
Avete mai fatto uno sport
estremo? Intendo
skate, salto con l'elastico (o bunjee jumping, se preferite) parapendio, prendere i posti
all'università (questo magari lo approfondiremo tra qualche giorno) e cose del genere? Ottimo,
anche lì ci si fa male e si rischia di rompersi qualcosa. Ma non sono queste le attività per così dire
rischiose di cui voglio parlare adesso.
Quelli che ho in mente, invece, sono gli sport cosiddetti
normali, che la gente fa in tutta
calma e tranquillità ogni giorno, soltanto che poi si fanno malissimo o ci restano direttamente
secchi sul colpo come si vede al TG o come si legge sui giornali.
Ecco allora una breve carrellata di sport
normali e letali, che sicuramente farete anche voi senza mai nemmeno porvi il problema... a parte ovviamente nel momento in cui vi rompete qualcosa.
Equitazione: uno degli sport estivi
più popolari (chi cavolo ce l'ha il cavallo per andarci tutto l'anno?) e anche uno dei più mortali.
Io in particolare da bambino ero un
tenero cicciottello, e pesavo tipo
centoventi kg: le prime lezioni di prova sono andate benissimo, ma poi il cavallo piccolo e buono per i ragazzini ha iniziato a riconoscermi, e quando mi sentiva arrivare scappava nascondersi
sotto le macchine come fanno i gatti.
Alla fine mi hanno appioppato a una specie di mammuth
nero ed enorme, tipo il cavallo di Kenshiro. Quando ci salivo sopra, quella specie di mostro faceva come
se non esistessi e andava tranquillo a mangiarsi il fieno per i cavoli suoi con me sopra. Questa è stata un po' la mia salvezza, perché durante le stesse lezioni che ho passato a guardare il mio
destriero che si nutriva (senza per lo meno uccidermi) sono avvenuti incidenti del tipo:
- Signore caduto
sul filo spinato, con conseguenti lievi cicatrici profonde solo pochi centimetri: gli ambulanzieri mandati a soccorrerlo svenivano
uno dopo l'altro, per cui credo che sia ancora lì.
- Bambina schiacciata dal cavallo che aveva deciso di togliersi la sella,
con lei in groppa.
- Donna trascinata per
settecento metri sopra una sassaiola col piede incastrato in una staffa, tipo film western. Quando è arrivato, il veterinario ha sparato
a lei.
Calcetto: chi non ci ha mai giocato? Quando giocate a calcetto, è buona norma che qualcuno
si faccia male. Ci sono medici famosi che hanno costruito una fortuna sul gioco del calcetto (o sulle sue conseguenze funeste). Io stesso che ci ho giocato 3 volte in vita mia mi sono beccato un'entrata di peso
nello stinco e ho zoppicato per un anno, e qualche volta quando arriva la pioggia ancora mi fa male.
Vela/canoa/sport acquatici: io mi chiedo chi ha deciso per primo che andare in barca a vela
era bello. Cioè, posso capire che adesso fanno la pubblicità, tu ci caschi e ormai
sei fregato, ma una volta che ci trovavano?
Tra il sole che ustiona, la sabbia sul fondo dell'imbarcazione che ti graffia e poi ovviamente ti ci va l'acqua salata che brucia, il boma che fa avanti e indietro
tipo ghigliottina e come ti sbagli (e tanto le prime volte ti sbagli perché t'insegnano male apposta per prenderti per il culo) ti arriva una tranvata che da lì in poi navighi accucciato tipo
trincea della prima guerra mondiale. Comunque sì, vabbé: in un certo senso è
molto bello.
Il
windsurf è responsabile del maggior numero di
dispersi in mare e mai più ritrovati, mentre con la canoa a due una volta che vi cappottate è
impossibile tornare sopra perché il secondo farà sempre cadere in mare l'altro.
In casi come questo, l'unica è salire per primi e prendere
a timonate il compagno finché non si arrende e torna indietro a nuoto (o almeno ci prova): in questo modo - in genere - almeno uno dei due
si salva.
E dulcis in fundo, lo sport letale
per eccellenza:
Lo sci: scordatevi scene
alla Fantozzi (che comunque è alquanto verosimile) e sentite
la realtà. Io quando vado a sciare sono (giustamente) terrorizzato, e mi metto a scendere piano piano facendo ampie,
lente curve, nella speranza di non cadere in un fosso e di non aprirmi la testa su qualche lastra di ghiaccio, che poi
prendo freddo al cervello.
Il fatto è che io davvero
ho paura a fare diversamente e scendo piano piano, ma questo è il comportamento più pericoloso in assoluto! Quando vanno a sciare, la maggior parte delle persone devono andare giù
il più veloce possibile, e ti sfrecciano a uovo a mezzo millimetro di distanza con l'attrito dell'aria che gli infiamma la tuta. Se fai le curve, rischi che ti mettano sotto e ti passino da parte a parte con gli sci, che tra l'altro essendo quotidianamente
immersi nella sciolina vi trafiggono che è una bellezza.
Ma voi ce la vedete mai in palestra, a correre, a dieta o semplicemente
a fare ginnastica tutta quella gente che poi intasa le piste da sci? Ovviamente la domanda è retorica: il fatto è che qualsiasi scemo che passa
11 mesi e 24 giorni l'anno seduto a guardare la TV poi pretende di montare sugli sci e precipitarsi giù per le
nere coi teschi nel corso di una singola e unica settimana all'anno.
Risultato: avendo aiutato per un po' il
soccorso piste (io stavo lì
che mangiavo e quando partivano dicevo:
mi dispiace, non so sciare) so che subito dopo pranzo, verso le 2, quando la neve si ammorbidisce un po' (l'ideale per svitarvi i legamenti delle ginocchia) è il momento in cui qualcuno
si fa sempre male per forza. L'incidente sciistico non è una fatalità ma
una ricorrenza, e tanto varrebbe che le ambulanze si mettessero direttamente a fondo pista a raccogliere le persone che rotolano giù senza nemmeno aspettare la chiamata in sede, che tanto perdi solo tempo.
A dire il vero, io metterei a fondo pista
direttamente l'ospedale, con tanto di
skilift che vi porta attraverso il reparto ortopedia e fin dentro alla sala operatoria.
E mi sa che adesso mi
ruberanno l'idea ^^.
Simone