17/05/16

Ogni tanto succede qualcosa!

In Australia ho aggiornato 10 ore prima! O 14 dopo, non lo so.
Per dire: ogni tanto aggiorno pure il blog, visto?

Mi spiace se sono mancato per un po' di tempo, ma tutto sommato parlare di come la specializzazione prosegue senza particolari problemi è - a parer mio - poco appassionante e non troppo meritevole di aggiornamenti serrati e ripetuti.

Comunque, davvero, che altro dovrei dire: volevo fare il dottore per avere un lavoro che mi piacesse, e adesso - a un po' di anni di distanza - sto facendo quello che mi piace. Che altro si potrebbe dire o aggiungere? Diciamo che è andata alla grande, e ora potrei iniziare pure a parlare di altro... se solo mi venisse qualche idea decente :)

Altre novità? Intanto il mio vecchio editore mi ha contattato, e stiamo per realizzare una versione ebook del mio vecchio libro sulla scrittura, "Io scrivo". In un periodo in cui con la scrittura mi ero un po' "ammosciato" direi che anche se non è niente di nuovo (è solo la ripubblicazione del libro vecchio) è una grande notizia. Dovrebbe uscire a fine mese se riesco a rivedere le bozze in tempo, comunque in ogni caso non sarà comunque questione di molto.

Ancora: oggi ho fatto un turno con la Croce Rossa. Come (penso) di avervi già detto, una volta al mese faccio il dottore nel "giro" per i senza fissa dimora. Non che si possa fare chissà che medicina di chissà quale livello avendo a disposizione risorse tutto sommato limitate, però anche qui sto facendo quello che a suo tempo mi ero proposto di fare... e se forse è più impegnativo e - per certi versi - stressante di come lo immaginavo, anche qui pare che le cose stiano andando veramente per il verso che volevo.

Senza stare a farvi tutto il racconto (lo so, mi sono impigrito) oggi c'era uno che stava male, e io ho avvisato il 118 che ci ha mandato un'ambulanza. E se da un lato la responsabilità di "capire" che qualcuno ha bisogno di qualcosa di più di un antifinammatorio o che gli misuri la pressione, per poi mettere in moto tutto un meccanismo che impegna tempo e risorse mi lascia abbastanza sull'atterrito, dall'altro ho ritrovato quel brividino che mi ricorda che ho scelto la professione che mi piace e che non saprei davvero di cos'altro occuparmi altrimenti.

Tra l'altro in mezzo ai tanti volontari ho pure beccato uno che studia medicina, mi conosce e ha letto tutto il vecchio blog (ciao Nicola!). Che poi incontrare gente che mi riconosce per via della scrittura mi mette sempre un po' in crisi (ho scoperto che non vorrei mai diventare un autore famoso!) però insomma: è pure il segno che tante cose che ho fatto continuano piano piano ad avere un qualche senso, e a viaggiare parallelamente.

Ed eccoci qua. Mi sentivo un po' in colpa per aver abbandonato il blog per così tanto tempo, però ci tenevo a dirvi che non è che ho mollato tutto in preda a quache crisi post seconda laurea, ma le cose vanno avanti e sono tranquillo. Certo da qui a essere un medico completamente formato, autonomo e ad avere il ruolo e le capacità che vorrei ancora ce ne passa... ma chi è completamente "arrivato" dopo soli 6 mesi che lavora?

Ci vorrà ancora un bel po' di tempo, ma - intanto - spero di essere sulla strada giusta.

Simone

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che qualcosa ti verrà in mente, soprattutto andando avanti nella specializzazione. Già parlare di come si riesce a trovare un equilibrio psicofisico in un ambiente simile potrebbe essere interessante.
Comunque la sensazione di essere finalmente nel posto giusto deve essere impagabile, mi auguro di provarla anche io prima o poi!

Gian

Simone ha detto...

Gian: il mio dubbio è se valga la pena o meno continuare a parlare proprio di medicina! :) La sensazione è di essere in un posto "meglio!. Poi c'è sempre un posto "più giusto" dove uno vorrebbe essere, ma questo credo faccia parte dell'essere umano :)

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone!
Immagino che in pronto soccorso ne vedi di tutti i colori...secondo te i medici si abituano a vedere delle scene forti e a reagire con sangue freddo oppure bisogna avere un minimo di predisposizione in ciò?
Escludo dagli esempi chi veramente è schizzinoso.

A.

Simone ha detto...

A. intanto a seconda del pronto soccorso dove lavori (ogni ospedale è un microcosmo a parte) puoi o meno venire a contatto con le scene "forti" come le chiami tu.

Potresti essere inserito unicamente in sala rossa e partecipare solo alle urgenze maggiori, oppure trauma e codici rossi in generali potrebbero essere seguiti da chirurghi e anestesisti lasciando all'urgentista solo i codici minori, così come qualsiasi via di mezzo.

Ancor di più ci sono ospedali in cui sul codice rosso va solo chi vuole farlo, per cui insomma dover avere a che fare con certe situazioni non è necessariamente all'ordine del giorno ma dipende più da dove capiti.

Per il resto sicuramente ci si abitua molto. Come dico sempre, il primo che ha fatto un trapianto di fegato in Italia all'inizio sveniva alla vista del sangue. Magari su internet trovi ancora la sua intervista :)

Simone