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22/05/17

Un (altro) nuovo blog?

L'ultimo post l'ho scritto con questa...
Intanto scusate... vedo che molti dei miei (pochi) lettori rimasti si sono fermati nell'ultimo post, ormai vecchio di mesi, a discutere tra loro con me che latitavo ormai da tempo immemore.

Diciamo le cose come stanno: intanto ho sempre detto fin dal primo giorno dopo la laurea che raccontare della specializzazione poteva essere meno interessante di raccontare di una seconda laurea, e così è stato.

In fondo l'ingegnere che si iscrive a medicina è una cosa figa. Il tizio che si laurea è inizia il suo primo lavoro più o meno sfruttato, sottopagato, noioso, pesante, stressante e tutto quello che volete è la BANALISSIMA E SCONTATISSIMA NORMALITA' della vita di tutti.

A chi gliene frega del neolaureato neoabilitato neoassunto, quando 'ste cose probabilmente le ha già vissute sulla propria pelle? A nessuno.

Aggiungiamo poi che, sì, la specializzazione è quello che mi aspettavo: grande stress, grande fatica, grandi rotture di palle e spesso davvero poco poco poco in cambio. Se ricordate secoli fa dicevo che io la specializzazione manco l'avrei voluta fare... e non è che - ahimè - sia stato smentito in alcun modo.

A meno di pochi e fortunati casi fare il medico specializzando non è questa realizzazione professionale così ambita e meravigliosa da doverla raccontare a tutti. Alla fine è una guerra tra burocrazia, università, necessità della struttura assistenziale, e il bello della scoperta, dell'apprendimento di nuove cose, la paura dei primi contatti con i pazienti eccetera eccetera si è un po' perso, perché era un altro tempo e un altro luogo... in galassie lontane e cose del genere.

Insomma quello che prima era emozionante e affascinante e meritevole di essere raccontato, ora secondo me ha perso un po' di smalto e l'idea di fare il resoconto della specializzazione era sbagliato in partenza. E da qui piano piano il blog si è "ammosciato" e ho finito per abbandonarlo.

Però insomma, io volendo o non volendo con 'sta malattia di scrivere e raccontare i cazzi miei agli sconosciuti ci sono nato. Ed è tosta mollare tutto, vedere gli altri scrittori magari più pippe di me (ogni scrittore pensa che gli altri siano tutti pippe... ma questo era un altro blog :) che stampano robe, e io no. E poi diciamo che mi manca. Mi manca scrivere, mi mancano i commenti di chi legge, mi manca quella cosa fichissima di rielaborare un evento della mia vita in una forma di racconto da mostrare agli altri.

Alla fine dunque penso che o cambierò drasticamente i contenuti di questo, oppure aprirò direttamente un blog nuovo. Solo devo trovare un tema, qualcosa appunto di meno noioso dello specializzando che ha sonno (descrizione perfetta del mio ultimo anno e mezzo di vita, tra l'altro).

Al momento comunque ho per lo meno l'idea per il titolo. Una prima idea per un primo titolo, diciamo. Comunque è questa:

Ingegneria d'urgenza: un ingegnere in Pronto Soccorso.

Un blog dove parlare di robe di medicina, da un punto vista tecnico/teorico. Casi clinici, roba di ecografia, ECG... insomma un blog sulla medicina d'urgenza come quelli fatti bene, mantenendo il mio approccio un po' particolare dovuto a un percorso differente. Non so se lo farò mai ma potrei infilarci qualche spunto personale su argomenti di attualità legati alla medicina, e poi magari qualche racconto di vita da PS come quelli di una volta che - mi pare - piacevano.

Insomma, che ne pensate?

Intanto, per lo meno, il blog l'ho aggiornato. Sono ancora qui... e speriamo ci sia anche qualcun altro rimasto a leggere, però! :)

Simone


31/05/16

Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti.

Se mi seguite da un po', magari addirittura da uno dei blog più "vecchi" in assoluto (quello sulla scrittura), ricorderete che a suo tempo ho pubblicato un libro che raccoglieva alcuni dei miei post mettendoli sotto forma di una sorta di corso di scrittura.

Adesso il libro è stato riveduto quel tanto che basta per non parlare di Internet come la novità che potrebbe cambiare il nostro modo di comunicare (sono cambiate un po' di cose in questi anni, in effetti), ha un titolo - secondo me - più adatto e con una - secondo me - migliore copertina, ed è stato riproposto in formato ebook sempre dagli amici della Delos.

Devo dire che tra le tante novità di quest'anno (tipo quella di essere entrato in specializzazione) questa è una delle più piacevoli. In un certo senso dopo "da ingegnere a medico" mi ero un po' fermato dal punto di vista della scrittura, e non speravo proprio di poter tornare così presto a presentarvi qualcosa di scritto da me.

Ovviamente tutto questo c'entra poco con medicina, seconde lauree, studio e quello insomma di cui parliamo di solito. Mi limito a lasciarvi il link al libro e la breve auto-biografia che ho inserito nella quarta di copertina (se mai esista qualcosa del genere per un ebook), e vi rimando ai prossimi giorni per qualche altro aggiornamento sulla scuola di specializzazione.

Manuale di sopravvivenza per scrittori esordienti

Simone Maria Navarra ha scritto più libri di quanti una persona di cultura media riuscirebbe a leggere nel corso della propria vita (del resto, potrebbe anche bastarne uno solo) ma l'unico che è riuscito a pubblicare con un editore “vero” è stato questo. Visto che si tratta di una riedizione, però, potremmo anche contarlo due volte.

Nel corso della sua attività di scrittore ha pubblicato ebook autoprodotti, si è infilato in raccolte di esordienti, ha riempito la rete di blog, partecipato a concorsi, litigato sui forum, annoiato (ha, o si è, a seconda dei casi) alle presentazioni, spammato via mail, condiviso su Facebook e insomma ha fatto tutto quello che a un aspirante scrittore potrebbe venire in mente di fare nel tentativo di uscire allo scoperto.

Nel frattempo gli è capitato di svolgere la professione di ingegnere, ma dopo una serie di vicissitudini un po' lunghe da spiegare si è ritrovato a fare il dottore. Ha raccontato questa storia in un altro libro… che non è però riuscito a pubblicare. Ovviamente.

Per cui, intanto, leggetevi questo.


17/05/16

Ogni tanto succede qualcosa!

In Australia ho aggiornato 10 ore prima! O 14 dopo, non lo so.
Per dire: ogni tanto aggiorno pure il blog, visto?

Mi spiace se sono mancato per un po' di tempo, ma tutto sommato parlare di come la specializzazione prosegue senza particolari problemi è - a parer mio - poco appassionante e non troppo meritevole di aggiornamenti serrati e ripetuti.

Comunque, davvero, che altro dovrei dire: volevo fare il dottore per avere un lavoro che mi piacesse, e adesso - a un po' di anni di distanza - sto facendo quello che mi piace. Che altro si potrebbe dire o aggiungere? Diciamo che è andata alla grande, e ora potrei iniziare pure a parlare di altro... se solo mi venisse qualche idea decente :)

Altre novità? Intanto il mio vecchio editore mi ha contattato, e stiamo per realizzare una versione ebook del mio vecchio libro sulla scrittura, "Io scrivo". In un periodo in cui con la scrittura mi ero un po' "ammosciato" direi che anche se non è niente di nuovo (è solo la ripubblicazione del libro vecchio) è una grande notizia. Dovrebbe uscire a fine mese se riesco a rivedere le bozze in tempo, comunque in ogni caso non sarà comunque questione di molto.

