sconfitta delle principali malattie, tra cui l'AIDS, il cancro e le doppie punte. Tra l'altro, noterete che in un mondo che gira senza petrolio il cancro sarà decisamente meno diffuso.

Giugno: qualcuno scoprirà come costruire un attrezzo che trasformi il caldo torrido in qualcosa che è possibile mangiare, un sistema per fertilizzare la sabbia o come convertire la sfiga in energia. In ogni caso, fine della fame nel mondo.

Luglio: a questo punto dovremmo aver fatto fuori anche le malattie genetiche. La gente non invecchierà più, e la vita media salirà a 500 anni. Per il resto, questo è un mese un po' moscio.

Agosto: non so il resto del mondo, ma io vado al mare.

Settembre: non avendo più una macchina in cui stare in fila per ore, e soprattutto avendo un attrezzo che produce da mangiare dal nulla, la gente si renderà conto che gli basta lavorare quel tanto che basta per pagare l'affitto e una flat per collegarsi a Internet. Dovendo vivere almeno 500 anni, in molti penseranno anche che valga la pena prendere una laurea, dedicarsi ad attività intellettuali o, per lo meno, guardare programmi televisivi più interessanti.

Ottobre: a questo punto possiamo anche cancellare le frontiere, visto che in ogni paese si starà bene uguale e l'economia non è più tanto importante.

Novembre: nel giro di qualche mese, una ricerca senza limiti economici avrà scoperto praticamente tutto lo scopribile. Si troverà un accordo tra scienza e religione (ateismo sempre compreso) e la gente potrà addirittura decidere di laurearsi in tutto lo scibile dell'Universo: tanto, alla fine, verrà fuori che sono quattro frescacce.

Dicembre:
primo Natale del mondo quasi nuovo. Non esistono più malattie, i poveri sono gente a cui piace vivere senza troppi impicci e ogni uomo è libero di essere o diventare ciò che desidera. La gente brinderà al nuovo anno chiedendosi perché mai abbiamo passato tutto questo tempo in un mondo che andava a catafascio, quando per mettersi lì a risistemarlo ci voleva talmente poco.

Talmente poco che, forse, ci si potrebbe anche provare.

Simone

26/12/08

Tutti i regali che ho ricevuto a Natale!

E insomma alla fine è passato anche questo, e adesso non tocca che tirare le somme:

Mio fratello mi ha regalato il suo vecchio cellulare, di quelli che fanno tutto tutto tutto, dal navigatore satellitare a - persino - le telefonate. Ora l'unica cosa che non funziona bene è il bluetooth, che era anche l'unica cosa che serviva davvero... ma vabbe', diciamo che non posso lamentarmi.

Matteo Mainardi mi ha regalato un'intervista qui. In realtà il regalo è per voi, che adesso potete conoscermi un po' meglio e dormire sonni tranquilli... o forse non ve ne frega niente, però è sempre un regalo e almeno per cortesia dovreste almeno cliccare sul link.

Mia cognata mi ha regalato un deodorante. Spero non sia uno di quei regali che vogliono farci intendere qualcosa... ^^.

L'Xbox mi è arrivato col box (per l'appunto) e nemmeno la batteria del Wii s'è vista da nessuna parte. Eroe chitarra 4: tour mondiale (giuro che si chiama davvero così) me lo sono comprato da solo.

I miei mi hanno regalato una vigilia e un pranzo di Natale stupendi. Poi il 25 pomeriggio ho fatto un turno in Ambulanza: con tutto quello che m'ero mangiato, barcollavo peggio di certi tizi strani che ci capita di raccogliere per strada. E loro, in genere, sono più lucidi.

Matteo Scandolin e gli amici dell'associazione culturale inutile mi hanno regalato la mia presenza sul loro omonimo foglio letterario. Se non si fosse capito niente, uno degli articoli di questo blog è apparso nella rivista online qui presente. Per cui scaricatevelo e ri-leggetevelo e (se il caso) ri-mandatemi a quel paese.

Altri regali in ordine sparso sono delle robe da mangiare (sempre bene accette) una macchina da scrivere Olivetti anni '50, '60 o non so quando che non capisco come si attacca al computer, delle robe da bere che sono ancora più bene accette, una cravatta, un tocco di prosciutto enorme da affettare (il regalo più bello) e almeno 2-3 kg di ciccia da smaltire andando a correre per tutto il 2009.

La pace nel mondo che avevo chiesto l'altra volta, purtroppo, non è ancora arrivata. Mi toccherà comprarmi da solo anche quella.

Simone

20/12/08

Post (quasi) augurale prima delle feste: i regali che vorrei per Natale.

Un breve elenco delle cose che mi piacerebbe ricevere per questo Natale, o che vorrei si verificassero nel prossimo anno. Come vedrete, non ho pretese particolarmente esagerate (ma decidete da voi):

L'Xbox 360 col giochino che devi uccidere tutti col fucile con la motosega incorporata. Così poi scopro che mi rompo le palle dopo 5 minuti, però posso dire a tutti che ce l'ho pure io.

Il felice trasferimento volontario in una paradisiaca isola del Pacifico di tutti i politici rompiscatole con relativi tirapiedi, oppositori e nemici giurati del caso. Così vanno a fare cagnara da un'altra parte, che m'hanno rincoglionito.

