10/04/16

Fuori dal seminato.

Persone chiaramente DENTRO al seminato.

L'altro giorno, dopo aver fatto la notte, mi è venuto un mal di testa clamoroso e sono stato davvero una mezza schifezza per tutta la giornata.

Credo che ci sia qualcosa di "migliorabile" nel mio modo di approcciare i turni notturni: di solito mangio qualcosa alle 2 (mi porto un panino), non prendo caffé, e una volta finito il turno torno a casa e dormo - in media - dalle 9 e 30 alle 14.

Probabilmente restando a letto dormirei di più, ma vorrei evitare di svegliarmi alle 8 di sera avendo invertito completamente il giorno con la notte. E comunque ho notato che mi sveglio da solo anche prima, e non penso che restare a letto mi farebbe sentire meglio.

Io poi tendo a non fare colazione, mentre tanti appena smontato vanno a farsi cappuccino e cornetto. La mia preoccupazione è che andando a letto subito dopo mangiato non riuscirei a prendere sonno, o mi verrebbero reflusso, gastrite e quant'altro... non so, è da sperimentare.

Ancora, ho sentito di qualcuno che fa tutta una tirata: smonti alle 8-9, e vai a dormire la sera dopo. Solo che magari sono persone che durante il turno riescono a dormire qualche ora, per cui rispetto al mio caso è un po' diverso.

Insomma, fatto sta che sono andato in giro per internet, e ho trovato tante discussioni e consigli ed esperienze personali da parte di chi fa turni notturni. Però non c'è una soluzione "migliore" o "giusta", sono tanti piccoli consigli.

Anche quella storia che alle 2 di notte non c'è una mensa ma devo portarmi un panino... ma in ospedale è pieno di lavoratori notturni, possibile che nessuno pensi a loro?

Eppure nessuno si sognerebbe di dirti di andare a letto - parlo di chi vive secondo orari normali - dopo aver mangiato pesante, dormendo 3-4 ore, svegliandoti in orari strani eccetera eccetera. Come si mangia e si dorme normalmente sono dati assodati e universalmente riconosciuti, e se non stai bene perché dormi male o mangi in orari sbagliati è una cosa che è subito evidente a chiunque.

Invece per chi fa i turni di notte è tutto un "per sentito dire", un "io mi trovo bene così" o un qualcosa comunque di precario e personalizzabile.

Ecco. La mia riflessione è che finché fai tutto quello che è esattamente "normale", comune, di moda o "mainstream" (qualsiasi cosa significhi), allora puoi seguire un certo binario e avere tutti i consigli e le indicazioni del caso. Come esci dal seminato, invece, stai per conto tuo e - insomma - devi arrangiarti.

Questo già mi pare di averlo detto anni fa riguardo alla seconda laurea, allo studiare a 30 anni e al fare insomma qualsiasi cosa non fosse quello che più o meno fanno un po' tutti quanti gli altri. Il turno notturno non fa che confermare il discorso, anche se non è nemmeno così strano fare turni di notte, specie in un ospedale dove le notti toccano - più o meno - praticamente a tutti.

Vabbe'. Devo trovare il modo per organizzarmi meglio con gli orari, e magari chiedere consiglio a qualcuno che ha più esperienza di me con questi turni.

Per il resto, niente novità particolari. A Maggio dovrei alternare i miei turni tra pronto soccorso e reparto. Ma ora è un po' presto per parlarne, e comunque non è che abbia avuto ancora indicazioni precise.

Tanto ci sentiamo sempre qui... per cui, vi terrò aggiornati.

