17/04/09

La dama bianca, la Delos e il fantasy italiano.

Adesso vi sembrerò di parte, e forse rischierò anche di suonare poco sincero, ma a me questi romanzi della serie storie di draghi, maghi e guerrieri, editi dalla Delos (capito perché sono di parte? ^^) piacciono molto.

Ok, non è che mi piacciano davvero i romanzi in sé. O meglio, tra quelli che ho visto almeno uno l'ho trovato buono, ma dubito che si tratti di storie scritte con l'idea di piacere particolarmente a me.

Non che io abbia nulla contro il fantasy: ok, sì, in genere lo detesto, ma ammetto che può anche essere una forma di letteratura elevata. Cioè: Omero è Fantasy. Dante è Fantasy. Ende è Fantasy e, porca miseria, sono un po' fantasy pure il libro dei gatti e Primo Mazzini!

E poi non diciamo cavolate: i generi letterari sono solo una roba di marketing inventata da qualche scrittore furbone, per sapere più o meno quali libri conviene copiare in un dato momento. Però un libro è un libro e basta, sia che parli di gnomi, puffi, nanetti e sia che ci racconti invece di semplici e noiosi esseri umani.

E vabbe', dicevo, la collana della Delos. Mi piace, per il semplice fatto che pubblicano - oltre a scrittori già conosciuti - anche autori italiani completamente esordienti o ancora alle primissime pubblicazioni. Se vi fate un giro per la rete, troverete migliaia di aspiranti scrittori che scrivono fantasy e che cercano inutilmente un editore che gli dia una mezza possibilità. Ed eccola la possibilità, e anche tutta intera!

Mi verrebbe anche voglia di partecipare pure io... se non fosse che ci sono un po' troppi paletti (i gatti sputafuoco al posto dei draghi non vanno bene) e che mi hanno pure rifiutato un paio di idee solo perché una non era fantasy, e l'altra era completamente fuori tema. Ma che razza di pignoli, questi della Delos!

La cosa ancora più bella, è che dopo un inizio sotto lo pseudonimo collettivo di Kay Pendragon (i nomi italiani vendono molto meno di quelli inglesi, per motivi che richiederebbero una trattazione a parte) la collana è cresciuta a tal punto da spingere l'editore a firmare i libri con il vero nome degli autori. A qualcuno questo sembrerà poco. A me, sinceramente, no.

La vera impresa fantasy è proporre qualcosa di nuovo in un mercato perennemente in crisi come quello editoriale e avere successo. Altro che le storie coi draghi o quello che è! E io spero davvero che questi libri piacciano sempre di più, così da spingere altri editori a seguire la medesima strada (o la stessa Delos a continuare in questa direzione). Magari con una collana di romanzi brevi di autori emergenti PUNTO, senza paletti (be', magari qualcuno servirà comunque) senza costrizioni e senza nomi strani. Uno scrittore, il suo romanzo e - una buona volta - nient'altro.

Vi lascio con la presentazione dell'ultimo libro della serie, scritto da Luca di Gialleonardo... che tante volte è passato da queste parti con lo pseudonimo di Lucadj (o almeno credo che sia lui ^^)

La dama bianca
Di Kay Pendr... no: di Luca di Gialleonardo

Edizioni (credo) Delos Books

La Dama Bianca è una minaccia terribile per il mondo. Solo colui che riuscirà a impugnare la spada vergata con l'occhio di Hort riuscirà a fermarla. Ma Galan è solo un ragazzo, e il compito per lui appare troppo arduo...

Al giovane Patrix viene predetto un futuro da eroe: con il potere della spada di Hort potrà salvare il mondo sconfiggendo la temibile Dama Bianca. La profezia sembra però celare un inganno e Patrix non riesce a portare a termine la sua missione. Sarà compito del fratello minore, Galan, fare luce sulla sua morte, facendosi largo tra esseri misteriosi e, soprattutto, scavando nel passato del fratello. Quanta verità si celava negli incredibili racconti di Patrix? Tra emozioni intense e una guerra imminente, Galan troverà la forza di andare avanti e scoprire i segreti della mitica spada vergata con l'occhio di Hort, mentre la minaccia della Dama Bianca incombe sul mondo.


Qui potete acquistarlo online.

Qui invece trovate Operanarrativa, il sito letterario che Luca gestisce insieme ad Andrea Franco.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

eheh. sempre geniale! ;)

Unknown ha detto...

I fantasy della Delos, salvo qualche eccezione, sono standardizzati come tutti gli altri... ma questo è più un problema del fantasy italiano in generale, che non di una singola casa editrice.
La cosa apprezzabile di Delos è proporre volumetti autoconclusivi, al contrario di quanto fanno altri, che rompono le palle con saghe infinite di milioni di pagine. Roba che io non riesco più a leggere...

CyberLuke ha detto...

