22/05/09

Male che vada, c'è sempre il bianchetto.

Scrivo alla redazione di un'importante casa editrice: salve. Vorrei regalare il mio libro a uno dei vostri autori, potete darmi un recapito o - semplicemente - farglielo avere voi?

In questi casi mi immagino una luce rossa che inizia a lampeggiare nell'ufficio dell'editore, con la gente che scappa da tutte le parti e una voce metallica che urla: allarme maniaco, allarme maniaco! La risposta - solerte e gentile - è una cosa del tipo: no, ma se vai a una presentazione magari può darsi che lo incontri (se non sei così stupido da non esserci arrivato da solo, aggiungo io).

In effetti non c'ero arrivato, ma rimedio subito e scopro che qui a Roma ce ne è una proprio domani, alle 20, al centro.

Che fare? Sinceramente, non mi sembra tutta questa gran buona idea presentarmi lì col libro, e fare la figura dello sfigato in mezzo al casino di persone che si accalcano per farsi firmare un autografo (le presentazioni dei libri sono così, no?). Poi alle 8 è presto, il centro di Roma sarà un cubo di auto accatastate e sto anche sotto esami. Però voglio regalarglielo... e allora?

Niente. Arrivano le 8 del giorno fatidico che io sto ancora a studio. Poi alle 9 faccio per tornare a casa, quand'ecco la decisione fulminea: ci vado!

Prendo l'auto, 20 minuti di smadonnamenti nel traffico ed eccomi lì... soltanto che non c'è più nessuno! Ma che volevi? Che quel poveraccio se ne stava lì per due ore di fila? E ok, sì: l'avrei voluto, ma invece no. Fa niente.

A questo punto, tanto vale farsi un giro in libreria. Provo ad affacciarmi, ma una persona all'ingresso mi blocca dicendo che è chiuso. Ma perché è chiuso se dentro vedo della gente? Mi chiedo. E la risposta è alquanto ovvia: eccolo lì, lo scrittore famoso! Chiacchiera con qualcuno, e tra un po' uscirà fuori. E allora, che faccio? Glielo do il libro?

All'improvviso, mi rendo conto che io sono tutto ciò che io stesso non vorrei mai incontrare, se in futuro diventassi davvero uno scrittore famoso. La galleria vuota, il rumore dei passi e io che sbuco fuori dal nulla: ciao, ti sono venuto a cercare per regalarti il mio libro. L'ho scritto pensando a te!

Magnifico.

Inizio a viaggiare con la fantasia: ciao, ti regalo il mio libro. Lui vede la copertina, e si mette a urlare che la pirateria è come uccidere gli scrittori, però peggio perché gli scrittori nemmeno muoiono davvero e restano lì a scrivere, e alla fine ci sono più scrittori che libri venduti ed è per questo che il mondo presto finirà.

Ancora: ciao, questo è il mio libro. L'editore ha scelto la copertina pensando che sì, cioè, vedi, no, insomma... pareva una buona idea ecco. E il tempo si ferma mentre tutti si scambiano sguardi pieni di raggelante imbarazzo. Poi lui prende e fa una capriola in avanti, ma non centra il materasso e si sbriciola tute le ossa sul marmo della galleria (ha pure un'età, a questo punto).

Insomma, diciamo la verità: non c'ho le palle di darglielo, il libro.

Strano come il rischio di fare una figuraccia con una persona mi inibisca più che stare qui a raccontarlo ai miei - a voler credere al contatore - ben 75 lettori. E sono anche sicuro che è simpatico, e non sarebbe nemmeno troppo terrorizzato di incontrarmi. E poi ha fatto un casino di gavetta anche lui, no? Andava in televisione alle 10 e mezza di sera, poverino: sai che sonno il giorno dopo?

Io sto ancora lì che faccio training autogeno per decidermi a fregarmene e farmi avanti, quando lo scrittore famoso monta su un taxi e se ne va. M'immagino un'ultima scena in stile Roma città aperta, con io che corro per strada in un affanno disperato, ma forse non è il caso di farla tanto melodrammatica: ho esitato troppo, e me la sono giocata male. Ma alla prossima presentazione giuro che glielo do, non farò ancora una volta la figura dello sfigato!

Ma sì, ci torno e lo faccio: vado su Internet a vedere, e la prossima presentazione a cui potrei partecipare è... a Milano?!