Simone

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Io lavoro su 3 turni da 3 anni (mattina, pomeriggio, notte). Sinceramente io sono un animale notturno. Mi addormento sempre tardi e mi sveglio tardi, forse anche per via delle notti (dato che il mio orologio interno tende ad abituarsi a quegli orari sballati che la mia professione mi impone). Fare la notte per me (come per tutti) è un sacrificio ma forse meno rispetto ad altri...
Ho trovato tanti modi per cercare di rimanere sveglio. Io, se posso, cerco di tenermi impegnato (anche perché da me gli infermieri non dormono). Sia facendo qualcosa che possa tornare utile a chi viene nel turno successivo, sia facendo qualcosa che possa piacere a me. A parer mio il "tenersi impegnati" è fondamentale. Altrimenti diventa difficile superare la nottata mantenendo il cervello attivo e non morendo di noia.
In tutto ciò il caffè è, secondo me, una delle più efficaci fonti di aiuto. E' capace di risvegliare la tua attenzione anche quando sei pressoché moribondo (va be', si fa per dire...). Provaci=)
Ti consiglierei anche di portare qualcosa da mangiare che coinvolga anche altre persone. A me piace portare qualcosa che possano gradire anche gli altri (gelato, macedonia, uno sformato...) e fermarmi a parlare. Non solo ti aiuta a stare più sveglio ma anche a conoscere più a fondo le persone con cui lavori mentre ricarichi il tuo fisico di energie. Mi ricordo in particolar modo quando ho fatto le notti da tirocinante in PS. Tra infermieri, medici e oss si riuniva un bel gruppetto, si mangiava e si rideva... Anche se, purtroppo, non sempre c'è la possibilità di fermarsi a fare una pausa.
La colazione una volta usciti dal lavoro è praticamente un mio appuntamento fisso. A me non crea problemi ma dipende chiaramente dal fisico di ciascuno.
Se vuoi prova il caffè e la pausa condivisa, poi fammi sapere se ti son tornati utili=)

Nicolò

Simone ha detto...

Grazie dei consigli!

Anche io sono molto "nottambulo" e anzi in genere ho proprio difficoltà ad addormentarmi prima di una certa ora.

Di annoiarmi e non avere niente da fare mi è capitato raramente. Due chiacchiere riesci a scambiarle e i momenti di "convivialità" in pronto soccorso sono i migliori, ma davvero il carico di lavoro è abbastanza elevato e può capitare davvero di non riuscire mai a fermarsi tutti insieme.

Devo provare con la colazione e magari a non andare a dormire subito, che sono stressato e ancora "carico" e forse è quello il problema. Magari un paio d'ore di sonno dopo pranzo e poi a letto presto la sera funzionano meglio nel mio caso Dovrei anche provare a sdraiarmi un po' durante il turno ma non è detto di riuscire a farlo.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone volevo chiederti , non conoscendo nessuno personalememte del settore,se dopo la laurea in medicina e nel caso sfortunato in cui non entri in specializzazione comunque trovi lavoro e se pensi che la situazione migliorera' o peggiorera' per i futuri medici?

Anonimo ha detto...

Per anonimo: per trovare lavoro ( a lungo termine) nel SSN è necessaria la specializzazione.
Con la sola laurea in medicina puoi fare solo guardia medica o sostituzione del medico di base.
Non so come funzioni per poter diventare medico di base, anche se, per esperienza, vedo che tutti i medici di famiglia risultano comunque specializzati.
Per come la vedo io,l'università bisognerebbe comunque farla per passione: passione verso la professione che porterà a fare o passione verso le tematiche in sè.
Se hai un obiettivo e la passione , in qualche modo un tuo posto nella vita professionale lo riuscirai a trovare.
Probabilmente, vista la crisi in tutti i settori, neim prossimi anni sarà ancora più difficile accedere alle specializzazioni, ma , ribadisco, sarebbe lo stesso anche se si scegliessero altri campi di studi.
Se sei interessato a medicina provaci!!Se devi farla solo perchè pensi che possa portarti a trovare lavoro allora lascia perdere.Ma questo vale per qualsiasi facoltà.
Te lo dice una quasi quarantenne che ha studiato ingegneria senza troppa passione e ora è pentita ;-)
ingegnera pentita

Unknown ha detto...