Una donna che mi ami, mi pensi, mi consideri, mi rispetti, mi trasmetta teneri sentimenti e si prenda cura di me. Ovviamente, trattandosi di un regalo, pagate voi.

Un omino che vada a seguire le lezioni di Medicina al mio posto. E che soprattutto mi firmi tutte le presenze.

L'omino che sostiene anche gli esami al posto mio mi sembra esagerato... ma si può fare un tentativo.

Che il riscaldamento globale porti la temperatura a 30 gradi anche d'Inverno. Voglio dire, creperemo comunque tutti sommersi dai ghiacciai che si sciolgono, ma almeno così possiamo andare al mare.

Che ai rompicoglioni anonimi che lasciano commenti polemici gli succeda qualcosa di buffo, tipo che gli si incastri il pene nella tastiera del PC o che un giorno si sbaglino e, sovrappensiero, inseriscano il loro vero nome su qualche forum di pericolosi assassini dove insultano la gente da anni. Va benissimo anche che gli prenda semplicemente un colpo.

In realtà non dovete per forza comprare regali per me: potete regalare a qualcun altro una copia del mio libro. È vero che esce ad Aprile, ma così vi togliete il pensiero dei regali per Natale prossimo.

Il giochino del gruppo musicale con la chitarra, il microfono e la batteria. Praticamente costa di più che comprare uno strumento vero... però almeno non mi toccherà imparare a suonarlo.

Qualche buona idea per scrivere post meno idioti.

La scultura tipo presepe con la palla di cristallo che ruota e suona come un carillon con dentro la neve e i Re Magi che camminano in lontananza, alta mezzo metro e che pesa cinquanta chili e che poi chi te l'ha regalata si offende se quando viene a trovarti non la vede usata come soprammobile. Be'? Se queste cose le vendono, a qualcuno dovevano pur piacere.

Se proprio volete farmi un regalo vero, potete leggervi il mio Il gatto che cadde dal Sole e scriverne una recensione da qualche parte. Però quando la scrivete ricordatevi che è sempre Natale! ^^

Uno strumento per pulire casa e che mi faccia anche da mangiare (credo che si chiami moglie).

Il romanzo giusto che mi renda finalmente uno scrittore famosissimo e vendutissimo. E il fatto che essendo un regalo non l'abbia scritto realmente io è solo un altro punto a favore: così mi evito anche la scocciatura di scriverlo!

E poi, ovviamente, la pace nel mondo... se proprio non avete tanti soldi da spendere ^^.

Simone

18/12/08

Il gatto che cadde dal Sole: (quasi) tutto quello che volevate sapere su questo romanzo.

Avete mai immaginato di essere un gatto randagio, e scoprire che cosa significa vivere tra le strade di Roma? Cosa pensereste degli esseri umani e delle loro automobili? Capireste mai il significato di una manifestazione, oppure avreste addirittura delle idee politiche tutte vostre? Credereste mai nell'esistenza di un dio dei gatti, o vi sembrerebbe una semplice storia inventata?

La storia del piccolo Nessuno, il cucciolo caduto dal Sole e adottato da una colonia di gatti randagi, vi mostrerà il mondo attraverso gli occhi di un altro mondo più piccolo, che gli scorre accanto non visto.

Nascosto tra marciapiedi, cassonetti e auto parcheggiate.

Scarica il romanzo completo:

Il gatto che cadde dal Sole - Pdf in formato A4 (1240 Kb)

Il gatto che cadde dal Sole - Pdf per lettori portatili (829 Kb)


(Quasi) tutto quello che volevate sapere su Il gatto che cadde dal Sole.

- Che c'è scritto dentro questo libro? Cioè: di che parla, che genere è... quelle cose lì, insomma:

Il protagonista del romanzo è un gattino randagio che vive per le strade di Roma, ci racconta come funziona la vita dei gatti e piano piano cresce e diventa un gatto grande (ma mica tanto, così magari scrivo il seguito). Nel mezzo c'è una storia di intrighi gatteschi con qualcuno che ha cercato di prendere il potere della colonia, gatti rapiti da uomini cattivissimi e che quando tornano sono diventati un po' strani (i gatti, non gli uomini cattivissimi) gatti anarchici rivoluzionari, gatti atei e gatti mistici, mamme gatto ansiose e poi ancora altri gatti che mo' non mi ricordo.

Il tono è generalmente molto leggero, e se non si fosse capito (anche perché non vedo come sia possibile) i personaggi sono tutti gatti che più o meno mi è capitato di vedere realmente per strada, sotto casa mia.

- Ma perché qualcuno dovrebbe volerlo leggere, scusa?

Non so. Per lo stesso motivo per cui qualcuno vuole leggere un qualsiasi altro libro, credo. E poi magari perché gli piacciono i gatti.

- E se a qualcuno piacciono i cani e non i gatti? E poi oggi vanno di moda i topi e i vampiri, non lo sapevi?

Be', trattandosi di un file digitale chiunque può usare il trova-sostituisci di Word e decidere da sé l'animale che preferisce. Cambiando la parola gatto con qualsiasi altro essere vivente o oggetto inanimato puoi avere la scimmia, la zebra, l'elefante o anche la tartaruga che cadde dal Sole. Magari le scene in cui il cucciolo di ippopotamo si nasconde sotto le auto parcheggiate saranno poco realistiche, ma alla fine non è che i topi parlino o che i vampiri esistano davvero...