Ho capito: il libro purtroppo l'ho anche già autografato, per cui mi toccherà riciclarlo con qualcun altro che si chiama Giorgio (sperando che non mi chieda cosa volessi dire con una dedica del genere).

Male che vada, c'è sempre il bianchetto.

Simone

NOTA: grazie a Cyberluke per l'immagine, troppo più meglio di quelle che faccio io!

24 commenti:

Angelo Frascella ha detto...

Eh, eh! :D
Ti stavo per scrivere "dovevi farti avanti, tanto nel caso peggiore ti diceva un finto grazie", poi mi sono immaginato al tuo posto e ho capito perfettamente le tue sensazioni.
Anche io mi sarei bloccato, ma sono certo che nel mio caso mia moglie mi avrebbe spinto con forza davanti a lui rendendomi inevitabile la consegna del libro...

PS se il Giorgio è quello che penso io dovrebbe avere anche il senso dell'umorismo per apprezzare ciò che scrivi ;)

Simone ha detto...

Angelo: infatti avrei dovuto farmi accompagnare da qualcuno... se non altro sarei apparso meno "minaccioso". ^^

Simone

Unknown ha detto...

Oh beh, come ti capisco!
Questa storia mi ricorda quando anch'io ho regalato il mio libro (o meglio il libro dove c'era anche un mio racconto) a una "Vip" che solo in seguito sarebbe diventata una cara amica ma che ai tempi conoscevo poco. Al momento di dirle "cioè, scusa, io volevo regalarti una cosa..." credevo di cagarmi addosso :)
Ma tu dovevi farlo a maggior ragione, visto che il tuo libro in un certo senso omaggia alla grande l'esordio da scrittore di mr.Faletti.
Comunque penso che lui sia una bella persona, anche se forse i libri non sono proprio tutta farina del suo sacco :o)

Glauco Silvestri ha detto...

Dai, coraggio! Son sicuro ricapiterà a Roma... ^_^

Ma hai provato con i fan club? Magari loro hanno un indirizzo valido, quello del suo agente etc etc... ^_^

CyberLuke ha detto...

Ah, parlavi di Faletti! Sai che non l'avevo capito dalla sola allusione alla pirateria? ;)
Lui, non riesco proprio a leggerlo.
Mi avevano regalato sia Io uccido che Nulla di vero eccetera (qualcuno che non mi conosce bene e pensa che mi piaccia il genere), ho iniziato il primo e mi è partito lo sbadiglio prima della fine del capitolo.
Continuavo a pensare al Faletti che ho visto nell'orrendo Cemento Armato fare finta di essere un gangster che strapazzava Vaporidis, e non sono riuscito a prenderlo sul serio come scrittore.
Limite mio.

Simone ha detto...

Alex: sì... come ho detto, riproverò ^^

Glauco: non ho pensato ai fan club, magari ci do uno sguardo.

Cyber: a me non piace il genere thriller, però se ha tanto successo evidentemente per gli appassionati fa un buon lavoro.

Simone

Anonimo ha detto...

...Potevi dirlo prima che gliela davo io la copia alla fiera del Libro! ...se almeno ne avessi avuta una, di copia.
No, dico, quello scherzetto perfido da fare al libraio ci stava eccome. Spiego meglio: vado alla fiera, faccio tanto per trovare lo stand della Delos Books (un buco dove c'entrava solo Nessuno) e il tuo libro manco a nominarlo.
Che dici, almeno in biblioteca ci sarà arrivato?
Francesca

Simone ha detto...

Francesca: infatti era da "delegare" a qualcuno... così tra l'altro la figuraccia la faceva lui ^^.

Riguardo allo stand della Delos, alcune persone mi hanno detto di aver trovato il mio libro, altre invece no. Evidentemente lo stand era piccolo e hanno presentato i libri a "rotazione".

Simone

Velocifero ha detto...

Ciao Simone, potresti dirmi dove avverrà codesta cosa? Perchè sarei interessato a farmici un giro domani sera per vedere la presentescion!
:+

V.

Simone ha detto...

Velocifero: se ti riferisci alle presentazioni dello scrittore famoso, sono elencate sul suo sito personale o su quello dell'editore. Ce ne sono varie, per cui vedi tu!

Simone

EDU ha detto...