Ciao Simone!
Mi chiamo Gian Marco, sono un tuo collega e seguo da anni i tuoi blog. Innanzitutto devo farti i complimenti per tutto, so che quello che hai fatto non è stato semplice. La tua umiltà, assieme alla tua passione e determinazione sono sempre stati per me fonte di sostegno e ispirazione.
Io mi sto specializzando in Germania e, seguendo il tuo esempio, ho aperto un blog (https://sagensie33.wordpress.com/) per informare, condividere esperienze e, se posso, anche aiutare i colleghi che vorrebbero intraprendere una specializzazione all'estero.
Mi farebbe davvero piacere se tu potessi darci un'occhiata e sapere cosa ne pensi!

Per anonimo e Ingegnera pentita: per poter diventare medico di base bisogna superare un concorso a livello regionale che permette poi di accedere ad un corso di formazione triennale. Alla fine di questo corso si diventa specialisti in Medicina Generale.
Buona serata!
Gian Marco

Simone ha detto...

Anonimo/ingegnera pentita: come già spiegato da Gian Marco, per fare il medico di base serve un corso di 3 anni... al quale si accede tramite concorso. Un po' come una scuola di specializzazione a parte, insomma.

Per lavorare come medico si lavora, ma è difficile trovare una stabilità se non si ha un titolo specialistivo... anche se non credo sia impossibile. Se le cose miglioreranno non lo so, è un periodo difficile per tutte le professioni.

Gian marco: blog molto interessante, lo seguirò di sicuro! :)

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, sono iscritta al secondo anno di Ingegneria ma ho il pallino di Medicina e navigando nel web mi sono imbattuta in questo tuo bel blog! Il mondo medico mi ha sempre appassionato ma, per paura (tanti anni di studio, università lontana da casa, l'essere donna e quindi avere paura di potersi sposare e fare figli troppo tardi), mi sono iscritta ad Ingegneria Biomedica, pensando di fare la scelta giusta, intraprendendo una strada che potesse darmi un lavoro quasi sicuro (analizzando le statistiche ingegneria offre molti sbocchi) e trovando un compromesso con ciò che mi piaceva. Penso invece di aver combinato un pasticcio! Ing Bio non c'entra assolutamente niente con medicina e sono arrivata ad odiare le materie che si fanno, per non parlare del fatto che sono indietro con gli esami a causa di questo mio blocco, mentre al liceo ero la prima della classe. E' come se mi fosse crollato il mondo addosso, non ho la minima passione per questo percorso di studi. Sto seriamente pensando di provare il test di medicina a settembre ma tanti mi scoraggiano dicendomi cose del tipo: "E' passato il tempo in cui conveniva studiare medicina, chi te la fa fare ora? 11 anni di università, turni, notti, stress, zero vita sociale, solo libri, casino in specializzazione, poche possibilità di farsi una famiglia". A tutto ciò aggiungono che medicina sia di una difficoltà assurda, tanto da dover essere segregati in casa.
Ora, tutto questo è vero o ho solo incontrato persone un pò esagerate?
Io, sia chiaro, sono disposta a studiare e a rinunciare alle uscite nel weekend nei periodi di esami, cioè ho messo in conto i sacrifici! Però non voglio nemmeno rinunciare totalmente alla mia vita! Cioè io voglio fare questo cambio per vivere meglio, per essere più felice, facendo qualcosa che amo e non per rovinarmi la vita.
Così c'è chi mi dice di tener duro su ingegneria che può farmi finire molto prima e farmi lavorare molto prima ma non mi piace :(
Voglio solo un consiglio, io ho sempre studiato e prenderei medicina (test permettendo) con grandissimo impegno ma ciò che mi dicono è vero o non devo considerarlo? Già ho due anni di ritardo, poi se si aggiungono paure di questo tipo, ancor peggio. Com'è la vita da studente di medicina? E da medico invece, rifaresti tutto quello che hai fatto? Ne vale la pena? :)

Anonimo ha detto...