- Perché hai scelto di pubblicarlo come ebook? Cioè, non era meglio cercare un editore?

Uhm, no. Io ho pensato che era bello che un libro del genere esistesse come ebook, perché credo nella libertà della cultura e stron... valori etici simili.

- Senti, ma a chi vuoi prendere in giro? Dì la verità, che tanto alla storia che hai scritto qui sopra non ci crede nessuno!

E va bene: la verità è che ovviamente avrei preferito un libro stampato con qualche grosso editore. Solo che nessuno mi ha nemmeno risposto, per cui piuttosto che buttarlo nel cestino di Windows lo metto online gratis.

- Ma perché nessuno te l'ha pubblicato? Si vede che è brutto, no? Cioè, lo sanno tutti che in libreria arrivano solo romanzi di qualità.

Sì. Cioè no, no che non è brutto! Bo', veramente non lo so, o meglio non devo deciderlo io. Io l'ho scritto, l'ho riletto e lo trovo un buon lavoro. Secondo me nessun editore pensa che ci sia un vero mercato per un libro del genere, perché magari ora come ora si vendono altri tipi di romanzi.

A dirla tutta dalle non-risposte che ho avuto non mi pare che nessun editore lo abbia neanche letto, e la cosa è un po' deprimente. Però l'ho fatto leggere anche a tante persone che non lavorano in editoria (credo che il termine corretto sia obbligare gli amici) e mi sembra che il libro piaccia... anche a gente a cui in genere non piacciono le altre cose che ho scritto.

In realtà ho avuto qualche proposta da piccoli e micro-editori, però ho sempre paura che alla fine mi chiedano di pagare le copie invendute o cose del genere... ho avuto veramente esperienze tremende con la micro-editoria, e davvero mi dispiace tanto fare di tutta l'erba un fascio perché so che c'è in giro tantissima gente onesta che lavora con passione, ma mi sento più tranquillo con i miei ebook.

- Che tipo di esperienze negative hai avuto, scusa? Ora mi hai incuriosito!

Uhm... tipo la pubblicazione a pagamento con cui ho venduto zero copie? Comunque la cosa che più mi ha fatto girare le scatole è che nessun mini/micro editore non a pagamento ha mai accettato di valutare i miei primi romanzi. Ne avrò contattati un'infinità, e mi hanno sempre risposto: non pubblichiamo fantascienza. A priori, come se avessi la peste.

- Be', allora adesso gli tieni il muso? Cioè, ti sembra un comportamento razionale?

Veramente no. Però io vedo il blog come la mia personale micro-casa-editrice. Ho un bel po' di lettori, amici che mi commentano e gente che scarica i miei libri. Per cui finché non trovo qualcuno più grosso di me che decide di investire sui miei lavori (come è successo con la Delos Books) sono soddisfatto e vado avanti così.

- Non pensi anche tu che gli autori che si pubblicano da soli con degli ebook, siano un po' degli sfigati?

Veramente sì, lo pensavo anch'io. Poi mi è capitato di leggere degli ebook anche molto belli, e ho capito che non sempre un buon libro è anche un libro che incontra l'interesse degli editori. O magari l'autore è stato semplicemente un po' sfortunato, visto che con tutta la gente che scrive e che manda manoscritti agli editori riuscire a farsi notare è diventato veramente difficile.

- Un'ultima domanda sul tuo romanzo. Hai parlato di un possibile seguito: era una battuta, oppure lo scriverai per davvero nel caso che questo primo ebook si venda... voglio dire: si scarichi bene?

Veramente era una battuta. Comunque mi piacerebbe anche scrivere un'altra storia con gli stessi personaggi, ma non credo che sia possibile. Il gatto protagonista si è montato la testa, e adesso non lavora più in editoria: lavora in televisione, dove vende suonerie per cellulari.

Simone

17/12/08

Le cose che mi piacciono a me: Chinese Democracy, dei Guns... vabbe', di Axl Rose.

E vabbe', è uscito. C'hanno messo 17 anni a tirarlo fuori, ed è uscito. Nel frattempo si è smontata la band, si sono scannati per i diritti delle canzoni, quasi tutti i membri originali si sono fatti un gruppo per conto loro ed è rimasto solo Axl Rose (veramente c'è anche il vecchio tastierista, ma nemmeno so come si chiama) a prenderci per il culo tutti cercando di convincerci che lui da solo basta e avanza per chiamarsi Guns 'n Roses.

Insomma, come dicevo, alla fine è uscito. Sono alla Feltrinelli in cerca di qualcosa da leggere (alla fine comprerò Terry Pratchett) e me lo ritrovo davanti al naso: Chinese Democracy, dello stesso gruppo (ok, cantante) che ha fatto Sweet child of mine, Paradise City e altre centomila canzoni con cui mi sono rincoglionito da ragazzino.

Tanto fa sicuramente schifo, mi dico. Axl si crede stocappero, ha fatto un casino e alla fine dopo tutto questo tempo avrà messo insieme qualcosa tanto per tirare fuori un CD e togliersi dalle costole un po' di creditori. Questo disco è una sicura vaccata, mi ripeto, non c'è neanché la benché minima speranza che sia solo lontanamente non orrendo.

E poi me lo compro lo stesso.

