
Ma se il regime lo facessi io? Oddio, non fraintendete (che davvero è la volta che finisco in galera!): io non voglio fare nulla di benché minimamente contrario alla democrazia, alla libertà e a tutte queste belle cose. Semplicemente, mi chiedo: cosa pensano i dittatori, i capi di stato e tutti quei crudeli governanti senza pietà che si vedono al cinema, nei fumetti, nei videogiochi o - più semplicemente - al telegiornale?
Ovviamente, io questo non lo so. Però se toccasse a me, se fossi cioè io a capo di tutto al posto di uno di loro, credo che mi organizzerei così:
- Finanzierei programmi televisivi contro di me, pagando goffi umoristi per prendermi per il culo e lasciandomi sputtanare da vignette di dubbio gusto. Alla fine, poi, commenterei: vedete? I miei oppositori hanno piena libertà di dire quello che gli pare. E ora non rompetemi più le palle, che altrimenti vi fucilo di nuovo!
- Corromperei metà dei giornalisti per fargli scrivere che sono tanto tanto buono, mentre all'altra metà ordinerei di dire sempre che sono brutto e cattivo. In questo modo sarebbero tutti impegnati a parlare a vuoto di me, piuttosto che pensare ai casini veri che ci sarebbero da risolvere.
- Pagherei qualcuno per fingere di morire quando faccio il gesto di strangolarlo da lontano, oppure se gli punto addosso il dito guardandolo con gli occhi cattivi: alle conferenze, sarebbe davvero una figata.
- Censurerei Internet e chiuderei tutti i siti tranne il mio, dove scriverei: click here for amazing free porn access! Quando però ci cliccate sopra verranno fuori tutti i miei ebook che non si chiudono più finché non li avete letti, nonché un virus scritto apposta per Machintosh che v'installa la beta di Windows-ME.
- M'inventerei un simbolo cattivo che spinga la gente a non fidarsi di me fin da subito: tipo una tarantola su di un teschio, delle siringhe insanguinate messe a X con dietro una lapide, un falcetto affilato incrociato con un oggetto contundente o anche una specie di grossa biscia minacciosa.
- Costruirei il mio consenso dicendo che sono per la pace, per la libertà, per la giustizia, per l'ambiente, per i diritti, per gli animali e per i bambini. Se mi criticate, è evidente che i cattivi siete voi.
- Brevetterei delle armi stupide e improbabili come la frusta elettrica, il boomerang avvelenato o i pattini con gli spuntoni, e obbligherei tutti ad andarci sempre in giro.
- Farei pubblicare recensioni positive per dei libri bruttissimi, così la gente crederà che i miei sono più belli (o almeno altrettanto brutti).
- Organizzerei tornei di Wrestling, campionati di calcio e gare automobilistiche truccate. Il prezzo per la sconfitta - come è naturale - sarebbe la morte.
- Farei annunci del tipo: adesso chiudiamo la scuola pubblica e gli ospedali, e usiamo i fondi per sviluppare nuovi quiz a risposta multipla su Facebook.
Poi lascerei sfogare un po' di lamentele, e alla fine direi con fare magnanimo: ok, avete vinto voi. Tagliamo solo un 40-50% del previsto, il ricavato l'investiamo nello sviluppo di nuovi balzelli e da adesso in poi, al posto dei testi classici ormai poco attuali, nelle scuole si studieranno i miei libri (la classica goccia che fa traboccare il vaso della rivoluzione, temo).
- Prima, però, aumenterei a dismisura le tasse con la scusa di voler stanziare denaro pubblico per costruire strutture e ampliare i servizi. Poi mi ruberei tutti i soldi, per spartirmeli con fedeli alleati, controllori corrotti e odiati oppositori (reali o presunti). Così la gente resterebbe senza nulla, nessuno li difenderebbe e alla fine la faremmo tutti franca alla faccia loro, in un paese più povero e più infelice dove governanti, funzionari e giornalisti fanno il cavolo che gli pare mentre i cittadini se la prendono in quel posto.
Ma vabbe'... quest'ultima cosa non avrei mai il coraggio di farla sul serio, e forse è anche un pochino assurda:
In fin dei conti, nessuno è davvero tanto malvagio.
Simone