Ciao carissima, io sono un'ingegnera pentita!Medicina la scartai a priori : troppo lunga, troppo mnemonica, e troppo vicina a casa (volevo evadere).
Inoltre tutti i conoscenti medici la sconsigliavano a me e ai loro figli.
Risultato: iscrizione ad ing.elettronica (volevo fare biomedica).
Sono partita come un treno, ma poi al secondo anno ho avuto un blocco, sono stata 6 mesi senza dare nulla e alla fine ho cambiato indirizzo (rimanendo sempre ad ingegneria).
Ingegneria, ai miei tempi era molto pesante in termini di impegno.
Una carissima amica ha studiato medicina : mi diceva che i primi 3 anni sono molto pesanti, poi gli ultimi tre molto meno.
Pensa che , iniziando insieme, lei si è laureata prima di me.E, nonostante si dicesse che ingegneria avvantaggiava nella ricerca del lavoro, io ho avuto l'indeterminato a 3 anni e 1 mese dalla laurea, lei ha sempre lavorato: prima specializzazione, poi dottorato, poi tempo determinato e infine tempo indeterminato a 32 anni.
Ha fatto sicuramente tanti sacrifici, ma io non ne ho fatti meno.Entrambe ci siamo spostate per lavoro e abbiamo avuto il primo figlio a 35 anni.Con la differenza che io dopo la maternità ho rischiato di essere licenziata, lei è riuscita ad avere il trasferimento nella sua città d'origine.
Conosco tantissime donne che hanno avuto figli durante la specializzazione.
Tutto questo per dirti che non sempre la vita va come ce la aspettiamo e non si può decidere del proprio futuro sulla base di quello che dicono le statistiche o le persone.
Purtroppo 19 anni sono pochi per sapere cosa si vuole fare.
Sei ancora tanto giovane da poter fare tutto quello che vuoi.La realizzazione professionale impone comunque delle rinunce a livello personale , a prescindere dal settore scelto.
Ci si crea una famiglia quando c'è la quadratura perfetta: lavoro, compagno giusto, momento giusto.
Può capitarti mentre studi, dopo a mai, a 23, 35, 42 anni.
Non puoi saperlo e non puoi basare su questo la tua vita.
Parlane con i tuoi familiari, chiedi se sono disposti ad aiutarti con gli studi.
Medicina è lunga e difficile, ma in specializzazione vieni pagata non è come fare l'università.
Se non vuoi fare i turni puoi scegliere oncologia, oculistica, medicina legale, radioterapia ...se, come dici ,sei studiosa e in gamba ce la farai.
Fare una facoltà che non interessa solo perchè dà lavoro assicurato è una stupidata: e se poi non trovi lavoro??
Per quel che vedo io, medicina rimane comunuque una delle lauree più spendibili a livello lavorativo, devi accettare il fatto che fino a 34-35 anni avrai lavori a tempo determinato, perchè lo sbocco naturale è il servizio sanitario nazionale e dovrai fare concvorsi su consorsi.
Un saluto da un'ingegnera pentita

Anonimo ha detto...

Ciao ingegnera pentita, ti ringrazio tanto per la tua risposta.
Se c'è una cosa di cui sono sicura è che da grande non voglio accostare la parola "pentita" alla mia professione come purtroppo è successo a te, ma spero di essere felice della mia scelta anche a distanza di tanti anni. E' per questo motivo che mi sto interrogando adesso che sono in tempo. L'ingegnere non voglio proprio farlo e medicina mi appassiona ma ho notato che anche a te, come a me, hanno sconsigliato di intraprendere questo percorso, infatti hai scritto "Inoltre tutti i conoscenti medici la sconsigliavano a me e ai loro figli" ma perchè? Perchè è una facoltà e una professione da sconsigliare? Non capisco questo e di certo non mi fa bene sentire queste cose e soprattutto non capirne neppure il motivo. Ho deciso che a settembre proverò il test, voglio sconfiggere le mie paure, essere una persona migliore, più sicura di sè e che finalmente ascolta il cuore. :)

Nimbus ha detto...

io mi permetto al solito di commentare una sola cosa:
"Medicina è lunga e difficile"
vero, ma ingegneria è più difficile e lo dico con cognizione di causa :) scegli la facoltà che ti piace di più, soprattutto in relazione al lavoro che vuoi fare dopo (sembra assurdo, ma non ti fanno fare il medico con una laurea in ingegneria).