La cosa brutta, ma brutta davvero della musica non in MP3, è che non te la puoi sentire quando sei in giro. Sei a piedi alla Feltrinelli, hai appena comprato un CD e non hai niente con cui ascoltarlo (ma qualcuno lo possiede ancora, un CD portatile?) Io non ho nemmeno uno stereo decente a casa, e la musica l'ascolto praticamente solo in auto o quando vado a correre. Insomma passa il pomeriggio, e gli Axl 'n Roses stanno lì sul tavolo dell'ingresso che tanto di sicuro fanno schifo, per cui chissene frega.

Finalmente devo uscire, e prendo la macchina. Apro il mio bel CD nuovo nuovo, lo infilo nello stereo senza la minima speranza, e parte l'intro: un minuto di suoni strani, un riff di chitarra che dice aspetta ora parto, aspetta ora parto... e poi finalmente Axl inizia a strillare e la canzone prende il via una volta per tutte.

Be', tagliamo alla fine così vi tolgo la curiosità di sapere che cosa ne penso: questo album è bello al quadrato.

Il primo ordine di bellevolezza è dato dal semplice fatto che questo album è semplicemente non brutto, quando nessuno al mondo ci avrebbe mai scommesso una lira. Il secondo ordine di bellevolezza è che, semplicemente, non solo questo Chinese Democracy è non brutto, ma è per l'appunto effettivamente bello davvero. Le prime sette tracce di fila sono una meglio dell'altra. Poi c'è qualche canzone che mi piace e non mi piace (ma neanche i vecchi dischi dei Guns mi piacciono al 100%) e si conclude con altre 4 tracce che risollevano il livello generale che rischiava di calare.

L'unico difetto di questo disco è che c'è scritto Guns 'n Roses sopra, così uno parte con l'idea che debba fare schifo e rischia di convincersi anche che sia così, come nel caso di tante opinioni che ho letto online. Ma tanto queste sono le recensioni delle cose che piacciono a me, per cui poco importa il giudizio degli altri: Chinese Democracy di Axl Rose è il mio disco preferito da troppi anni a questa parte.

Non dico che sia il mio preferito dai tempi di Use your illusion II... ma di sicuro ci manca davvero poco.

Simone

15/12/08

Vita da single: come vivere da soli senza morire di fame.

Avete mai mangiato per conto vostro, intendendo con questo l'atto di ingurgitare qualcosa che vi siete preparati e cucinati da soli? Be', se sì allora siete già sulla buona strada. Se volete vivere come dei perfetti single, dovrete trovare il modo di produrre facilmente e continuativamente il necessario al vostro sostentamento fisico, pena la morte per inedia.

Ci sono vari modi per giungere a questo traguardo, e tutti ugualmente con dei pro e dei contro. Piuttosto allora che elencarvi dei consigli alimentari che ricalchino fedelmente quello che mangio io (credo tra l'altro che sarebbe un reato penale) vi elenco una serie di soluzioni possibili tra cui potrete scegliere anche di volta in volta, così da ottenere anche una salubre dieta variata.

Imparate a cucinare: ok, questa soluzione è la più stupida e inutile. Se sapevate cucinare non vi servivano i miei consigli e non stavate qui a leggere le boiate che scrivo. Comunque sia, se davvero imparate a farvi un piatto di pasta o un pezzo di carne, a fronte di un impegno minimo la vostra vita potrebbe cambiare drasticamente: mangerete addirittura qualcosa di fresco e cucinato!

Il contro di questa scelta, ovviamente, è che cucinare è una faticaccia e che poi vi tocca anche lavare i piatti. E così dopo aver risolto un problema vi trovate con un problema nuovo... che tra l'altro era anche il punto dell'altra volta.

Il bancone dei surgelati è vostro amico: alla fine un piatto surgelato equivale a cucinarvi da soli, solo che magari viene anche fuori qualcosa con un buon sapore. Dovrete sempre lavare i piatti, ma avete sicuramente tagliato un bel po' di lavoro.

Il problema dei surgelati è che se siete veramente incapaci a cucinare (leggi: tenere una cosa sul fuoco per un tempo maggiore di ancora crudo e minore di carbonizzato) riuscirete a rovinare anche quelli. Se poi guardate quanto costano, mi sa che vi conviene il prossimo punto.

Andate al ristorante:
certe trattorie funzionano tipo i quattro salti in padella, solo che qualcuno ve li porta già pronti. Alle volte sono addirittura cose non surgelate, ma non ci farei troppo l'abitudine.

Ovviamente è un tenore di vita che non tutti possono permettersi. Se avete casa vostra e mangiate a ristorante due volte al giorno a questo punto potreste pensare di prendervi un maggiordomo, così avete anche chi vi pulisce la casa.

Esistono i fast food, i kebab e la pizza al taglio: rapido, economico, e non dovete nemmeno pulire i piatti. Mangiate sempre così e morirete 10 anni prima del dovuto... ma praticamente sono i 10 anni che avreste passato a cucinare e lavare i piatti.

Vita sociale, feste e aperitivi: se conoscete tante persone, vi mostrate simpatici e accettate gli inviti, potreste ritrovarvi spesso in situazioni in cui il mangiare è già pronto. Il problema della sopravvivenza è così risolto, ma adesso il rischio è che qualcuno/a attenti alla vostra felice vita da single.