Ancora: oggi ho fatto un turno con la Croce Rossa. Come (penso) di avervi già detto, una volta al mese faccio il dottore nel "giro" per i senza fissa dimora. Non che si possa fare chissà che medicina di chissà quale livello avendo a disposizione risorse tutto sommato limitate, però anche qui sto facendo quello che a suo tempo mi ero proposto di fare... e se forse è più impegnativo e - per certi versi - stressante di come lo immaginavo, anche qui pare che le cose stiano andando veramente per il verso che volevo.

Senza stare a farvi tutto il racconto (lo so, mi sono impigrito) oggi c'era uno che stava male, e io ho avvisato il 118 che ci ha mandato un'ambulanza. E se da un lato la responsabilità di "capire" che qualcuno ha bisogno di qualcosa di più di un antifinammatorio o che gli misuri la pressione, per poi mettere in moto tutto un meccanismo che impegna tempo e risorse mi lascia abbastanza sull'atterrito, dall'altro ho ritrovato quel brividino che mi ricorda che ho scelto la professione che mi piace e che non saprei davvero di cos'altro occuparmi altrimenti.

Tra l'altro in mezzo ai tanti volontari ho pure beccato uno che studia medicina, mi conosce e ha letto tutto il vecchio blog (ciao Nicola!). Che poi incontrare gente che mi riconosce per via della scrittura mi mette sempre un po' in crisi (ho scoperto che non vorrei mai diventare un autore famoso!) però insomma: è pure il segno che tante cose che ho fatto continuano piano piano ad avere un qualche senso, e a viaggiare parallelamente.

Ed eccoci qua. Mi sentivo un po' in colpa per aver abbandonato il blog per così tanto tempo, però ci tenevo a dirvi che non è che ho mollato tutto in preda a quache crisi post seconda laurea, ma le cose vanno avanti e sono tranquillo. Certo da qui a essere un medico completamente formato, autonomo e ad avere il ruolo e le capacità che vorrei ancora ce ne passa... ma chi è completamente "arrivato" dopo soli 6 mesi che lavora?

Ci vorrà ancora un bel po' di tempo, ma - intanto - spero di essere sulla strada giusta.

Simone

12/10/15

Un ingegnere in pronto soccorso?

Quello in piedi al centro - secondo me - è un ingegnere.
Iniziamo col dire che ho praticamente concluso la frequenza del vecchio ospedale/pronto soccorso.

Ultimamente sono andato ancora di tanto in tanto e più che altro per salutare il dottore con cui ho fatto la tesi e gli altri medici con cui ho frequentato questi anni. La volta scorsa però ho svuotato l'armadietto, e tolto tutte le mie cose.

E alla fine uno si sta sempre a lamentare durante l'università di quanto si stanca, di quanto è faticoso e di quanto non vede l'ora che siano finiti i tirocini. Ma poi ti ritrovi a raccattare la tua roba con la malinconia e il nodo alla gola, e vorresti quasi essere rimasto in quel limbo di studente non studente, dottore non dottore che pareva tanto scomodo ma che adesso un po' già mi manca.

Oltre a questo ho parlato col primario del nuovo ospedale, e ho chiesto di poter andare in pronto soccorso (il loro) qualche volta prima dell'inizio della specializzazione.

Questo un po' per iniziare ad ambientarmi. Un po' perché non mi andava di partire da zero il primo giorno ritrovandomi subito catapultato in un impegno a tempo stra-pieno. Un po' perché troppo tempo libero può anche ucciderti e un po' anche perché - se devo frequentare da qualche parte così a tempo perso - magari ha senso anche farlo nell'ospedale dove faccio (farò, diciamo, a breve) la specializzazione.

Sono abbastanza in ansia. Ho preparato casacca, camice e tutto il necessario. Ma la casacca buona è a lavare e ce ne ho una che pare un pigiama, i camici sono tutti mezzi distrutti... e insomma speriamo di non partire subito facendo la figura del barbone. Almeno quello.

Riguardo al blog, volevo anche dirvi che - una volta iniziata la specializzazione - vorrei continuare ad aggiornarlo magari tornando un pochino ai "vecchi tempi", con racconti di vicende da ospedale e tutto il resto.

Certo, credo che nei racconti passati ci fosse diciamo un aspetto di "interesse" dato dalla novità (per me) nei confronti dell'ambiente ospedaliero. Il primo incontro con i malati, con la sala operatoria, con le emergenze... e poi anche e ovviamente tutta la storia che Medicina è la mia seconda laurea di cui penso avrete sentito parlare qui o da qualche parte.

Insomma i fattori di interesse principali dei vecchi racconti si sono un po' esauriti. C'è la cosa che arrivo da un'altra professione, e allora "un ingegnere in pronto soccorso" potrebbe essere per lo meno un minimo l'idea iniziale, lo spunto (nel gergo editoriale lo chiamerebbero "dinosauro") per impostare la cosa.

Ma a parte che un titolo così non chiarisce tanto se uno in pronto soccorso ci lavora o c'è finito, il rischio è che senza quei punti di interesse di cui parlavo poco fa (la seconda laurea e i primi tirocini) i racconti si rivelino di una noia letale.

Vedremo. Intanto l'idea c'è, poi se ci sarà una realizzazione di qualche tipo magari sarà anche meglio.

E nel caso, quando e se e come vorrete leggerli, magari mi darete la vostra opinione.

Simone

18/06/15

Falene - Di Alessia Fiorentino.

La casa editrice Elpìs presenta “Falene”, romanzo scritto da Alessia Fiorentino, giovane autrice palermitana, in passato autrice di Flaccovio e di Rizzoli con la saga di “Sitael”.

Ha scelto la nuova casa editrice Elpìs per la sua nuova saga urban fantasy dai toni dark e drammatici, i cui protagonisti, Evan e Pandora, si scontrano in un gioco dalle conseguenze letali.

Un mostro, una ragazza, un gioco mortale: benvenuti a Folklore.

TRAMA:

Folklore: una cittadina sul confine tra possibile e impossibile, dove ombre, fantasmi, streghe, spiriti del bosco e demoni vivono sotto la tutela dei Guardiani.

Evan: il ragazzo delle falene, un essere bellissimo ma spietato, in grado di fare qualunque cosa e intenzionato a distruggere il mondo.

Pandora: l’umana disposta a tutto per fermarlo e per vendicare la morte della sorella, anche accettare il mondo che ha scoperto con la Seconda Vista e sfidare Evan a un gioco dalle conseguenze letali. 
Sperando di non innamorarsi di lui.

Un mostro, una ragazza, un gioco mortale: benvenuti a Folklore.
 
ESTRATTO:

Pensai al giorno in cui lo avevo incontrato sul prato. Per quanto fosse bello non ero riuscita a vederlo come un ragazzo: era il mostro con cui avevo iniziato una partita. Non sapevo ancora in che squadra giocava lui e in quale giocavo io. Forse mi stavo battendo per l’intera umanità, ma continuavo ad avere paura di lui.

Eppure non riuscivo a smettere di pensare alle sue labbra sul mio viso. Le labbra del mostro che aveva ucciso mia sorella.

Che voleva distruggere la cosa più importante per me.

Che mi avrebbe uccisa alla fine del gioco.

SITO WEB:

18/05/15

Libri, medicina e altre cose.

Se per caso ve lo foste perso...
Scusate se è un po' che non aggiorno... ma un po' mi piaceva tenere un po' più a lungo in "evidenza" il post passato, e un po' non è che ci fosse proprio così tanto da dire.

A dire il vero qualche novità c'è: ho iniziato a mettere i miei ebook anche su facebook, per cui magari non c'entra molto con la medicina, ma dal punto di vista della scrittura qualcosina comunque la sto facendo.

Il link a una pagina "complessiva" con tutti gli ebook ancora non c'è. Intanto però ve ne metto un paio:

Da ingegnere a medico.

Il gatto che cadde dal Sole.