Simone, un mese che non scrivi... urgono news :)

Simone ha detto...

Regà, se volete fare l'ingegnere fate ingegneria. Se volete fare il medico, fate medicina. È talmente ovvia la cosa e non capisco tutte ste "pippe"... cioè esiste qualcuno che - iniziando una qualsiasi facoltà - sa di per certo che troverà lavoro, che farà carriera, che guadagnerà tanto eccètera? Pensate almeno a scegliere quello che vi piace, così almeno una possibilità di essere realizzati tra 20-30 anni ce l'avete. :)

Nimbus: sì è che sono un po' a corto di ispirazione... devo ancora capire se voglio riprovare coi racconti, se voglio fare divulgazione, se voglio parlare solo di cavoli miei... ma insomma rimedierò :)

Anonimo ha detto...

Le "pippe" se le fa chi non è convinto.
Chi le sue convizioni le ha va dritto verso il suo obiettivo.
Medicina negli anni 90 la sconsiglivano perchè ,effettivamente, erano tanti e lo Stato inziava a fare tagli sulla sanità, e chi era già dentro quell'ingranaggio lo sapeva.
Dopo quasi 20 anni ,tra la crisi e il numero programmato, se vai a leggere le statistiche, sembra che ora medicina sia tra le facoltà che assicurano più facilmente un posto di lavoro.
Io capisco benissimo che, a 19-20 anni si è vissuto ancora troppo poco per capire cosa si vuole fare "da grandi".
E il mondo lavorativo è diverso da quello che ci si aspetta.
Perciò consiglio sempre, a tutti, di studiare almeno quello che ci appassiona.é il modo più semplice per riuscire nella carriera.
Saluti ingegnera pentita (ma non così tanto come traspare dai miei post ;-)

Anonimo ha detto...

Mi pare che Ingegnera Pentita abbia toccato, seppur indirettamente, un punto importante: il totale scollamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro. In pochi conoscono effettivamente in cosa consista una data professione; nel caso specifico di Medicina, in molti paesi agli aspiranti è suggerita (o apertamente richiesta, come negli USA) la pratica dello shadowing. Vai, segui per un po' il medico e cominci a farti un'idea. In generale questa totale inconciliabilità tra teoria e pratica in campo educativo e professionale mi sembra un'anomalia tutta italiana.
Spero di non aver annoiato nessuno :)
@Simone: soliti complimenti. Anche nei periodi meno "vivi" i tuoi post sono sempre interessanti.

Gian

Anonimo ha detto...