Provate la dieta: saltare un pasto ogni tanto non fa proprio male, ma è meglio mettere comunque qualcosa sotto i denti. Se state portando avanti un'alimentazione a base di fritti surgelati, potreste mostrare un po' di pietà per il vostro fegato offrendogli uno yogurt o, se proprio volete tentare l'impensabile, della frutta appena comprata (anche perché se non la mangerete subito vi scorderete di averla in frigo e alla fine sarà da buttare).

Frutta, verdura, yogurt e attività sportiva sono la chiave per essere una persona sana e attraente. Ora non resta che smettere di fumare, chiudere con gli alcolici, dormire sempre alla stessa ora, non stressarvi a lavoro e... ho capito: lasciamo perdere.

E infine, la soluzione migliore e più naturale al mondo per risolvere il problema dei pasti:

Fatevi invitare a cena dai vostri genitori: vostro padre sarà anche un rompipalle (il mio no, è tanto buono!) e la cucina di vostra madre non sarà migliorata in vostra assenza... però, cavoli, sempre mille volte meglio delle schifezze che vi preparate da soli!

Simone

11/12/08

L'attacco dei vampiri arrapati, la vita da scrittore e lo studio dell'Anatomia.

Solita libreria dove vado sempre, scaffale con la classifica dei romanzi più venduti. Dal primo all'ultimo abbiamo:

Twilight, storia d'amore vampiresco al momento anche al cinema.

Qualcosa di Camilleri che non attira la mia attenzione.

Altro libro della serie Twilight.

Ancora altro libro sempre di Twilight: che palle.

Romanzo con la copertina sull'azzurro di cui non ricordo il nome, che non è un buon segno.

Altro libro della signora Meyers, autrice di Twilight.

La solitudine dei numeri primi, che starà in classifica da quando ha aperto la libreria e tanto ho deciso che non me lo compro, per cui ci rinunciassero una buona volta.

Brainsgrgr (o qualcosa del genere) scritto da un tale Paolini diventato famoso per essere quindicenne. Lo sfoglio chiedendomi se riuscirei mai non tanto a scrivere un libro così immenso (saranno ottocentomila pagine) ma per lo meno a leggerlo fino alla fine.

Adesso: capisco che la Meyers è la migliore scrittrice del secolo, anche meglio della Rowling e dell'autore che scrive su questo blog. Però se invece di leggervi tutti i libri in una settimana ve li compravate uno alla volta, facevate contento anche un secondo scrittore e voi ve li godevate di più.

Riguardo alla mia vita da scrittore, galvanizzato dal libro del blog ormai in dirittura di arrivo mi sono buttato sulla stesura del nuovo romanzo per poi infognarmi nuovamente subito dopo le prime pagine.

Comunque la storia c'è tutta. Manca qualche personaggio e (credo) qualche idea più precisa su alcune scene. Se non altro almeno ora ho un progetto su cui concentrarmi... quello che manca, è solo la concentrazione. Ah, il titolo più definitivo che provvisorio è: a volte succede davvero. Forse ve l'avevo già detto, non mi ricordo ^^.

Sempre a riguardo della scrittura, ho trovato un sacco di (secondo me) belle idee da infilare nel blog, e in un paio di giorni avrò scritto 10 o 12 post. Ok, magari solo 6... compreso questo e quei due sulla matematica che ho pubblicato la settimana scorsa. Comunque sono contento della piega che sta prendendo questo mondo quasi nuovo, e spero che continuerete a lasciarmi le vostre impressioni nei commenti.

Ultima notizia da scrittore, ho ricevuto un rifiuto per il gatto che cadde dal Sole da parte di una casa editrice che ha almeno una collana dedicata ai libri sui gatti: dicono che mi augurano di coronare il mio impegno (???) però il libro non rientra nei loro programmi editoriali.

Evidentemente, avrei fatto meglio a metterci un gatto vampiro.

Passando allo studio, a Febbraio avrò i primi esami. È vero che c'è un sacco di tempo, ma tolto l'orale di Chimica che è abbastanza fattibile (se vi ricordate mi hanno abbuonato lo scritto) e l'esonero di Biologia che non sembra questo scoglio insuperabile, il vero mostro da sconfiggere è il cosiddetto colloquio (non è un esame e non è un esonero, però se non lo superi ti blocca tutto) di Anatomia I: mille disegni e didascalie e filastrocche da imparare a memoria, e più provi a ragionare e capire piuttosto che ripetere a pappagallo e più finisce che ci perdi il decuplo del tempo... e poi tanto dopo cinque minuti che hai chiuso il libro ti scordi tutto di nuovo.

Insomma, questo per dire che sto studiando solo Anatomia I ormai da Ottobre, finirò per farmi bocciare al non esame non esonero di Febbraio e andrà a finire che per studiare questo non darò nemmeno gli altri.

Ah, che bella sensazione essere all'università di nuovo ^^!

Simone

09/12/08

La copertina del mio libro!


Grandi notizie! Alla Delos Books sembrano determinati a pubblicarmi davvero (o a portare avanti lo scherzo fino ad Aprile, data in cui il libro dovrebbe uscire) e mi hanno fatto avere la bozza di copertina - ancora soggetta a cambiamenti - che avrete già notato qui sopra al testo.