Dopo questo passaggio diciamo "promozionale", veniamo alle solite cose riguardanti la medicina.

Intanto sono tornato al centro accoglienza di cui ho già parlato, e mi è capitato di visitare altri profughi. Non è un lavoro nel quale sto impegnando chissà quanto (qualche ora molto saltuariamente) e non è che lo faccia con chissà che scopi umanitari di cui vantarmi: faccio volontariato alla Croce Rossa da tanto ormai, e se mi chiamano di tanto in tanto ci vado e provo a fare qualcosina.

Non è nemmeno detto che in futuro ci andrò di nuovo. Certamente l'emergenza umanitaria continua e continuerà a lungo, ma insomma magari cambiano organizzazione, magari cambierò progetti io... insomma non lo so dire.

Per il resto continuo col master in medicina d'urgenza e con la frequenza del pronto soccorso. Magari in questo periodo sono un pochino stanco e ci vado appena un pochino meno... ma comunque vado avanti.

Sto ancora aspettando che esca il concorso della specializzazione (che come dico sempre non sono tanto sicuro nemmeno di voler fare). Intanto doveva uscire a Febbraio, poi ad Aprile... e adesso l'hanno rimandato di nuovo e ancora non si sa quando. Anche se dicono che il concorso dovrebbe comunque tenersi a fine Luglio... vedremo.

E ok. Mi scuso ancora per l'assenza prolungata. Spero di avere novità più interessanti in futuro. In tanto vi saluto, e a presto!

Simone

06/04/15

Il blog e altre cose.

Nell'uovo cercavo qualche bella idea per il blog. Non c'era.
Per quanto riguard le altre cose - intanto - inizio col farvi gli auguri di buona Pasqua.

Ok, lo ammetto che sono un po' in ritardo, scusate. Ma in fin dei conti è ancora Pasquetta, qualcuno di voi sarà (spero) ancora in vacanza... e insomma anche se con valore un pochino "retroattivo", io gli auguri ve li faccio :)

Per quanto riguarda il blog, da quando scrivevo su "da ingegnere a medico" ammetto che ho perso un pochettino di entusiasmo.

Diciamo che mi piace scrivere e mi piace - soprattutto - ricevere risposte, mail e commenti, ma manca un po' di quel gusto che avevo prima.

Penso che principalmente questo sia dovuto alla mancanza di un tema vero e proprio. Se prima cioè parlavo della seconda laurea, di studio, di medicina e cose del genere, ora sto sempre più o meno perso in questo limbo un po' a rilento che è il post-laurea, e forse manca un vero motivo per aggiornare spesso e per avere soprattutto qualcosa di interessante da scrivere.

Credo insomma che dovrò per forza di cose trovare un nuovo filo conduttore per "legare" i vari aggiornamenti.

Magari sarà ancora la Medicina. Magari di nuovo come ai vecchi tempi la scrittura. Magari tante altre cose. Il fatto è che ancora non ho tanto le idee chiare. Diciamo che lo scrivere, sia online che su un libro, nasce un po' da un'esigenza, da una specie di "voglia" che ti viene dentro di racconare qualcosa.

E non è che questo qualcosa prende e viene fuori dal nulla. Ci vogliono tempo, le condizioni giuste, la cosiddetta ispirazione.

Anche per questo ho interrotto gli aggiornamenti del blog vecchio, e ho ricominciato a scrivere qui. Perché non mi andava di "annacquare" quella bella esperienza della seconda laurea con tanti discorsi e chiacchiere sul più e sul meno, senza andare a parare da nessuna parte.

Quando avrò una nuova idea, o appunto una nuova ispirazione, comincerò a concentrarmi su quella e spero che anche chi mi legge troverà tutto un po' più interessante.

Tutto questo discorso insomma per dire che spero che i miei aggiornamenti di questo periodo non vi annoino più di tanto, e che magari intanto parlando di medicina e di quello che sto combinando dopo la laurea mi aiutiate a trovare uno spunto un po' più interessante.

Detto questo, come già nei giorni scorsi dal punto di vista "medico" le cose continuano lentamente a procedere. Sto seguendo il master, sto frequentando il reparto, ho fatto un timbrino col mio nome e mi sto facendo stampare dei ricettari per scrivere - appunto - le ricette mediche.

Poi l'idea è di fare i vari corsi che servono per l'ambulanza (primo tra tutti l'ACLS) e iniziare a fare un po' di affiancamenti lì, così da affacciarmi piano piano e anche diciamolo finalmente in un ambiente un po' diverso da quello universitario.

Altre grosse novità, devo dire, non ce ne sono. Aspettiamo questa benedetta ispirazione, aspettiamo l'ACLS, andiamo avanti coi tirocini... e poi, come sempre, vi aggiornerò sui risultati.

Simone

24/09/09

Lo scrittore (quasi) emergente!

Vi aggiorno sulle ultimissime novità del mio "lavoro" (virgolette e corsivo mi paiono fondamentali ^^) da scrittore.

Ho spedito una breve presentazione de Il mondo quasi nuovo a una decina di editori. Ogni presentazione è corredata da qualche articolo di esempio, e nel curriculum ho scritto in neretto e sottolineato (sperando insomma che si noti) che ho già pubblicato un libro con un altro editore.

La speranza è che l'essere già uno scrittore che si trova (a volte) in libreria, seppur sconosciuto (credo che si dica emergente) mi renda in qualche modo più interessante rispetto a chi invece, sempre da sconosciuto, non ha ancora pubblicato nulla... anche se mi pare che si chiamino emergenti pure quelli ^^.

Ancora, seguendo il consiglio di un amico scrittore, ho contattato un'agenzia letteraria di quelle che pare che siano buone e affidabili e anche in grado di raggiungere editori particolarmente importanti. Gli ho inviato la sinossi di una tonnellata di roba (ormai il mio studio straborda di libri non pubblicati ^^) e dopo qualche giorno mi hanno risposto chiedendomi di mandargli un solo testo completo, a mia scelta. Cosa che, ovviamente, ho fatto.

Ovviamente, c'è molto poco da montarsi la testa: entro tre mesi mi faranno sapere, e poi, anche in caso di risposta positiva, bisogna vedere se riusciranno effettivamente a trovare un editore per il mio libro. E ci vorrà in ogni caso un sacco di tempo.

Ancora: una di quelle trasmissioni televisive che vanno sul satellite, dove si telefona per rispondere a qualche domanda tipo cruciverba o non so bene cosa, dovrebbe offrire in regalo ai partecipanti La sindrome di Reinegarth e Il gatto che cadde dal Sole, ovviamente insieme a tanti altri ebook di altri scrittori. Magari gli organizzatori hanno contattato anche voi (mi rivolgo ai miei colleghi ebookari)?

Gli ebook dovrebbero (è tutto molto che non ho capito tanto come funziona) essere presentati con le copertine fatte dal carissimo Luca Morandi, per cui insomma siamo a livelli professionali che ormai gli altri (?) si sognano! ^^ E speriamo che ne venga fuori almeno un po' di pubblicità...

Per quanto riguarda invece a volte succede davvero, il possibile mio prossimo romanzo di cui avevo messo online una scaletta qualche giorno fa, mi pare che per il momento alla storia manchi ancora qualcosa. Insomma per ora il libro resta in standby, in attesa di eventuali futuri colpi di genio, mentre io rimango invece in attesa di qualche altra idea interessante sulla quale eventualmente cimentarmi.

Speriamo solo che non si faccia attendere troppo.

Simone

15/09/09

A volte succede davvero - la prima scaletta del mio nuovo romanzo: che ve ne pare?