Cara ingegnera pentita, chi più di me ti capisce!!!! Io ho fatto farmacia e sono una super farmacista pentita, anzi lo ero fino a pochi anni fa! Mi sono risvoltata le maniche e dopo la laurea ho deciso di prendere Medicina....credo che, come Simone, non sia mai troppo tardi per raggiungere i propri sogni!!! Quest'anno inizierò il 4anno ed è dura, è vero, ma se davvero lo desideri nulla è impossibile. Io vengo da Farmacia che è tosta, ma medicina richiede un impegno leggermente maggiore perchè sono più esami e molti tirocini...anche se medicina non è tutta questa difficoltà, bisogna solo studiare studiare e studiare perchè alla fine sono i voti che contano per tutto, in questo ambito. Per la specializzazione, per un erasmus...insomma studiare...!
Io ero stanca di essere pentita e ho fatto di tutto per fare medicina. Adesso ho 28 anni e ne compirò 29 quest'anno, sono fidanzata da oltre 10 anni e tutte le mie amiche sono sposate, si stanno per sposare o hanno già figli e io invece mi trovo tra i banchi dell'uni ancora una volta. Credo che sia questa la difficoltà maggiore, ma poi mi guardo intorno e vedo che con me all'uni ci sono ragazze madri, ragazze sposate e anche ragazzi oltre 30 anni tra cui un neopapà!! Medicina è un sogno, per chi come me ne è profondamente innamorato...io lo considero come il mio secondo amore, dopo il mio ragazzo...o forse il primo? :D E' un sogno poter capire qualcosa quando senti i medici parlare tra loro, quando vedi una puntata di un telefilm e ti senti tutta gasata perchè finalmente capisci cosa stanno dicendo!! Ma soprattutto è un sogno perchè puoi davvero aiutare qualcuno, salvare una vita. Detto ciò, abbandono la parte romantica e parlo anche del "mondo reale": non è più facile come una volta, come pochi anni fa...il concorso nazionale per le specialità è duro perchè puoi essere costretto a doverti allontanare per 5 anni dai tuoi affetti, dopo la specialità molti sono in un limbo di contratti che non arriveranno così facilmente come la tua amica...già pochi anni fa era "un'altra cosa", oggi è più dura, soprattutto per chi è del sud come me e non può decidere di andare via così facilmente....
E' una professione tosta, essere una donna da alcuni svantaggi purtroppo e spesso bisogna accontentarsi anche nella scelta della specialità...
Comunque chi vivrà, vedrà...
un abbraccio e non essere pentita, sii tutto nella vita ma mai pentita.
Ti lascio con il mio aforisma preferito:
Scegli il lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua. (Confucio)

Chiara.

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara, anche la mia amica ha fatto sacrifici, visto che è stata fidanzata 13 anni prima di sposarsi (lei in una regione, il marito nell'altra, lontane 800 km e ad 800 km entrambi da casa loro).
Ma non credere che con altre lauree si debba fare meno sacrificio!
saluti, ingegnera pentita

Anonimo ha detto...

Non intendevo assolutamente dire che nelle altre lauree il percorso lavorativo sia più semplice, anzi!!!! Farmacia è peggio di medicina a un altro pò, quindi....volevo solo sottolineare che se c'è passione, c'è sempre tempo per realizzare i sogni e non sentirsi pentiti...cmq ad oggi le cose sono cambiate moltissimo in ambito lavorativo e in tutti i settori. Lavorare in ospedale è non dico impossibile, ma quasi...un contratto indeterminato poi non ne parliamo! La tristezza è essere costretti ad andare via, ma ad esempio io mi trovo a dovermi specializzare intorno ai 40anni quando ovviamente dovrei seriamente pensare di avere una famiglia e un figlio e quindi non posso andarmene lontana km dal padre dei miei figli...e lui soprattutto ha attività qui e non può spostarsi...diciamo che bisogna giungere a compromessi e accontentarsi. L'Italia (è soorattutto il sud) è un paese che non premia e se potessi scappare, credimi lo farei oggi...

Chiara

Anonimo ha detto...

*e soprattutto

Anonimo ha detto...

Se il tuo fidanzato ha già un'attività che va bene non lamentatevi.
Io mi sono dovuta trsaferire sia per studiare che per lavorare, e sono comunque diventata mamma tardi,anche senza aver fatto medicina.Non devi aspettare di avere il tempo indeterminato per avere una famiglia, se il tuo fidanzato può comunque darti una mano economicamente.E poi, con sacrificio, potresti provare la libera professione.
In bocca al lupo (e Simone ci scuserà per aver intasato il su blog).
Ciao da ingegnera pentita

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi ma è vero quando dicono che medicina è impossibile da finire in 6 anni? E che ci ci riesce è perchè è stato sempre chiuso in casa?

Simone ha detto...

In realtà mi ha fatto davvero piacere questa "discussione" nel blog, specie visto che è un secolo che non aggiorno e rischiava tutto di sembrare un po' morto! :)

Anonimo: io mi sono laureato alla prima sessione del sesto anno, e ho fatto una vita abbastanza normale. Certo sotto esami devi farti un po' di "chiuse"... ma non credo che nelle altre facoltà vai a fare gli esami senza studiare. Almeno non in tutte :)

Anonimo ha detto...