Ciao Simone.
Mi è capitata la stessa cosa con un regista che adoro Pupi Avati.
Ecco la storia:
un giorno prima vengo a sapere tramite un quotidiano che "il maestro" si sarebbe presentato all'Università di Salerno per un seminario sul cinema.
Parte il piano:
mi sveglio prestissimo.
Caffè , barba, bidè e sono carico come Dan Piterson.
Mi faccio una ventina di Km in autostrada tutto preso dall'ansia e da un senso di euforia immotivato.
Nella borsa una copia del mio modesto romanzetto gotico sperando ( che ingenuo!) che diventi con quell'incontro mattutino il nuovo film horror di Pupi Avati.
Arrivo in anticipo.
Lo aspetto fuori dall'aula come De Niro in Taxi Driver.
Finalmente appare e.......mi assale un senso di sconforto e di vergogna paralizzante.
Mi manca il coraggio.
Lascio perdere....
In compenso ascoltare Pupi Avati, raccontare il suo cinema, è stata musica per le mie orecchie^_^

Simone ha detto...

Eddy: evidentemente è una cosa abbastanza comune... sarà che il "gioco" del successo e dell'autore importante fa vedere le cose in una prospettiva del tutto sbagliata?

Grazie del commento!

Simone

dactylium ha detto...

Ehmmm... se avessi reso noto prima questa tua idea, magari avrei evitato commenti un po' perfidi sul tuo blog.

Fermo restando che io i primi tre libri di questo autore li ho anche comprati (pure in edizione rilegata) e letti.

Però, se devo essere onesto, non mi aspettavo che te ne uscissi con un'iniziativa del genere.
Non ti offendere, ma, per come ho avuto modo di conoscerti attraverso i tuoi scritti e le pagine di due blog, non mi sembra nel tuo stile.

Un saluto, dacty

Simone ha detto...

Dacty: spiegati meglio... il mio libro contiene una citazione piuttosto evidente di un romanzo di questo autore, per cui mi faceva piacere regalargliene una copia.

Poi dei libri e delle citazioni in sé non me ne frega nulla: la sua copertina l'avrà scelta l'editore come il mio ha scelto la mia, è solo una coincidenza di marketing che comunque a me piaceva fargli notare.

Secondo te non avrei dovuto... (o meglio non dovrei, visto che il libro ce l'ho ancora qui) ?

Simone

dactylium ha detto...

Ciao Simone.

Il punto è che, con tutta probabilità erroneamente e forse influenzato dai miei stessi giudizi, mi era parso che non nutrissi particolare simpatia per quello scrittore famoso.
Per questo mi ha sorpreso questa tua idea.

Però, a questo punto, ritengo di essermi sbagliato.
Devo essermi convinto di una condizione inesistente.

In realtà mi aveva già meravigliato la scelta della copertina e del titolo del libro (sempre supportato da questa mia fallace convinzione), però avevo semplicemente pensato che si trattasse di una insindacabile scelta editoriale.

In ogni caso l'idea di regalare una copia del tuo libro a Faletti (vista appunto la relativa citazione) non è brutta, e, anche se lo fosse, che diritto avrei io di giudicarla?

Spero davvero di non averti offeso; credimi, se così fosse stato, mi scuso sinceramente, e ti garantisco che non era nelle mie intenzioni.

Da qui in poi, se vuoi, puoi anche evitare di leggere perché sono considerazioni esterne al discorso principale.Per completare il discorso e per chiarezza, esprimo il mio personale giudizio su Faletti.
Ai tempi del "drive in" era uno dei miei comici preferiti, l'ho molto apprezzato come cantante e, in parte, anche come scrittore.

Non mi è invece piaciuto il fatto che abbia prestato la propria immagine per la famosa pubblicità contro la pirateria, che resta comunque un reato (la pirateria, non la pubblicità).
Prima di parlare di pirateria, bisognerebbe però rivedere un paio di concetti di marketing e legali, ma qui il discorso andrebbe troppo per le lunghe, e comunque resta un'idea mia.

Non mi è piaciuta neppure l'immane campagna mediatica di cui ha potuto godere al lancio del suo primo libro.
La copertina del magazine del Corriere della Sera a lui dedicata, con scritto "Vi presento il più grande scrittore italiano" (o un concetto simile), è un tipo di pubblicità che non ho visto utilizzata per nessun altro scrittore.
Ma non era un esordiente anche lui?