Prima che mettiate mano alla tastiera per lasciarmi i vostri commenti carichi di entusiasmo (spero) vi faccio una richiesta un po' strana ma che per il libro di un autore sfig... emergente potrebbe anche essere d'aiuto: se andate fin da adesso a chiedere il libro nei posti dove in genere comprate la roba da leggere (per trovarlo sulle bancarelle aspettate almeno un paio di mesi, però ^^) potrebbe darsi - e sottolineo l'ipoteticità di potrebbe forse probabilmente darsi - che il libraio vi mandi a fare in quel paese così accoratamente da ricordarsi di voi e, di conseguenza, anche del libro il bel giorno che il distributore andrà a proporglielo.

Da quello che ho capito, infatti, se i distributori pensano di vendere il libro allora lo ordinano all'editore, e se lo ordinano all'editore c'è almeno l'effettiva possibilità che arrivi in libreria e che di conseguenza qualcuno lo compri davvero. Se invece nessun rivenditore lo ordina e nessuno lo compra allora nessuno nemmeno se lo legge, con triste disperazione di scrittore, editore, distributore e libraio che avranno così fallito nel loro nobile desiderio di distribuire cultura.

Ma vabbe', basta con queste storie un po' strane ed eccovi le mie considerazioni sulla copertina:

- A parte che potrebbe cambiare di nuovo per l'ennesima volta, questa non è la copertina di uno dei miei ebook e pertanto non è soggetta a modifiche più di tanto dipendenti dalla mia volontà. Questo per dirvi che se per assurde e inspiegabili ipotesi non dovesse essere di vostro gradimento potete anche telefonare alla Delos e dirlo a loro. A me, vi prego, ditemi solo che è bella.

- Se proprio non vi piace, è solo perché non avete visto quelle che abbiamo scartato!

- Se neanche voi ci foste arrivati (io ci ho messo 1 settimana, e non sto scherzando) non è che alla Delos sono diventati improvvisamente bravi a fare le copertine: è che hanno ricop... volevo dire: si sono ispirati alla grafica di un altro libro.

- Il libro a cui si ispira il titolo non è io robot, anche se è strano visto che ai tempi scrivevo libri di fantascienza. Ora scrivo libri di, uhm... non lo so.

- A me, comunque, effettivamente, questa copertina piace. E qualsiasi libro con il mio nome scritto a caratteri cubitali non può essere brutto.

- Aver intitolato questo blog il mondo quasi nuovo è solo una coincidenza, e non l'insano progetto di chiamare tutto quello che scrivo col nome di un libro famoso, sperando che la gente si sbagli a comprarlo.

- La scheda di presentazione che la Delos ha inviato ai distributori contiene anche il seguente passaggio:

Io scrivo è un libro intelligente, divertente e dissacrante, che pur rivelandosi una vera miniera di consigli utili per ogni autore alle prime armi che intende affinare la propria tecnica per arrivare a pubblicare, non perde l’occasione per indagare nel vasto mondo dell’editoria, con i suoi trabocchetti e i suoi percorsi difficili, e in quello, forse ancora più ampio ed eterogeneo, degli scrittori in cerca di editore, apparentemente disposti a tutto pur di pubblicare. Proprio come Simone Maria Navarra!

Adesso: dopo aver scassato le palle per anni con i corsi di scrittura mi hanno messo tre ente ente ed ente uno di fila all'altro, e 'sto Simone Maria Navarra nemmeno lo conosco ma da come ne parlano già mi sta un po' sulle scatole.

Però un libro così me lo comprerei subito! ^^

Simone

04/12/08

Le persone che hanno (quasi) cambiato il mondo: Robert Capa, fotoreporter di guerra.

Sembra quasi una costante: i grandi uomini sono sempre perseguitati da una grande sfiga. O forse è solo una considerazione stupida, perché in realtà la sfortuna ci perseguita sempre tutti ma ogni tanto c'è qualcuno che riesce a realizzare un progetto importante nonostante il fato provi con tutto l'impegno a spezzargli le gambe.

Insomma l'uomo che ha quasi cambiato il mondo di questa volta è Robert Capa (e vi giuro che la prossima volta parlerò di una donna!) Il fatto che il 99,99% delle persone non sappiano neanche chi sia questa persona non deve stupirvi: è un fotografo, e in fotografia raramente il nome di un autore sopravvive alle sue immagini. Dopo questa considerazione superflua, direi che possiamo partire:

Biografia molto ridotta:

Nato a Budapest nel 1913, Endre Ernő Friedmann decise ben presto di cambiare il suo nome che nessuno sapeva pronunciare nel ben più ricordabile (ma comunque sconosciuto ai più) Robert Capa.

Senza scendere nei dettagli della sua vita privata, il buon Robert voleva inizialmente diventare uno scrittore, ma poi per fortuna decise che preferiva fare il fotografo. Perseguitato dal Nazismo scappò in Francia, dopo di che girò il mondo fotografando prima la Guerra Civile Spagnola (in cui gran parte delle immagini furono considerate perse fino agli anni '90) e poi lo sbarco in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale (in cui gran parte delle immagini andarono perse per sempre).

Forse non è chiaro, per cui lo ripeto. Robert Capa partecipò allo sbarco in Normandia, e invece del fucile in mezzo alla gente che si massacrava con bombe, baionette ed archibugi (non sono esperto di armi) lui aveva la macchina fotografica. E poi qualcuno sbagliò lo sviluppo e distrusse quasi tutti i rullini.