Vi spiego subito il senso di questo post: ho una mezza idea per un nuovo romanzo, voglio buttare giù quello che ho in mente e sono curioso di sapere che cosa ne pensa il resto del mondo, rappresentato nella sua totalità da uno sparuto gruppo di lettori del mio blog.

Insomma eccovi quello che ho più o meno in mente, e poi a voi la parola:

Titolo: a volte succede davvero.

Genere: romanzo drammatico/tragico/comico. Sarebbe tipo Primo Mazzini, per intenderci, però non di fantascienza ma (più o meno) realistico.

Sinossi super sintetica:


L'editore di una piccola casa editrice è sul punto di divorziare, sta per andare fallito e viene abbandonato da amici e collaboratori.

Prendendo l'occasione da un intervento chirurgico si fa dare per morto, dopo di che vive per giorni/mesi/anni (ancora non ho deciso) come un senzatetto, mentre scrive il romanzo che sognava di scrivere da una vita.

Tornato a una vita normale (per motivi ancora da definire) si renderà artefice di un gesto eroico, e intervistato in diretta televisiva sfrutterà l'occasione per pubblicizzare il proprio libro.

Stile/tono del libro:

Si tratta di una storia estremamente drammatica: una persona cinica e sola (l'editore protagonista) ha un divorzio in corso, sta per andare in bancarotta e viene abbandonata da tutti nel momento in cui deve affrontare un intervento chirurgico per una malattia che quasi certamente lo ucciderà.

Solo che poi la situazione si risolve in modo inaspettato, alleggerendo l'aspetto drammatico. Il lato comico, o comunque ironico, è dato dall'assurdità dei personaggi e dalle loro azioni.

Momenti salienti:

- L'operazione chirurgica a cui si sottopone l'editore è per la rimozione di un tumore che si rivela inesistente per via di un errore medico. Il protagonista si offre di non denunciare nessuno a patto che dicano a tutti quelli che lo cercheranno che è deceduto durante l'operazione.

- Durante l'intervento il chirurgo apre la scatola cranica del protagonista, ci guarda dentro, vede che non c'è nulla e che si sono sbagliati e inizia a fare a pezzi la sala operatoria in una specie di attacco d'ira. Il chirurgo immaginatevelo tipo il cattivo del silenzio degli innocenti, o come un Devon Rex (personaggio di Primo Mazzini) violento e arrivista.

- In apertura della storia il protagonista prende in giro il manoscritto di un'autrice sconosciuta che in prima pagina ha scritto "pubblicare un libro è sempre stato il sogno della mia vita" e poi lo butta nel secchio della spazzatura. "A volte succede davvero" potrebbe essere il titolo del libro in questione.

Alla fine della storia, l'editore torna nel proprio ufficio (abbandonato dal giorno della sua "morte") in cerca di qualcosa da pubblicare al volo per sfruttare l'improvvisa notorietà. Prende dal cestino il manoscritto che stava ancora lì dentro e lo mette tra le cose da pubblicare (senza nemmeno aver mai letto oltre la prima pagina).

- Non so ancora per quale motivo il protagonista torna alla vita "normale". Probabilmente incontra un suo ex-collaboratore che lo spinge verso l'esperienza "risolutiva".

- Uno degli autori della casa editrice fallita diventa famoso, e il suo libro riempie la vetrina di una libreria. Da senzatetto, l'editore commenta con la gente che gli dà l'elemosina "quell'autore l'ho lanciato io!".

- L'editore diventa una persona nota con una scena simile: c'è un incendio, o un incidente mentre lui si trova in un asilo/reparto maternità e salva da solo 10-20 ragazzini con qualche sistema assurdo (li mette dentro un enorme sacco della biancheria o in un carrello della spesa, e poi con le fiamme che divampano ovunque li cala dal settimo piano con una corda o qualcosa di altrettanto inverosimile).

- Dopo diversi mesi dalla "morte" del protagonista, l'ex moglie entra nella sua casa decisa finalmente a prenderne possesso, specificando a qualcuno che il suo ex marito era una persona orribile e che per fortuna era morto. L'editore però vive ancora lì dentro, tutto sporco e trasandato come un barbone (immaginate che non lavora e non ha soldi, e vive nella casa di sua proprietà senza corrente, acqua ecc) e caccia via gli intrusi gridando "via dalla mia casa!" come se fosse un fantasma.

Ok. Insomma, per il momento non è molto, ma alcune idee mi piacciono. La scelta di ambientare tutto nel mondo editoriale (qualsiasi altra realtà lavorativa sarebbe stata analoga) è un po' per puntare ancora su un argomento che mi pare possa interessare a qualche editore, e un po' perché parlare di romanzi e successi editoriali più o meno fortuiti è sicuramente più interessante di una storia in cui viene firmato un contratto per un servizio bancario, pulizie serali o forniture di materiali.

Insomma, che dite: vale la pena di lavorarci un po' sopra?

Io spero di si ^^.

Simone

07/09/09

Il primo libro del secondo blog, e l'aggiornamento di settembre.

E rieccomi qui, pronto e pimpante nonché già scazzatizzimo per il rientro a Roma... ma per quello c'è poco da fare.

Riapro ufficialmente il blog, riassumendo in maniera rapida che cosa ho combinato quest'estate... ovviamente dal punto di vista universitario e letterario.

Seconda laurea in medicina: i corsi del secondo anno iniziano tra un paio di settimane. Gli esami del primo anno li ho finiti a Luglio, per cui non devo (o almeno non dovrei) preoccuparmi di università e studio, almeno per un altro pochino. Insomma, ne riparliamo.

Scrittura: ho finito il libro del blog. Cioè il libro di questo blog, il primo libro del secondo blog. Il mondo quasi nuovo, insomma.

Ho riunito i vari post scritti in un anno, ho buttato via quelli stupidi (non tutti, se no che libro facevo? ^^), inutili (vedi parentesi precedente) o che non mi piacevano, ho sistemato il tutto dandogli una specie di ordine molto vago (ho riunito i post in vari gruppi), e poi ho riletto e rieditato tutto quanto.

Adesso non resta che ri-stampare e ri-dare una letta definitiva a tutto, magari buttando via qualcos'altro, ma sinceramente mi pare che il lavoro sia più o meno concluso e forse potrei anche lasciarlo così.

I vari gruppi di post, che formano una sorta di capitoli, si intitolano... uhm, già me li sono scordati... insomma più o meno: lo studio quasi nuovo, la filosofia quasi nuova, il sesso quasi nuovo, la società quasi nuova, vita da single e il mondo quasi nuovo. Credo che gli argomenti trattati siano ovvi... a parte forse il sesso, che non so davvero io che cosa dovrei avere da dire. ^^

Ho già in mente la copertina, che spero di trovare il tempo di realizzare già in questi giorni: la foto di un mappamondo con un cerotto appiccicato sopra e un'etichetta che dice "quasi nuovo".

Cosa mi aspetto, da un libro del genere (si chiederà qualcuno, o per lo meno me lo chiedo io)? Sinceramente è un enorme incognita. Secondo me eventuali lettori, editori, critici e rompipalle vari potranno anche distruggermi dicendo che è un testo pieno di stronzate (cosa che non escluderei a priori) e ho anche un po' paura dei giudizi che potrei ricevere su certe opinioni che ho dato (che comunque sono state tutte già pubblicate e commentate nel blog, per cui voi non vi stupirete).

Però sono contento di averlo scritto, ecco, e anzi a livello istintivo - al di fuori di un giudizio sulla qualità effettiva del testo - mi sembra quasi la prima cosa scritta da me che abbia realmente senso di esistere. Finalmente mi sono guardato attorno e ho detto le cose che mi venivano in mente, senza filtri strani, personaggi inventati o figure retoriche assurde che poi capivo solo io.

