23/02/09

Decalogo per diventare un giornalista di successo (o un blogger carcerato).

Se trovi una bella notizia, copiala: vi ricordate il vecchietto sorpreso a rubare in un supermercato e a cui poi la gente ha portato la spesa? È uscito su tutti i giornali con tanto di seguiti e particolari toccanti e strappalacrime... peccato solo che la storia fosse inventata.

La disperazione vende:
e ricordate sempre di porre domande di alta classe e sensibilità quali cosa ha provato nel sentirsi pugnalare? Che ne pensa della vita, ora che ha perso tutto quello che aveva? E poi, la prego, lo dica ai nostri telespettatori: è disposto a perdonare?

Informarsi e documentarsi è da sfigati: se scrivi un articolo su un argomento scientifico ma non sai nemmeno di cosa cazzo stai parlando, non preoccuparti. Basta inventare il nome di qualche eminente scienziato e a nessuno verrà mai in mente di andare a controllare se esiste davvero.

La politica è come il calcio: e gli elettori sono i tifosi. Fai il tifo sempre per la tua squadra e - comunque vadano le cose - quegli altri sono delle pippe.

Non ci sono notizie noiose, ma solo notizie mal presentate: se la partita è stata noiosa, è perché uno scambio di azioni ha portato a una situazione di equilibrio. Se muore un tizio di 90 anni si tratta di una drammatica scomparsa. Se a qualcuno gli si impalla il PC è per via della micidiale vulnerabilità delle reti informatiche, se il 40% delle persone non ha mai provato una droga vuol dire che il 60% sono possibili tossicodipendenti (tra l'altro le percentuali le ho appena inventate, da bravo giornalista) e se non è successo assolutamente nulla di degno di nota vuol dire che ci troviamo in un terribile momento di stasi.

Il razzismo funziona sempre: non scrivere insomma francese cade dal motorino ma piuttosto: cittadino straniero aggredito da marciapiede. Molto più efficace, no?

Alle notizie bisogna dare il giusto peso: questo significa che quando piove ci sarà presto un'alluvione. Quando fa caldo c'è la siccità e l'effetto serra. Se c'è una scossa di terremoto probabilmente potrebbero essercene altre molto più distruttive. Se un vulcano erutta metti le foto di Pompei. Se si parla di nucleare manda il filmato delle esplosioni atomiche. Se c'è un omicidio sottolinea sempre che è avvenuto in casa e la vittima era ignara di tutto e quando parli di una malattia mortale specifica bene il fatto che questa patologia può venire a tutti, in qualsiasi momento, e senza alcuna possibilità di scampo: la gente non cerca altro che una buona scusa per vivere nel terrore.

Se qualcosa è online, si vede che è gratis: trovate l'immagine di un pittore famoso appena deceduto, ma non potete permettervi la vertiginosa somma di 50 euro per pagarne l'utilizzo? Ma che problema c'è? Basta fare un copia-incolla dal sito di quello sfigato di Navarra ed è fatta. E sì questa cosa è successa davvero, ma non dico chi è stato perché poi i guai li passo io ^^.

La negatività vende di più:
avete mai letto di uno che ha fatto un viaggio aereo senza alcun intoppo o incidente mortale? E un'intervista a qualcuno guarito dal cancro? Un reportage sulle persone felici? Un elenco delle cose che sono migliorate in Italia negli ultimi 10 anni? Famiglie riunite in prima pagina? Aspiranti suicidi che ritrovano la gioia di vivere? Bambini subito ritrovati anziché smarriti per sempre? Extracomunitari aiutati dagli italiani a loro volta aiutati da altri extracomunitari? L'arresto cardiaco salvato dai soccorsi adeguati e giunti prontamente?

Eppure le cose belle succedono davvero, e neanche troppo di rado... peccato solo che non piacciano a nessuno.

Simone

12 commenti:

L ha detto...

Tutto vero, infatti evito di guardare TG e di leggere quotidiani.
Mi danno sempre una reagione valida per arrabbiarmi.
Meglio Internet.


Piuttosto, ti infastidisco se ti faccio una domanda sull' editoria?
Ho una domandona che mi brucia e non so mai quando piazzartela.

Simone ha detto...

Io leggo sempre il sito dell'ansa, che almeno ti dice le notizie senza ricamarci troppo sopra... e la domanda falla pure, poi al massimo non rispondo ^^

Simone

L ha detto...