Nel 1954, Capa andò a fotografare la guerra in Indocina. Anche in questo caso non riuscì a tornare a casa con tante foto, perché morì ucciso da una mina antiuomo.

Come ha cambiato il mondo:

A parte le sue foto di guerra che poi raramente riusciva a portare a casa, Robert Capa fu, assieme ad altri fotografi del calibro di Henri Cartier-Bresson, uno dei fondatori della Magnun Photos. Se non fosse chiaro, con Capa e Bresson è nato il fotogiornalismo e la consuetudine di raccontare le notizie attraverso le immagini.

Queste persone hanno costruito il mondo moderno fatto di TG, giornali e immagini che vi raccontano mille cose in un singolo istante, e il bello è che quasi nessuno sa nemmeno chi cazzo sono. Capita.

Curiosità:

Come già detto, Robert Capa partecipò allo sbarco in Normandia in qualità di fotografo. Dopo che il giornale per cui lavorava sbagliò lo sviluppo rovinando la maggior parte dei rullini, di 106 fotografie ne rimasero solo una dozzina scarsa. La rivista Life pubblicò queste foto, dicendo tra l'altro che erano leggermente fuori fuoco perché Capa era così scarso che, in mezzo a decine di migliaia di persone che si massacravano con budella lanciate per aria e cannonate che esplodevano da tutte le parti, gli tremavano leggermente le mani.

Robert Capa non commentò mai la perdita delle sue immagini ad opera dei suoi colleghi meravigliosamente professionali. In seguito, intitolò il libro sulla sua esperienza nella Seconda Guerra Mondiale come: Slightly out of focus (leggermente fuori fuoco, appunto).

Tutto questo dovrebbe insegnarvi che, se vi capita di fotografare un evento che ha cambiato la storia, è meglio non affidare subito tutte le immagini a qualche idiota che poi ve le distrugge.

Ora che c'è il digitale, fatevi almeno un CD di backup.

Simone

03/12/08

Uno spettacolo da non perdere....

Anche quest'anno l'Associazione Peter Pan ha organizzato, con l'approssimarsi delle festività natalizie, lo spettacolo di beneficienza "MERRY CHRISTMAS PETER PAN" che si terrà:

MARTEDI' 9 Dicembre 2008 ore 21.00
Gran Teatro di Roma ( Viale Tor di Quinto - Roma )


Qui accanto trovate la locandina dello spettacolo "UNA SERATA PIENA DI STELLE PER I BAMBINI ONCO-EMATOLOGICI"

I costi dei biglietti, disponibili c/o l'Associazione, sono di 15 Euro e di 25 Euro.

Potete prenotare i biglietti telefonando al numero 3888932295
oppure inviando una email a: mcpp2008@yahoo.it

Inoltre l'associazione Peter Pan proporrà per l'occasione dei nuovi bellissimi biglietti di auguri e nuovi gadget realizzati a mano con la collaborazione degli amici della Cooperativa "La Stelletta"

Per ogni ulteriore informazione visitate il sito www.asspeterpan.it

Grazie a tutti!

Simone

02/12/08

La scienza (quasi) facile: tutto quello che dovete sapere sull'Analisi Matematica - Seconda parte.

Cos'è questa materia:

Parto con una definizione (quasi) corretta, ma non scappate: l'Analisi Matematica è quella parte della Matematica che applica la (ehm) Matematica allo studio di certe cose piccole piccole dette infinitesimi, utilizzando concetti astrusi tipo il limite e il calcolo integrale. Almeno credo, visto che ad Analisi I ho preso un 18 pesantemente regalato e Analisi II la sapevo anche peggio.

Detto in maniera semplice: quando vedete un tizio trasandato che riempie lavagne di numeri e grafici con tante piccole "d" e grosse "S", quella si chiama Analisi Matematica.

Difficoltà della materia:

L'Analisi Matematica è molto semplice e, allo stesso tempo, molto impossibile.

Semplice perché è una materia di base: tutte le altre scienze chiedono aiuto all'Analisi per risolvere i loro problemi. Praticamente se non sapete nulla di discipline scientifiche, il primo passo è proprio studiare questa materia. Di conseguenza è possibile studiare questa materia anche se non sapete nulla di discipline scientifiche, partendo insomma da zero. Non avete già voglia di segnarvi all'università? No? Bravi.

D'altro canto, esistono problemi di Matematica che a tutt'oggi nessuno è riuscito a risolvere. Ci sono addirittura premi in denaro (parlo di milioni di dollari) per chi riesce a risolvere i casini matematici attualmente in voga tra gli scienziati. Solo non è detto che risolvere un casino sia possibile (trattandosi di una scienza esatta non potete inventarvi una soluzione arronzata come fanno gli ingegneri: la soluzione deve esistere per davvero!) e in genere bisogna aspettare che arrivi qualche genio folle (o molto fortunato) in grado di giungere al ragionamento richiesto.

A cosa serve l'Analisi Matematica?


Come appena detto e ripetuto, la Matematica serve a tradurre un problema reale riportandolo in termini matematici, così da portare a conclusione il lavoro degli altri scienziati che inventano cose di cui non capiscono niente.

Quando nasce un matematico che risolve un problema nuovo, in genere scoppia una guerra mondiale e il mondo viene a trovarsi sull'orlo della distruzione. Si parla di energia nucleare, veicoli in grado di viaggiare su altri pianeti e sistemi digitali per trasmettere la pornografia: in effetti, forse è bene che non sia un evento tanto frequente.