Adesso penso che proporrò il testo a diversi editori, nessuno mi risponderà e alla fine lo metterò online come da programma... per cui per leggerlo pazientate un po'. O al limite ri-sfogliatevi il blog ^^.

Blog: per essere coerente dovrei chiudere anche questo blog, cambiare argomento o comunque fare qualcosa. Intanto lo tengo così perché non so ancora bene come muovermi. L'idea di andare avanti un altro po' a questo modo non mi dispiace, anche se c'è sempre quell'idea del blog-romanzo però non come gli altri blog romanzi che trovate online, ma un po' diverso (sempre se ne sarò capace, ovviamente). Solo che appunto non lo so, vedremo.

Ok, per il momento direi che basta. Da domani (o dopodomani va') si ricomincia davvero ad aggiornare con le solite boiate... sempre che come dicevo non ci ripensi prima e non mi venga in mente altro.

Che poi in realtà qualcosa in mente mi sa che già ce l'ho davvero.

Quasi.

Simone

31/07/09

Gli scrittori che scrivono (quasi) troppo.

Post di rottura... sperando non dai miei già risicatissimi lettori di blog.

Classico lunedì mattina, che magari (cosa purtroppo ormai rara) la Domenica sono stato al mare e non ho acceso il PC. Oppure classico giorno infrasettimanale, dopo pranzo che la mattina ho avuto da fare, non mi sono svegliato oppure che ne so: è mancata semplicemente la corrente.

Insomma, ok: per un motivo o per l'altro sono stato ben diverse ore senza cliccare in maniera patologica ogni 30 secondi l'icona di Tuono-uccello (prima o poi mi spiegheranno come cazzo gli vengono 'sti nomi) per controllare la posta, o su Google Reader per vedere i blog che seguo. Poi mi metto davanti al PC, clicco appunto dove dovevo cliccare, e vengo sommerso dalla roba nuova.

Ok, sì, bello: conosco tante persone con tanti interessi e che scrivono tanto. Fantastico, evviva, vi adoro, v vgl a tt n mnd d bn, vi amo!!!! Però, insomma, ma quanta roba avete scritto?

Solo i blog che seguo produrranno 15-20 post al giorno. Senza contare gli autori che non nomino (ma sapete chi siete!) che aggiornano anche 2-3 volte nella stessa giornata, magari per creatività strabordante o per semplice auto-censura: se scrivi altri 8 post, poi quello vecchio dove hai detto qualche cazzata non lo legge più nessuno.

Insomma, dai, tagliamo corto (visto che il messaggio sarebbe questo): ma quanto accidenti scrivete tutti quanti? O meglio: come posso leggere, analizzare in maniera critica e commentare tutto quanto, per poi magari anche tornare per vedere se per caso mi avete risposto?

Senza parlare di quelli che mi sparano un ebook al mese, quando io non riesco manco a finire di leggere cose che hanno pubblicato (per me ebook = pubblicato, tanto per chiarire la cosa) un anno fa?

E ancora: tutti gli amici di Facebook coi loro status interessantissimi e i loro simpatici (eddai, sono amici) giochetti, quiz e stronzate varie che mi spammano ogni minuto. La gente che mi chiede consigli via email (la parte più gratificante di questa sorta di professione per cui viene spacciato l'atto dello scrivere le mie minchiate su un blog, ci tengo a precisarlo), il forum della Writers Magazine Italia che - visto che è da un po' che esco regolarmente sulla rivista - mi impongo comunque di seguire e ancora non so quanta altra roba che spunta fuori e bisognerebbe leggere, leggere e poi ancora magari commentare e perciò rileggere quello che si è scritto per correggere eventuali errori.

Quello che dico io non è che non va bene la scrittura (per me che quasi tutti ormai scrivano è una realtà assolutamente positiva) ma che è semplicemente troppa. Pensate ora a una musica di violino tristissima: dove finiscono tutti i post che scriviamo? Che fine fanno i commenti? E i sagaci aforismi spammati su Facebook? La cosa drammatica è che non lo so. Restano lì, online, però si perdono. Ho scritto post con 40 e più commenti arrivati nel giro di un paio di giorni dalla pubblicazione, ma una volta passato un po' di tempo sono sprofondati nel passato del blog e non li ha commentati più nessuno.

Piano piano tutto si perde, e data la mole del materiale che viene sparato online quotidianamente è quasi impossibile tenere tutto sotto controllo. Ci vorrebbe non dico un filtro, ma un qualcosa in grado di evidenziare le cose veramente valide. Gli aggregatori già ci sono, ma tra regole strane, amicizie e post politici che non dicono nulla le cose belle non arrivano mai a essere abbastanza visibili.

Ci vorrebbe qualcuno in grado di leggere tutto, che desse dei voti e che conservasse le cose veramente interessanti. Servirebbe magari una sorta di forma più stabile del digitale, in cui immagazzinare e conservare i testi importanti, dandogli un corpo, una forma e un valore anche concreto.

E mi pare che alla fine partendo dalla pubblicazione online io abbia quasi chiuso il cerchio per tornare al punto di partenza: ci vorrebbero degli editori migliori, in grado di pubblicare bei libri e di rendere visibili le cose importanti.

Insomma tutta 'sta storia, anni e anni di blog e scrittura e litigate e commenti e non so che altro, per arrivare a una conclusione che sapevamo già?! Pare proprio di sì.

Con questo post me ne vado in vacanza, e per un po' gli aggiornamenti saranno un po' più sparsi, per poi ricominciare a Settembre con la scrittura, l'università e tutto il resto.

Nel frattempo, comunque, vi prego: anche voi, cercate di scrivere un po' meno.

Simone

27/07/09

Arrivederci allo studio, saluti all'Urania e ai miei romanzi, invece, addio.

Punto della situazione di quasi chiusura estiva del blog (penso di aggiornare ancora per un paio di volte).

Intanto, come certamente avrete notato (più che altro dal mio post precedente), il premio Urania è andato a un altro autore bravissimo che non ero io, e insomma vabbe' niente. Sembra che il connettivismo stia avendo un grande successo e soprattutto una grande influenza nell'ambito della seppur claudicante fantascienza Italiana. Sarebbe quasi da iniziare a seguire la cosa, per cui nella mia estrema ignoranza in merito mi reco su Wikipedia e leggo:

La teoria di van Vogt (scrittore canadese che ha introdotto il connettivismo) parte dall'assunto che, avendo ogni singola disciplina raggiunto livelli di specializzazione elevatissimi, sia necessaria una nuova scienza capace di ristabilire le connessioni tra le competenze e le conoscenze di una disciplina e l'altra.

Uhm... potevo fingere che Mozart di Atlantide volesse proprio dire questa cosa qui (tanto può voler dire quello che vi pare): ma vabbe', a saperlo prima! ^^

Per il resto, per quanto riguarda la scrittura mi trovo in un momento abbastanza critico: tanto per farvi capire, Primo Mazzini avrei potuto scriverlo direttamente nel cestino di Windows, e avrebbe ricevuto lo stesso tipo di feedback editoriale.

Sempre per farvi capire la mia situazione, in questo momento non penso che valga la pena scrivere un altro romanzo. Ho delle idee in testa, anche a mio giudizio buone, ma non riesco a impormi di scriverle se poi tanto ormai penso che non avrò modo di far leggere e di valorizzare degnamente il lavoro finito.

Per ora realizzerò altre raccolte da questo blog e da quello vecchio, visto che i miei articoli brevi sembrano attirare un po' più di attenzione. Poi magari tra 20 anni qualcuno mi chiederà: ah, scrivevi anche romanzi? E avrò materiale già pronto a bizzeffe, più qualche idea avanzata.