Bene.
Hai in mente la fatidica lettera di presentazione da allegare all' opera che vuoi far pubblicare?
Ho letto che pur di far interessare l' editore è giusto, anzi necessario, infarcirla di bugie come vittorie di premi mai ottenuti o pubblicazioni inesistenti.
Mi darebbe molto fastidio dover ricorrere a questi sistemi, e ho il sospetto che gli editori non siano così ingenui da cascarci e che possano rifiutarsi di leggere l' opera di un esordiente perché bugiardo.
Ma da un altro punto di vista mi sembra un consiglio sensato: se una bugia innocente può portare un editore a dare uno sguardo al tuo romanzo, forse vale la pena mentire un po'.

O Simone, che ne pensi?

Simone ha detto...

L: il "trucco" di inventarsi le cose si usa anche nei normali curriculum, solo che ovviamente diventa controproducente nel momento in cui ti beccano... comunque se dici di aver pubblicato con un mini-editore in genere non interessa a nessuno, se invece l'editore è grande ci vuole poco a controllare.

Lo stesso vale per i concorsi: se dici che hai vinto il premio del quartiere nessun editore rimarrà impressionato, mentre chi ha vinto lo Strega o l'Urania in genere lo sanno un po' tutti.

Insomma secondo me non è una buona tecnica, anche se poi magari qualcuno più furbo di me saprà inventarsi le cose giuste e presentarle anche come si deve.

Lo sguardo al romanzo poi lo danno se è di un genere che interessa, intendendo con questo se dalla presentazione sembra che hai scritto qualcosa che loro stanno già cercando... per cui la cosa importante - secondo me - è descrivere bene in pochissime righe che cosa si è scritto e mandare il testo a editori che pubblicano esattamente le stesse cose.

Ma insomma hai scritto un romanzo? Quando ci fai leggere qualcosina? ^^

Simone

Simone ha detto...

Ah, e poi ricorda che gli editor e in generale chi lavora per le case editrici si conoscono un po' tutti. Se ti sputtani con uno (nel senso che ti inventi pubblicazioni false, e loro ti sgamano) rischi di fregarti con tutti e allora davvero stai inguaiato ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Simone, mi è piaciuto l' "aggredito da marciapiede", troppo divertrente.
L, non ho mai mandato manoscritti e penso che mai lo farò, ma inventare non ha senso, anche a te darebbe fastidio... lascia perdere!
Claudia

L ha detto...

Grazie per i suggerimenti, ho finalmente trovato delle ragioni valide per non scrivere bugie nella lettera di presentazione.

Simone, ti farò leggere i miei romanzi quando sarò pubblicato. Non credo che succederà mai, ma se fosse così vuol dire che non ti stai perdendo nulla.

CyberLuke ha detto...

Le considerazioni sul "bello e il buono che non fa notizia" sono acute... e ci penso spesso anch'io.
È fin da bambino che mi chiedo: "Ma se un giorno al mondo non succede nulla (o poco) di brutto, con che li riempiono i giornali?"
Di sicuro c'è che il "bello e il buono" spesso appaiono banali, quindi noiosi, quindi non fanno vendere.
Soluzione: si parla solo di sciagure, crisi, ammazzamenti, violenze, efferatezze assortite.
Più è tragica la notizia, più si vende: triste ma vero.
Il 12 settembre 2001 persino io ho comprato un quotidiano, dopo quasi dieci anni di astinenza.
Sarebbe interessante pubblicare, a titolo sperimentale e per un periodo limitato, un contro-quotidiano in cui siano riportate solo belle, banalissime, noisiossime notizie.
E vedere, come faceva Jannacci, l'effetto che fa.

Simone ha detto...

L: come vuoi... comunque sono curioso non tanto di leggerti, quanto di sapere cosa scrivi ^^

Cyber: lo sai che ci avevo pensato? Un blog solo di notizie positive... magari non lo leggerebbe nessunom però magari lo faccio davvero, chi lo sa ^^

Simone

Anonimo ha detto...

In teoria c'è già.
Si può mettere un collegamento? Sennò cercate buonenotizie.
Claudia

il Peppo ha detto...

Sei un grande, io sono a dieta di telegiornali da anni, quando cominciano metto su vecchi episodi di Magnum P.I. e tutto torna a posto.

Simone ha detto...

Claudia: certo che puoi linkarlo... e comunque adesso lo cerco, grazie!

Giuseppe: in effetti quello era un telefilm abbastanza positivo... da quello che mi ricordo, almeno ^^.

Simone