Concetti (quasi) avanzati per sentirsi (quasi) esperti:

Parliamo del concetto di Integrale. Non sembra poi troppo banale, ma invece lo è:

Un bicchiere d'acqua è fatto di tante gocce piccolissime che, tutte insieme, lo riempiono. Quanto peserà allora l'acqua contenuta in un bicchiere? Il peso di tutte le gocce che riesco a infilare dentro al bicchiere, ovviamente. Complimenti: avete appena risolto un integrale!

Ancora: quanto rumore c'è in uno stadio pieno di gente? Facile! È la somma dal casino che riesce a fare ogni singola persona che si trova sugli spalti. Ed ecco risolto anche il vostro secondo integrale: siete proprio dei secchioni, lasciate che ve lo dica.

Che ci crediate o meno, è davvero tutto qui. Quanto consumerà la vostra auto in un viaggio su e giù per i monti? È un integrale! Come si calcolano l'area del triangolo o il volume della sfera? Basta fare l'integrale. Quanta energia ci vuole per fare emergere il vostro sottomarino? Ormai lo sapete, per cui ditelo voi... come sarebbe a dire, bo?! E va bene: che ci crediate o no, era un integrale anche quello.

Scrivere certi ragionamenti sotto forma di funzioni matematiche potrebbe non rivelarsi semplicissimo, ma il concetto è sempre lo stesso e a capirlo non ci vuole certo una laurea (anche se potrebbe tornare utile ^^).

E una volta capiti bene gli integrali, Fisica sarà una passeggiata.

Simone

01/12/08

La scienza (quasi) facile: tutto quello che dovete sapere sull'Analisi Matematica - Prima parte.

Sono profondamente convinto che noi abitanti del belpaese (sarebbe l'Italia) sappiamo tutto di tutto per quanto riguarda la Storia, la Geografia, il Cinema, la Musica, l'Arte e ogni altra cosa che si può semplicemente ricordare a memoria, ma che dal punto di vista delle conoscenze scientifiche ci troviamo spesso leggermente impreparati (per usare un modo di dire politicamente corretto).

Il fatto è che, secondo il mio parzialissimo punto di vista da Ingegnere che non sa un tubo di materie umanistiche, basterebbe anche una conoscenza superficiale di certi principi per ragionare meglio e risolvere un sacco di problemi con la nostra testa, invece di prendere per fede certe notizie o quanto ci viene detto da fantomatici esperti che appaiono in TV o sui giornali.

Insomma, l'idea di questi articoli è di sintetizzare brevemente la totalità delle conoscenze scientifiche (per lo meno di quelle che ho io, così facciamo in fretta ^^) in modo che anche chi ha sempre mostrato inettitudine per la matematica e si rotola in terra per la disperazione di fronte a un problema di Fisica (atteggiamento in voga in certi corsi universitari) possa sentirsi quasi alla pari con i più grandi scienziati del nostro tempo.

La scienza (quasi) facile: tutto quello che dovete sapere sull'Analisi Matematica.

Introduzione:

Perché partire dall'Analisi Matematica, piuttosto che dalla Matematica e basta? Ci sono tanti motivi per una scelta del genere:

1) Probabilmente è tutta la vita che qualcuno prova a spiegarvi qualcosa di Matematica, e voi non ci capite un tubo. Parlando dell'Analisi continuerete a non capirci un tubo lo stesso, ma se non altro avrete almeno visto qualcosa di nuovo.

2) Perché io all'università ho studiato Analisi Matematica e non Matematica e basta. Tra l'altro, non sono neanche tanto sicuro di conoscere quale sia la differenza.

3) Se mi gioco tutta la Matematica in un singolo post, poi le prossime volte di che cavolo parlo? Così invece potrò scrivere un articolo sulla Statistica, uno sull'Algebra, uno sulla Geometria e via scrivendo per migliaia di pagine che dicono tutte la stessa cosa.

Chiudo l'introduzione svelandovi anche l'unica cosa davvero importante che c'è da capire (e che probabilmente già saprete, svelando così anche l'inutilità di questi post): a differenza di praticamente tutto il resto dello scibile umano, la Matematica è una scienza esatta. Questo vuol dire che se una qualunque cosa è stata dimostrata matematicamente, nessuno potrà mai dimostrare il contrario.

La principale conseguenza di tutto ciò (e che probabilmente nessun insegnante vi ha mai fatto notare) è che quasi tutte le altre scienze (adesso non sono andato a controllare) non sono esatte.

La Biologia, la Chimica e scommetto anche qualcos'altro si basano su assunti, presupposti, speranze e colpi di culo che un giorno sono capitati a qualche ricercatore. Basta che domani arrivi uno che s'è inventato una cosa nuova dall'aspetto più convincente, e tutto quello che avete studiato prima è da buttare al secchio, un po' come è successo alla Fisica quando è arrivato Einstein.

La Matematica invece dice cose indiscutibilmente vere, mentre tutte le altre scienze dicono cose che si presumono vere, ma che in genere non lo sono: se i Matematici governassero il mondo vivremmo insomma in una società perfetta... o in una specie di Inferno sulla Terra, a seconda dei casi.

E direi che per il momento mi sono dilungato abbastanza, per cui rimando il resto del discorso al prossimo aggiornamento del blog.

Simone