Va bene, non sono così ingenuo da non sapere che la fama già acquisita apre le porte anche in altri campi, però è un concetto che non mi piace, lo trovo antidemocratico e quasi sfrontato nei confronti di chi ci prova con le sue sole forze (come te, ad esempio), e a cui va la mia massima purché inutile stima.

Non sarà "colpa" di Faletti, che probabilmente sarà la persona più trasparente del mondo, però questo è alla fine ciò che penso.

Quello di Faletti è solo un esempio banale di come spesso vanno le cose e di come vorrei non andassero.


Se ti serve qualche altra delucidazione, non esitare.
Sempre disponibile a chiarire.

Ciao, dacty

Simone ha detto...

Non so da dove nasca questa tua impressione, visto che sono molto critico sull'editoria in generale ma - per mia precisa presa di posizione - tendo a non partecipare ai discorsi pro/contro gli altri scrittori. Un po' perché li trovo da sfigati (ovviamente tu non c'entri nulla, ho in mente tutt'altre persone!) e un po' perché - come credo di aver detto altre volte - se un altro scrittore vende milioni di copie è comunque un vantaggio anche per gli emergenti, perché rende vivo il mercato, e il giudizio su quello che scrive lo lascio a chi ama dare voti ed etichette.

Detto questo chiarisco che sì, la copertina non l'avrei mai scelta io ma per motivi diversi: non mi piace il libro che ne richiama un altro, perché potrebbe sembrare più una parodia o un gioco che un testo scritto con intenti "seri". Poi col tempo ho capito che l'idea che l'editore ha avuto è stata ottima e adesso il libro così com'è mi piace molto, al di là di quello che può pensarne chi se lo trova davanti.

Poi se proprio dobbiamo parlare di Faletti, a me del genere thriller non potrebbe fregarmene di meno, ma lui mi sta effettivamente simpatico. Io cerco di rimediare qualcosa come scrittore da ormai 15 anni, e ho immensa stima per tutti quelli che ce l'hanno fatta a partire proprio da Faletti e passando per i vari Moccia, Troisi e compagnia bella.

Poi il discorso sulla pirateria è lungo. Lo sai che io non mi faccio problemi a mettere cose mie online, però se qualcuno venisse a frugarmi nell'hard disk e tirasse fuori cose non finite o che per motivi miei non volevo "regalare" penso che mi darebbe molto fastidio. Alla fine poi il discorso è troppo complesso e ci vorrebbe un blog a parte solo per quello, per cui lascerei stare ^^.

Spero di essermi chiarito, ciao!

Simone

Simone ha detto...

E poi ovviamente non mi sono/ero offeso, e anzi grazie per avermi indicato che c'era qualcosa da chiarire.

Simone

dactylium ha detto...

Per me la cosa più importante è che tu non te la sia presa.

Come detto, la mia impressione si è rivelata infondata.
Sicuramente avrò frainteso e confuso qualche discorso. Oppure semplicemente mi sono autoconvinto di una realtà che non esisteva.

Ti porgo ancora le mie scuse.

Ciao, dacty

Simone ha detto...

Dacty: ma dai, figurati se potevo prendermela per qualcosa che mi hai detto tu! Tu puoi sempre dire quello che ti pare, rimaniamo così e così non ci saranno altri fraintendimenti ^^.

Simone

Anonimo ha detto...

prima o poi mi toccherà leggere questi due libbri :)

keypaxx ha detto...

Finalmente mi sono ricordato dove riuscire a ritrovarti.
:)
sai, vedevo il tuo profilo su splinder semi desertico.
Come sta andando il libro?
^______^

Simone ha detto...

Keypaxx: ciao e ben ritrovato! Il libro non si sa ancora come vende, certo le impressioni iniziali non sono molto positive, ma col blog e con gli amici che ne parlano e tutto il resto spero di smuovere un po' di interesse.

Il 18 lo presento in una galleria qui a Roma, magari sei da queste parti chi lo sa...

Ciao e grazie della visita!

Simone

Dama Arwen ha detto...

Uhm... chissà come sarebbe andata se fossi riuscito a daeglielo! ^_^

"Io Uccido" mi piacque un sacco: "Niente di vero tranne gli occhi" mi ha fatto schifissimo: boh!?

Dopo il 2° ho lasciato perdere.

kyra ha detto...

Ma può una persona lasciarsi intimorire da Giorgio Faletti??? il mondo è un posto per matti. :)