Passando all'università, Martedì 28 Luglio (non so quando pubblicherò questo post) darò l'ultimo orale dell'anno. Poi se andrà bene avrò finito tutti gli esami del primo anno di Medicina. Se andrà male avrò finito se non altro questo interminabile periodo di esami iniziato a maggio, e me ne andrò comunque in vacanza. Insomma, una volta tanto, non posso perdere.

Come dicevo penso di farmi un giretto in Europa, e poi forse un giretto anche in nave. Non sarà il viaggio più eccitante del mondo (come qualcuno che invece se ne va in Giappone! ^^) ma mi devo rilassare e soprattutto mi porterò una stampa di questo e dell'altro blog per cercare di tirarne fuori qualcosa di proponibile agli editori. Alla fine credo che mettendo insieme tutti gli articoli più divertenti o più riusciti verrà fuori un libro (quasi) divertente e riuscito... o almeno se ci pensate sarebbe logico che fosse così.

Adesso mi pare di essermi scordato qualcosa... oppure no. Non lo so. In ogni caso come ho detto non è questo l'ultimissimo aggiornamento, per cui - male che vada - c'è ancora tempo per rimediare con un aggiunta dell'ultimo minuto.

Oppure (visto che era un po' che non lo scrivevo) come sempre, quasi.

Simone

02/07/09

Esami, corsi di scrittura, magari l'Urania e - se Dio vuole - un po' al mare.

Rapido aggiornamento, tra poche novità e molti sviluppi delle solite cose.

Università: mi hanno segato/bocciato a Istologia/Embriologia, perché caso strano mi ha interrogato l'assistente che bocciava tutti. Ok non tutti tutti, però ha bocciato almeno me, e direi che è già abbastanza ^^.

Ho invece passato Biologia/Genetica. Il fatto che le avevo studiate per un terzo di quanto ho studiato Istologia dovrebbe farci capire a tutti qualcosa sull'università e un po' sul mondo in generale... anche se al momento il quale qualcosa mi sfugge.

Adesso insomma mi tocca studiare pure a Luglio per ridare l'esame andato male, e mi sa che finirò proprio a ridosso di Agosto visto che a correggere gli scritti ci mettono una vita e mezza. E io che avevo sperato di andarmene in vacanza, mannaggia a me e a quando mi sono messo in testa di fare lo scrittore intellettuale... o l'ingegnere pazzo (a seconda dei punti di vista).

Scrittura: ho ripreso un po' a scrivere. Un po' nel senso che la voglia c'è, le idee pure, l'entusiasmo sta salendo e in questa mezza giornata in cui finalmente non mi sentivo pressatissimo da esami imminenti ho scritto 3-4 o 5 pezzi per il blog, tra cui ovviamente questo.

Adesso devo decidere se sono così pazzo da voler scrivere un romanzo d'estate mentre studio e - almeno in teoria - avrei anche da lavorare e volendo anche da organizzarmi le vacanze. Forse sì, forse no. Comunque questo era per dire che inizio a non dare più troppa importanza alla forma del romanzo come tale (spero che si capisca cosa intendo dire) mentre mi piacerebbe leggere e magari scrivere anche semplicemente dei bei libri che trasmettano idee e facciano riflettere. Un po' come fare lo scrittore, insomma, senza dovermi legare per forza all'idea dell'autore-romanziere.

Devo inoltre dire, o confessare, che raramente quest'anno ho provato interesse per un romanzo o anche per un film di genere. Non è che fantascienza/horror e compagnia non mi piacciano più, ma è solo che ormai la roba che vedo in giro mi pare solo una scusa per ricopiare qualcosa che è piaciuto 30 anni fa senza inserire contenuti, contesti e riflessioni nuove.

Per chiarire: chissene frega dei vampiri, chissene frega di Terminator e dei Trasformers, chissene frega degli zombi e chissene frega dei seguiti di roba di 20 anni fa che usciranno l'anno prossimo. Mi stupisco anche che la gente segua certe cose per poi magari restarne delusa: io mi annoio solo coi trailer o le quarte di copertina!

Il fantastico dovrebbe essere una chiave di lettura, e non rappresentare semplicemente l'intero e unico contenuto, tra l'altro nemmeno originale. Ma se la pensate diversamente, amici come prima.

Corsi di scrittura: mi sono iscritto a un corso di scrittura, ma che essendo gratuito e a numero chiuso non so se mi chiameranno (specie se leggono come scrivo).

Comunque il corso è di Mondadori ed è questo qui. Sinceramente 2 ore al giorno mi pare pochino e di una possibile noia mortale con gente che spiegherà che a scrivere un libro ci vuole tanto impegno e tanta bravura e poi... ooops, finite le due ore. Ma forse invece magari sarà utilissimo e divertentissimo, e poi conoscerò il mio futuro editor che mi pubblicherà tutto... per cui almeno a iscrivermi c'ho provato.

Ancora scrittura: lo so, che palle! Comunque è solo per dire che ormai stiamo a Luglio, e nei prossimi giorni sapremo come è andata col premio Urania. Io non mi aspetto di vincere perché il mio romanzo semplicemente non c'entra un cazzo con quello che vince di solito, o meglio: tutte le cose che scrivo io non c'entrano un cazzo con quello che di solito vince (in generale e non solo per l'Urania voglio dire ^^).

Però almeno di rientrare nel gruppo dei segnalati spererei di meritarmelo, così poi potrei tirarmela un po' coi miei parenti nonché lettori del blog e mettere l'ebook online sperando che qualcuno si prenda la briga di dargli un'occhiata per scoprire com'è che ha quasi vinto, ma poi invece no.

Vabbe', insomma speriamo. E comunque, al solito, vada come vada.

Io, in ogni caso, oggi continuo a scrivere.

Simone

11/05/09

3, 2, 1... aggiornamento!!!!!

Eccoci al più o meno periodico punto della situazione... che - come credo sia ovvio - sarà quasi completamente dedicato al libro appena uscito.

Intanto allora 2 parole sulle altre cose, così ce le leviamo:

Università: i corsi sono quasi finiti (mancano un paio di settimane) e tra una ventina di giorni ho già il primo esame. Nella mia ormai caotica vita da autore famoso e incorregibile tombeur de femmes non so quando troverò il tempo di studiare... a parte, immagino, riprendere a fare le nottate fino alle 2 come nello scorso semestre.

Ma chi è causa del suo mal, dice il proverbio, peste lo colga!

Scrittura: la scrittura si limita a quello che state leggendo, e ai soliti progetti che ho in testa ma che ancora non mi convincono. Comunque con 5 romanzi inediti e centinaia di pagine di cavolate da blogger posso anche permettermi di vivere di rendita per un po', giusto?

Io scrivo: il libro, o almeno il comunicato stampa a esso relativo, è apparso su un po' tutti i siti letterari o di amici o di gente spammata fino allo sfinimento che conosco.

Dai siti di Alex e Glauco, fino a Operanarrativa, 2099.it, Webtrek Italia, Kult Underground, il blog di Stefano Donno, Mokaweb, P2P Forum Italia... davvero non riesco a ricordarvi tutti quanti, ma grazie davvero a tutti. Come funziona questo mondo dell'editoria lo sapete meglio di me, per cui è inutile dire quanto sia importante per un autore sconosciuto trovare qualcuno disposto a parlare di lui.

Qualche giorno fa è anche andata in onda una mia intervista su RadioSapienza, nel programma CubaLibri. Io devo dire di essermi divertito, ma un po' perché stavo al cellulare per strada con macchine e sirene che passavano, e un po' perché ero un po' nervoso e parlavo velocissimo, non so bene quanto si sia effettivamente capito di quello che ho detto... ma chissà: magari aver steso un alone di mistero sulle mie idee avrà invitato qualcuno a leggere il mio libro ^^.