Ciao Simone vorrei farti per favore alcune domande:
1) Quante ore lavori alla settimana e quante ore al giorno in media?
2) Hai almeno un giorno libero a settimana?
3) Quante notti fai (all'incirca) al mese?
4) Dopo la notte, hai diritto a più riposo?

Grazie tante

Anonimo ha detto...

non è assolutamente vero che medicina sia così difficile.
Quasi tutti quelli che conosco l'hanno finita in corso studiando, certo, ma non meno di me, per esempio, che ho fatto ingegneria.
Anxi ti dirò, sarà perchè sono selezionati, sarà perchè sono pochi,sarà perchè hanno passio, ma comunque ti dico che, per mia esperienza, il 70-80% di chi conosco ha finito medicina IN CORSO, addirittura moltissimi laureati alla prima sessione utile.
Per dire, Ingegneria,da me, nella prima sessione utile non si è laureato NESSUNO, i primi,bravissimi, nella seconda (solo in 2, su qualche centinaio di iscritti).E loro veramente non hanno vissuto per 5 anni.
Anche chi ha fatto Economia, Farmacia, CTF e Giurisprudenza si è comunqque laureato fuoricorso o in corso ma nelle ultime sessioni disponibili.
Medicina è di sicuro impegnativa , ma , per quel che ho visto, non così tanto come si dice.
Per dire, conosco gente che, per laurearsi in Fisica o in Ingegneria ci ha messo 12 anni....
ingegnera pentita

Nimbus ha detto...

ad ingegneria tutte e due le volte mi sono laureato alla prima sessione utile senza i miei colleghi, che hanno finito in piccola parte a settembre o novembre, gli altri ancora dopo (fino all'anno scorso, passando dalla facoltà ho visto colleghi iscritti l'anno prima, parliamo di 14 anni fa, ma magari lavorano e studiano).
a medicina si vede un po' di tutto. in corso si laureano in tanti, ma vedi anche gente che a quinto o sesto anno sta ancora preparando fisiologia e non è raro che ci si laurei in 8-10 anni.
le differenze (secondo me):
- a ingegneria quelli bravi erano DAVVERO bravi, a medicina ci sono dei bravi che hanno la media alta perché all'esame ripetono a memoria, spesso senza capire
- metodo di studio: per fisica ricordo un periodo in cui i colleghi venivano alle 9 del mattino e si finiva di fare esercizi alle 19. qui ci si vede alle 9-10 e si finisce alle 18-19 e si ripete tutto il programma più volte prima dell'esame.
- per tornare al discorso dello shadowing, che secondo me è molto interessante, a medicina puoi farlo: metti un camice, entri in reparto, ti presenti e vedi cosa fanno. ad ingegneria non esiste. io mi sono reso conto di ciò che fa un ingegnere (per altro nel mio campo) forse durante il dottorato. è verissimo che non c'è comunicazione tra il mondo del lavoro e quello universitario, ma avviene in Italia. in Inghilterra uno dei miei colleghi era uno studente che stava facendo un tirocinio di 3 mesi e lavorava con noi. precedentemente era stato in ibm e dopo la laurea è stato assunto da arm. qui una cosa del genere ce la sogniamo, persino nei migliori atenei.

Anonimo ha detto...

Ciao nimbus...ma hai frequentato ingegneria quando era a ciclo unico??O hai frequantato con il 3+2??Complimenti comunque!!!
Io ho iniziato l'università 19 anni fa, e
nel mio ateneo,almeno per come erano organizzati i corsi, era impossibile laurearsi nella sessione di Luglio: i corsi del V anno finivano a metà giugno, perciò, ammesso di riuscire a fare tutti gli esami al primo appello, non avevi proprio i tempi tecnici per poter presentare la domanda di laurea ( epoi comunque la tesi richiedeva impegno costante , 8-9 ore al giorno per qualche mese) .Da me i due migliori del corso si sono laureati uno a novemre, l'altro a dicembre.
Comunque io ricordo che si studiava sempre dalle 8 alle 19.A volte anche dopo cena.
Gente che si laurea in ingegneria imparando a memoria esite...ma non si laurea in corso.
Ingegnera pentita