Ammetto di non essere attratto dal genere fantasy... non più, almeno, di quanto non lo sia dal thriller con l'ennesimo squilibrato brutta copia di Hannibal, dal giallo dove devi scoprire il colpevole, dal romanz(ett)o rosa dove tutto finirà bene anzi di più... ma, a ben pensarci, sono parecchi i generi a cui non riesco ad accostarmi (ho scoperto di avere un gran numero di idiosincrasie letterarie, per dirne una se nel romanzo c'è l'ennesimo rapporto irrisolto padre-figlio lo poso come se scottasse).
E seleziono ferocemente.
Neanche affidarmi a uno scrittore "di fiducia" serve sempre: Douglas Copland ha scritto un'eccellente "Microservi" ma un pessimo "Generazione X" e un soporifero "JPod", King negli ultimi anni si è rincitrullito e il buon Morozzi ha tirato fuori un affare che ancora non ho capito cos'è.
Ma il fantasy, dicevamo.
Uhm.
Draghi, elfi, creature con poteri soprannaturali.
La mia sospensione dell'incredulità è messa a dura, durissima prova.
No, non ci riesco.
Del resto, non ce l'ho fatta a finire neanche il Signore degli Anelli.
Il film... non il libro.

Simone ha detto...

Andrea: ^^

Alex: sì, anche io non riesco a leggere trilogie e libri di 1000 pagine. I volumetti brevi lasciano almeno sperare di essere incappati della storia "a sorpresa" se non nella rivelazionee, e credo che sia più l'aspettativa a fare il successo del fantasy che i testi nel loro insieme.

Cyber: direi che abbiamo gusti molto simili... anzi io sono peggio, perché ho trovato soporifero già il primo Microservi.

Purtroppo come dici tu qualsiasi genere ha i suoi "standard" che molti autori si limitano semplicemente a ricalcare. Ma c'è anche il problema che se non ricalchi poi rischi di scontentare i lettori, e in pochi hanno il coraggio (e la possibilità, visto che gli spazi editoriali sono pochissimi) di puntare su qualche idea più originale.

Simone

Anonimo ha detto...

concordissimo col mc
il biniomio fantasy-tri/quadri/penta/tretrapaklogia andrebbe soppress!
insopportabile

io ne ho uno, della collana, ma mi è arrivato ieri e lo devo ancora leggere :)

Velocifero ha detto...

Il Fantasy ormai mi delude, perchè è pieno di cose trite e ritrite e rivisitazioni di cose già sentite. La fantasia ormai è diventata un mix di fantasie altrui.
Evitando comunque di essere disfattista, io il tuo libro sui gatti lo leggerei. Sarà il titolo che mi ispira... =)
pace,
Velocifero

Simone ha detto...

Gelo: ma a qualcuno piaceranno 'ste trilogie, o è solo una fissa degli editori?

Velocifero: grazie, e un'occhiata se vuoi puoi sempre dargliela. Si scarica cliccando da qualche parte sulla colonna di destra ^^.

Simone

CyberLuke ha detto...

Che ci sia (anche) una strategia commerciale dietro le trilogie e sequel vari, credo sia abbastanza evidente...
Immagino che in alcuni casi sia una buona cosa, in altri inevitabile (in Star Wars funzionava piuttosto bene), ma continuo a preferire il romanzo/film/racconto autoconclusivo.

Erika ha detto...

La mia idea è che c'è fantasy e fantasy. Una trilogia la leggerei volentieri (anche perchè un problema dei fantasy è che quando hai finito di spiegare come è fatto il mondo che hai creato e hai accennato la storia hai già fatto un romanzo). Comunque non sopporto neanche io i bibbioni di 2 milioni di pagine che, quando (e se) arrivi alla fine, hai uno stress post traumatico che ti lascia stordito per un mese o due. Inoltre, per quanto riguarda i così detti "paletti", ce ne sono un sacco sì, ma nessuno ha detto che deve esserci per forza il ragazzino scemo che, nel giro di una settimana, diventa un mega paladino che affronterà grandi imprese "perchè è il suo destino" senza altre spiegazioni plausibili, e lotta contro il cattivo perchè è cattivo E BASTA e perciò deve morire perchè vuole distruggere il mondo per il puro gusto di farlo...per esempio (e purtoppo di romanzi così ce ne sono a secchiate). Io perciò non dico che mi piace il fantasy ma CERTI fantasy, il che è molto diverso.

Anonimo ha detto...

Vado contro tendenza. Adoro le trilogie, le saghe infinite, se fatte bene. Ciò non toglie che mi piacciono anche i romanzi singoli e ben scritti, emozionanti e intelligenti. ciao

costaest ha detto...

Adoro il Fantasy, riesco a leggere circa 900 pagine in 2 settimane se la saga mi prende (andando anche al lavoro e facendo vita sociale) ma hai ragione, in giro ci sono delle boiate pazzesche e dei taglia e cuci infiniti.
Ma ti invito a leggere uno degli autori più geniali che abbiano mai scritto fantasy TERRY PRATCHETT e la sua saga del mondo disco. Uno poi che inizia un romanzo dedicandolo così:
« Potete chiamarli Guardie di Palazzo, Guardie Cittadine o Guardie e basta. Qualunque nome abbiano, in ogni opera di genere fantasy-eroico il loro scopo è lo stesso: più o meno al capitolo 3 (o dopo 10 minuti di film) irrompono nella stanza, attaccano l'eroe uno alla volta e vengono massacrati.
Nessuno chiede mai se sono d'accordo.
Questo libro è dedicato a quei nobilissimi uomini. »

(Terry Pratchett nella dedica al romanzo)


Non può che essere un genio.
Avendo dedicato poi n ciclo fantasy ad un popolo che vive in un supermercato... che dire se non grande in ogni senso.