30/06/09

Un saluto a un amico

Reno Bromuro l'ho conosciuto una decina di anni fa, anche qualcosa di più. Avevo pubblicato un libro a pagamento, qualcos'altro me l'ero stampato per conto mio, e andavo in giro per gallerie d'arte cercando di far conoscere un po' delle mie cose.

Una delle presentazioni di uno dei libri me l'ha fatta lui. Adesso non ricordo bene che cosa abbia detto: ricordo solo che erano cose che a 20 anni è bello sentirsi dire, e come ricordo direi che basti.

Poi il tempo come sempre cambia un sacco di cose: io ho smesso di scrivere per 6 o 7 anni. Reno faceva il poeta e lo scrittore, e con dei ragazzi portava avanti il teatro di una parrocchia. Roma però è enorme e caotica, e come lui stesso mi ha detto un giorno, per posta elettronica: magari ci si conosce e ci si stima a vicenda, senza incontrarsi mai.

E infatti non l'ho più rivisto, almeno non di persona. Continuavamo a sentirci: mi arrivavano regolarmente i suoi articoli sulla poesia, sapevo dei suoi libri e più di una volta ne ho parlato anche sul blog. Poi, qualche giorno fa, ho saputo che se ne era andato: la notizia l'ho ricevuta via email, come del resto è stato per tutti i nostri rapporti negli ultimi anni.

Oltre al grande dispiacere, devo dire che la cosa mi ha fatto molto riflettere. Ormai viviamo in un mondo di contatti digitali, in cui le conoscenze e le persone sono usa e getta. Ci conosciamo per mesi, anni, decenni pure. Poi uno se ne va, e gli altri vanno avanti a parlare d'altro, come se niente fosse.

E invece non mi andava che finisse così. Io e Reno eravamo amici, e un amico non si scorda e non si rimpiazza. Semplicemente, si saluta.

E allora ciao, Reno. Lo so che già stai troppo meglio, e pure io me la passo bene per cui non stare in pensiero.

Un abbraccio.

Simone

6 commenti:

Unknown ha detto...

Non sono molto d'accordo sul fatto che viviamo in un mondo di contatti digitali. Viviamo in un mondo di contatti umani E digitali, sta a noi tenere in equilibrio le cose.
E mail e altre "diavolerie digitali" ci danno modo di conoscere persone che abitano in mondi diversi dai nostri, non solo geograficamente, e di mantenere i rapporti. Ma più persone si conoscono meno è il tempo che si potrebbe dedicare a ognuno, il che è normale, che si tratti di scrivere lettere a mano a decine di penfriends o mandare email e mantenere contatti sul web.
Quindi si deve per forza operare una scelta, dilatare certi contatti, intensificare altri e non è detto che la scelta sia nostra. Talvolta il lavoro, la scuola, la famiglia, mettono i (giusti) limiti alle nostre possibilità comunicative.
In fin dei conti viviamo una volta sola questo tempo e la cosa più difficile è decidere come usarlo.
Non dimenticare chi è stato nella nostra vita, lontano o vicino, su un foglio, un monitor o al pub, è il migliore degli inizi.

Glauco Silvestri ha detto...

:(

CyberLuke ha detto...

Infatti.
Non usiamo l'alibi del "digitale" per mascherare la nostra scarsa mancanza d'impegno nel mantenere i contatti umani.
Il digitale non c'entra, siamo noi che non ci sbattiamo.
Ho rotto più di un'amicizia perché dall'altra parte non arrivava una telefonata, un'email, un sms... per non parlare di cose più "reali".
Lo so, la gente è presa da mille cose, come me.
Ma la cosidetta Manutenzione Degli Affetti non va presa sottogamba.
Poi, ognuno assegna le sue priorità.

paroleperaria ha detto...

La manutenzione degli affetti, di cui parla CyberLuke, è una cosa a cui penso spesso. Conosco molte persone che chiamo amici (e lo sono davvero) e che vedo nemmeno una volta al mese... Non so dire se è davvero "colpa" della vita che ovviamente ti porta a dover dare più spazio a certe cose al posto di altre, perché, come dice Cyber, ognuno assegna comunque le sue priorità.
Boh... certo che è una tristezza non trovare il tempo per gli amici.
Ciao

Unknown ha detto...

"Ci conosciamo per mesi, anni, decenni pure. Poi uno se ne va, e gli altri vanno avanti a parlare d'altro, come se niente fosse."

In fondo questa è la cosa più triste, non la morte...
Però in parte ha ragione anche Shaman. Più persone si conoscono più è difficile mantenere i contatti con tutti.

CyberLuke ha detto...

@Alex: già, forse è (anche) per questo che mi rifiuto di piegarmi a Facebook e alle sue interminabili liste di "amici".
Chiamatemi retrogrado, ma FB è solo l'ennesimo alibi per non incontrarsi.