Nimbus ha detto...

io ho iniziato al secondo anno, se non sbaglio, del 3+2 (2002/03, quasi 14 anni fa) e il primo appello utile di giugno iniziava il 20 (infatti ho dato 3 materie in una settimana, per finire in tempo). da me i colleghi bravi (e davvero ce n'erano un paio che secondo me erano DAVVERO bravi) hanno finito a novembre o comunque in corso.
capitava di studiare dalle 8 alle 19. ci sono stati periodi in cui abbiamo avuto lezione dalle 8 alle 20, con un paio d'ore di pausa pranzo... la triennale sicuramente più difficile della specialistica, durante la quale si studiava tanto, ma c'erano un sacco di progetti di gruppo ed era molto bello :)

Anonimo ha detto...

sono sempre ingegnera pentita...
nimbus come mai hai deciso di iscriverti a medicina, dopo laurea in ingegneria e dottorato??
Beh, mi confermi quello che pensavo io: anche con il 3+2 i DAVVERO BRAVI si sono laureati a Novembre, non a Luglio.
Io conosco diverse persone che, a medicina , si sono laureate a luglio del VI anno.
E praticamente l'80% dei miei amici che ha fatto medicina si è comunque laureato in corso.
Per tutte le altre facoltà (parlo della laurea magistrale vecchio ordinamento) posso dire che c'è un 50% di laureati in corso (ma nessuno e dico NESSUNO alla sessione di Luglio dell'ultimo anno) e un 50% di fuori corso , con un buon 10% di amici che ingegneria l'hanno finita in 10-13 anni.
Questo mi ha fatto pensare che, forse, medicina è ben organizzata e si riesce, se non si hanno intoppi negli esami, a finirla nei tempi giusti.

Nimbus ha detto...

collega pentita, scusa il ritardo nella risposta, ma per ora ci sono gli esami :P nella mia esperienza, medicina è organizzata malissimo, ma come buona parte delle facoltà della mia città (ingegneria era un po' meglio, in realtà)
semplicemente è uno studio diverso: sedere sulla sedia, ripetere e andare all'esame. ci sono colleghi con cui si parla e capisci che sanno tutto a memoria. d'altronde agli esami nessuno chiede un foglio su cui scrivere, quindi ti basta sapere il raccontino a memoria e soddisfare l'ego del prof, che risente le sue parole.
a ingegneria devi capire e fare esercizi, a medicina molti si laureano e imparano durante la specializzazione o improvvisano durante le guardie, ma è la mia esperienza.

Anonimo ha detto...

Ciao Nimbus...anche a ingegneria però impari a lavorare "sul campo" (ammesso di averne la possibilità).Io sono arrivata a laurearmi facendo solo 3-4 progetti grandi, e ,ovviamente tutti a livello teorici.
Probabilmenmte a medicina, con il fatto che "basta" imparare a memoria gli esami si passano con più probabilità altrimenti non mi spiego come i 36 esami di medicina si facciano "tranquillamente" in 6 anni (nella mia esperienza, 60% iscritti laureati IN CORSO) e, per i 29 di ingegneria ce ne volevano mediamente 8 (nella mia esperienza, 10% laureati in corso, nessuno al primo appello.
Oppure, forse, il tempo passato a fer esercizi è superiore a quello passato a leggere e ripetere.
Io ho sempre pensato che, chi studiava medicina o giurispudenza, con quei libroni enormi facesse una fatica immane..ma poi sentivo sempre tanti 28-30, che ad ingegneria sono piuttosto rari.
ingegnera pentita

Umberto ha detto...

Ciao Simone, sono previste lezioni ed esami per la specialistica ?

MatteoD ha detto...

Nimbus ti seguo, mi piacerebbe parlare con te. come potrei fare?