E il 18 o 19 Maggio dovrebbe esserci una seconda intervista con un'altra emittente radiofonica. Non è ancora certo per cui non dico altro, ma ovviamente vi terrò informati.

Oltre a tutto questo, sono già uscite alcune recensioni del libro. Credo che a questo punto dovrei creare una pagina del blog con la presentazione del testo (magari la solita auto-intervista con le cose che voglio dire ma che non mi chiedono mai ^^) e inserire le recensioni a fondo pagina. Lo farò magari quando avrò meno esami da dare... intanto come forse avrete già visto le metto nella colonna di destra a mano a mano che le trovo, e già che ci sono ve le linko anche qui:

Io scrivo - su Kult Underground

Io scrivo - su Pensieri, parole, opere & omissioni

Io scrivo - su Rosso Fuoco

Io scrivo - su Booksblog

Io scrivo - su Magie di Omnia

Come se non bastasse è uscita anche una recensione del libro dei gatti (il gatto che cadde dal Sole, che scaricate gratuitamente cliccando sulla destra). Anche quella ve la linko qui sotto:

Il gatto che cadde dal Sole - su Peer to peer forum Italia

Tutto sommato, direi che le cose stanno andando abbastanza bene. Per il momento non ho idea di quale sia l'effettiva situazione delle vendite del libro (per avere delle cifre ci vorrano mesi) ma se non altro ho la sensazione di averci effettivamente provato e di avere trovato anche un sacco di persone e di veri amici che hanno voluto contribuire come potevano.

Insomma di nuovo grazie a tutti, in bocca al lupo per gli esami a chi come me inizia la nuova sessione, crepi il lupo me lo dico da solo... e arrisentirci al prossimo aggiornamento!

Simone

08/05/09

Viral Marketing: come aumentare vertiginosamente le vendite di un libro... e ancora meglio se è il mio (video).

Quella che vedrete nel filmato è una nuova strategia di Viral Marketing che potrete sperimentare personalmente all'interno di una qualsiasi libreria.

Efficace per qualsiasi tipo e genere di libro, questa tecnica è particolarmente valida per promuovere i testi di piccoli editori e le opere di scrittori emergenti ancora sconosciuti.

In quest'ultimo caso, infatti, l'applicazione di questo semplice quanto geniale stratagemma può far aumentare le vendite anche del 1000%, così da portare al successo testi che, altrimenti, sarebbero rimasti assolutamente ignorati.

Non ci credete? E allora che aspettate, guardate il filmato... e poi, mi raccomando: fatelo col mio libro ^^.



Nel caso che un commesso vi scopra e decida di picchiarvi, non perdete la calma: leggetegli rapidamente qualche passo di Io scrivo, e in men che non si dica l'amicizia e il sorriso torneranno sul viso di tutti.

Altrimenti, tirategli il libro in un occhio e datevela a gambe.

Simone

P.S.

Visto che secondo me ve lo state chiedendo, vi confermo che sì: il libro stava effettivamente nel penultimo scaffale in basso, dietro a quel librone enorme messo a mo' di pietra tombale. Se non altro, per lo meno ce l'avevano! ^^

17/04/09

La dama bianca, la Delos e il fantasy italiano.

Adesso vi sembrerò di parte, e forse rischierò anche di suonare poco sincero, ma a me questi romanzi della serie storie di draghi, maghi e guerrieri, editi dalla Delos (capito perché sono di parte? ^^) piacciono molto.

Ok, non è che mi piacciano davvero i romanzi in sé. O meglio, tra quelli che ho visto almeno uno l'ho trovato buono, ma dubito che si tratti di storie scritte con l'idea di piacere particolarmente a me.

Non che io abbia nulla contro il fantasy: ok, sì, in genere lo detesto, ma ammetto che può anche essere una forma di letteratura elevata. Cioè: Omero è Fantasy. Dante è Fantasy. Ende è Fantasy e, porca miseria, sono un po' fantasy pure il libro dei gatti e Primo Mazzini!

E poi non diciamo cavolate: i generi letterari sono solo una roba di marketing inventata da qualche scrittore furbone, per sapere più o meno quali libri conviene copiare in un dato momento. Però un libro è un libro e basta, sia che parli di gnomi, puffi, nanetti e sia che ci racconti invece di semplici e noiosi esseri umani.

E vabbe', dicevo, la collana della Delos. Mi piace, per il semplice fatto che pubblicano - oltre a scrittori già conosciuti - anche autori italiani completamente esordienti o ancora alle primissime pubblicazioni. Se vi fate un giro per la rete, troverete migliaia di aspiranti scrittori che scrivono fantasy e che cercano inutilmente un editore che gli dia una mezza possibilità. Ed eccola la possibilità, e anche tutta intera!

Mi verrebbe anche voglia di partecipare pure io... se non fosse che ci sono un po' troppi paletti (i gatti sputafuoco al posto dei draghi non vanno bene) e che mi hanno pure rifiutato un paio di idee solo perché una non era fantasy, e l'altra era completamente fuori tema. Ma che razza di pignoli, questi della Delos!

La cosa ancora più bella, è che dopo un inizio sotto lo pseudonimo collettivo di Kay Pendragon (i nomi italiani vendono molto meno di quelli inglesi, per motivi che richiederebbero una trattazione a parte) la collana è cresciuta a tal punto da spingere l'editore a firmare i libri con il vero nome degli autori. A qualcuno questo sembrerà poco. A me, sinceramente, no.

La vera impresa fantasy è proporre qualcosa di nuovo in un mercato perennemente in crisi come quello editoriale e avere successo. Altro che le storie coi draghi o quello che è! E io spero davvero che questi libri piacciano sempre di più, così da spingere altri editori a seguire la medesima strada (o la stessa Delos a continuare in questa direzione). Magari con una collana di romanzi brevi di autori emergenti PUNTO, senza paletti (be', magari qualcuno servirà comunque) senza costrizioni e senza nomi strani. Uno scrittore, il suo romanzo e - una buona volta - nient'altro.

Vi lascio con la presentazione dell'ultimo libro della serie, scritto da Luca di Gialleonardo... che tante volte è passato da queste parti con lo pseudonimo di Lucadj (o almeno credo che sia lui ^^)

La dama bianca
Di Kay Pendr... no: di Luca di Gialleonardo

Edizioni (credo) Delos Books

La Dama Bianca è una minaccia terribile per il mondo. Solo colui che riuscirà a impugnare la spada vergata con l'occhio di Hort riuscirà a fermarla. Ma Galan è solo un ragazzo, e il compito per lui appare troppo arduo...

Al giovane Patrix viene predetto un futuro da eroe: con il potere della spada di Hort potrà salvare il mondo sconfiggendo la temibile Dama Bianca. La profezia sembra però celare un inganno e Patrix non riesce a portare a termine la sua missione. Sarà compito del fratello minore, Galan, fare luce sulla sua morte, facendosi largo tra esseri misteriosi e, soprattutto, scavando nel passato del fratello. Quanta verità si celava negli incredibili racconti di Patrix? Tra emozioni intense e una guerra imminente, Galan troverà la forza di andare avanti e scoprire i segreti della mitica spada vergata con l'occhio di Hort, mentre la minaccia della Dama Bianca incombe sul mondo.


Qui potete acquistarlo online.

Qui invece trovate Operanarrativa, il sito letterario che Luca gestisce insieme ad Andrea Franco.

09/04/09

Finalmente è uscito il mio libro!

Oggi mi è arrivato un pacchetto dalla Delos, lo stesso editore che pubblica il mio libro e che mi ha detto che mi avrebbe mandato un paio di copie. Chissà che ci sarà dentro?!

Meglio aprirlo delicatamente, non sia ma ci fosse una bomba o il solito serpente a sonagli da qualche ammiratore segreto.

Hmm, ma non sara mica... ma sì, sembra proprio il mio libro!
Ma che hanno combinato, hanno stampato la copertina al contrario?! Vabbe', scherzo: ho messo prima la foto del retro, per creare un po' di suspance.
Eccovi anche il bordo...

L'interno, che come vedete è pieno di pagine.
E finalmente anche la copertina! Sì, l'avevate già vista e no: evidentemente, non era uno scherzo.
O quasi.

Simone.

NOTA

Il libro si può già acquistare online sul sito della Delos. Da quanto ho capito, arriverà in libreria il 24 Aprile.

08/04/09

Il terremoto, la Croce Rossa, i libri. E una specie di puzzle.

Alcuni dei miei colleghi volontari sono già tornati dalle zone terremotate.

Inizialmente si è trattato di allestire le tende e i campi, mentre un gruppetto dava una mano nei soccorsi e nei trasporti in ambulanza. La situazione - a giudicare dai resoconti di chi c'è stato - dopo un ovvio momento di maggiore confusione iniziale inizia a stabilizzarsi, ma è ancora troppo presto per sapere come si svilupperanno le cose nel lungo termine.

Per il momento, tra personale di ambulanza, logistica e assistenza psicologica il mio gruppo ha mandato su una ventina di volontari. Se pensate che in tutta italia i gruppi di Croce Rossa sono centinaia (anche se ovviamente non sempre grandi come quelli che ci sono qui a Roma) avrete un'idea delle dimensioni del lavoro che sta svolgendo la Croce Rossa Italiana, insieme ovviamente ai Vigili del Fuoco e a tutte le altre componenti della Protezione Civile.

C'è anche un'altra notizia collegata al terremoto, ma in qualche modo anche alla scrittura, e ancora alla Croce Rossa. Riporto direttamente l'annuncio che Franco Forte ha lasciato sul forum della Delos:

Delos Books sta mettendo in campo, per quel poco che può fare la nostra casa editrice, una iniziativa a favore delle vittime del terremoto: evolveremo alla Croce Rossa Italiana il 100% di quanto incassato sul Delos Store con la vendita di tutti i libri che saranno acquistati a partire da giovedì fino a tutta domenica compresa.
Chi volesse contribuire al terremoto in questo modo, potrà farlo.
Grazie a tutti coloro che aderiranno.


Strano come certe volte le cose vadano insieme come un puzzle, no? Ma forse la realtà è che attorno alla brutta situazione di questi giorni sono nate spontaneamente tante idee e iniziative, che è normale che molte cose generalmente separate sembrino mescolarsi tra loro.

Quel che è certo è che l'Italia mi sembra molto meno egoista e addormentata di quello che tante volte ci arrendiamo a credere.

E speriamo di continuare così.

Simone

11/03/09

Chi è causa del suo male... toglie il medico di torno.

Geniale il proverbio mixato con il riferimento a Medicina, vero? ^^

Detto questo, oggi mi sono arrivate le bozze del libro che sta per uscire con la Delos. Questo fatto porta ad alcune considerazioni, tra cui:

- Effettivamente, se si sono messi lì a fare l'impaginazione e tutto il resto, forse non è uno scherzo. O - per lo meno - si tratta di una cosa così elaborata e ben fatta che, se anche così fosse, non potrei certamente prendermela ^^.

- La copertina è rimasta più o meno identica, a parte il font del mio nome che da cubitale gigante è diventato un corsivo grandino. Io avrei optato per delle letterone enormi tipo Hollywood con sopra stampato il testo del libro, ma visto che secondo alcuni il vecchio carattere era un po' troppo grosso credo che - alla fine - si tratti di un miglioramento.

- Se contiamo che questa mattina ho avuto lezione, poi ho dovuto fare dei giri per l'ufficio, poi sto scrivendo queste boiate sul blog e poi ora dovrei anche studiare e correggere le bozze non so davvero dove cavolo lo andrò a trovare il tempo per fare tutto.

E qui veniamo al sodo del post, che poi dà un senso anche al titolo: questo semestre le lezioni sono pesanti. Devo andare all'università tutti i giorni, e anche se ho il "buco" di Fisica che non devo più sostenere c'è Istologia che è davvero un mattone micidiale. Una lezione dura 2 ore piene che non finiscono mai, e - da quanto ho capito - sul libro c'è molto di più da studiare di quello che viene detto in aula.

Aggiungiamo Genetica e Biochimica (vi ho già detto quanto adoro la Chimica? Scommetto di no ^^) e per questi 3 mesi sono un po' sotto torchio. In ogni caso, anche se sono stanco, mi sento contento e eccitato per quello che potrebbe arrivare nei prossimi anni (a parte l'esaurimento nervoso che invece vorrei evitare ^^) E poi, da quanto ho visto, il prossimo semestre dovrebbe essere più tranquillo (il primo del secondo anno) per cui è solo un momento passeggero...

O, per lo meno, spero ^^.

Simone

04/03/09

Mal comune, quasi gaudio.

Sono ricominciati i corsi di Medicina, ed è ricominciata la mia routine: la mattina vado a seguire, il pomeriggio vado A studio e poi, eventualmente la sera ho LO studio.

In realtà, come impegno - per così dire - fisico è molto meno faticoso di quello che sembra: il lavoro è abbastanza tranquillo, e di studiare seriamente se ne riparla in prossimità degli esami.

La difficoltà vera, è più quella di stare facendo una cosa che esce un po' dagli schemi, e che non dà certo immediate garanzie per il futuro. È difficile guardarsi allo specchio e dirsi: adesso per i prossimi sei anni continua così, quando non hai un metro di giudizio o un esempio preciso da seguire.

Eppure non sono l'unico studente più grande del mio corso. Non siamo in tanti, ma qualcun altro c'è: c'è chi ha impiegato una vita per sistemare le cose, e adesso può finalmente diventare la persona che desidera essere. Chi studia e lavora e magari ha altri mille impegni. Chi ha già mollato, perché gli impegni erano troppi e chi invece decide di mollare tutto il resto per dedicarsi allo studio a tempo pieno.

Insomma i motivi sono tanti, e tante sono le possibilità, i modi e le situazioni di ognuno.

Quello che so è che certi volti che diventano sempre più familiari mi fanno pensare che - tutto sommato - questa scelta di riprendere gli studi non sia stata poi così strana, o azzardata. Non sentirsi soli rende tutto più facile, e forse non ci volevano due lauree per capire questa cosa.

Altro argomento, ma situazione per certi versi simile: sul numero 13 della Writers Magazine Italia, la rivista della Delos dedicata alla scrittura, è uscito un nuovo articolo tratto dal mio libro tratto dal mio blog, a sua volta tratto dalle mie esperienze come scrittore emergente. Accanto all'articolo, c'è anche un trafiletto con la mia foto e la copertina di Io scrivo che - se ricordate - avevo messo sul blog qualche tempo fa (e la trovate da qualche parte sulla destra).

Devo dire che vedere quelle due pagine mi ha dato una bella sensazione: non è tanto la carta stampata in sé (anche se un pochino sarà anche quello, lo ammetto) quanto l'idea che qualcuno abbia deciso di proporre in una determinata maniera le cose che ho scritto, e che si sia messo lì per realizzare il tutto, aggiungendo anche del suo.

Mi piace questa cosa. A qualche autore più navigato di me, abituato a vedersi stampato e ristampato in tutte le salse, magari sembrerò un po' ingenuo, però è la verità: qualcuno ha puntato su di me, e ha deciso di lavorare su quello che ho scritto per valorizzarlo e per dare più possibilità a entrambi. Lavoro x lavoro, insomma, che sarebbe come dire un lavoro al quadrato.

E il quadrato, tante volte (mica sempre, purtroppo ^^) fa più della somma.

Simone