30/01/09

Le cose che mi piacciono a me: Joy, di Giovanni Allevi.

Non è che mi sia mai piaciuta troppo la musica classica. Cioè, chiariamo le cose: credo che nella musica classica si trovino dei capolavori immortali, degni di essere ricordati e (soprattutto) riascoltati per sempre.

Solo che poi vedo delle persone che studiano una vita per suonare composizioni di autori vissuti non so quanti anni fa, gente che fa la fila per ascoltare un'opera che conosce a memoria, prime affollate di giornalisti e di persone che magari stanno lì solo per farsi vedere, oppure appassionati serissimi che fischiano un cantante perché - in quattro ore di lavoro - ha toppato anche una sola nota.

Dai, diciamo la verità: se parliamo di cultura, di studio, di valore sociale e tante altre belle cose, allora la musica classica è forse il massimo che si possa raggiungere. Se però parliamo di arte, creatività e innovazione, se nel mondo e nella vita cerchiamo qualcosa che ci prenda e che ci trascini verso mete ancora da esplorare be'... ok, tagliamo corto: per me, la musica classica classica (scusate il gioco di parole) non ha il benché minimo interesse.

Poi mi è capitato di leggere di questo Giovanni Allevi: è un musicista per così dire nuovo, recentemente protagonista tra le altre cose del concerto di Natale in Senato. Il signor Allevi ha avuto parole di fuoco per il mondo della musica, che considera praticamente barricato ai nuovi talenti e alle nuove sperimentazioni. Parlando di lui, invece, qualche tizio importante di cui non ricordo il nome ha detto che uno che suona così non potrebbe nemmeno ambire a iscriversi al conservatorio, figurarsi poi tenere dei concerti.

Un artista in contrasto col proprio mondo, che lotta per farsi conoscere... ma non è fantastico? Se non fosse che poi lui suona ovunque e vende un sacco di CD mentre io non conterò mai un cappero, sarebbe proprio uguale a me! Come potevo allora non correre a comprarmi tutti i suoi dischi in segno di stima e amore imperituro per l'arte?

E ok, tra tante cose che ho trovato di Allevi ho scelto di ascoltare per primo questo Joy, in cui troviamo una decina di brani in cui Giovanni suona il pianoforte. Il lavoro successivo è un disco orchestrale (credo si dica così: io non è che capisca nulla di musica) che mi interesserebbe anche di più, ma visto che lo stesso autore ne parla come di un'evoluzione del suo lavoro ho preferito lasciarmelo per dopo.

Che dire? Il primo ascolto è piuttosto traumatico: la cosa più classica che mi sia capitato di ascoltare in vita mia è Simphony of the enchanted lands dei Rhapsody (of fire, credo sia il nuovo nome). Tra i Rhapsody e Allevi dovete togliere la batteria, le chitarre elettriche, i violini (questo come ho detto è solo pianoforte) e qualcuno che strilla come un'aquila, poi per il resto un po' si assomigliano anche.

Insomma all'inizio i brani mi paiono un po' vuoti, perché non sono tanto abituato a uno strumento solo e basta. Il secondo ascolto va meglio, visto che le melodie diventano più orecchiabili, e alla fine devo dire che dopo ripetute ore di coda in macchina a sentirmi questi brani io di musica continuo a non capirci un cavolo, però questo CD mi piace molto e ascolterò di certo anche gli altri.

La cosa che mi piace di più di questa musica, rispetto alla classica classica di cui parlavo nell'introduzione, è che posso ascoltarla visualizzando chi l'ha scritta e cercando di capire cosa sta cercando di comunicarmi. È una persona reale, concreta, che vive nel mio stesso mondo e con cui posso interagire. Sarà anche tanto bella la musica del passato, saranno sicuramente mille volte più bravi i vari Mozart, Chopin o quell'altro coi capelli lunghi, ma con loro tre questo rapporto non lo posso avere e ascoltare quello che ci hanno lasciato suonato da altri non è proprio la stessa cosa.

Concludo con le parole con cui Allevi presenta il suo lavoro più recente:

“EVOLUTION” è un gesto di coraggio, da parte di chi, con forza, decide di scegliere per il presente ed il futuro, piuttosto che tenersi al riparo dell'immobile compiacimento di un passato glorioso. Sono consapevole e convinto che la contemporaneità - l'"adesso" - possiede elementi musicali inediti, inimmaginabili fino al secolo scorso, e che ancora non ha mai vissuto nessuno, prima di noi. Spetta quindi ai compositori contemporanei fare in modo che il loro tempo possa essere letto attraverso la propria Arte, così come hanno fatto tutti "i grandi" nel passato, nel "proprio tempo".

E direi proprio che siamo completamente daccordo.

Simone

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Simone ti confesso subito che con questo post ti sei giocato la mia (benchè superflua) ammirazione.
Allevi è solo un pagliaccio, non mi sono nemmeno degnato di leggere tutto il post, ma se la cosa ti può interessare, vedi el accuse che gli sono state mosse dal CELEBRE UTO UGHI, che rispecchiano in pieno il mio pensiero su Giovanni.
Saluti XD

Simone ha detto...

Pensa che ero sicuro che qualcuno mi avrebbe cazziato per questa recensione, visto il veleno che gira per certi ambienti.

La verità è che io non conosco bene né Uto Ughi e né Allevi e non me ne frega niente di dare giudizi personali su di loro... tant'è che non sono idiota e il nome di Ughi l'avevo omesso per evitare magari di far passare in cattiva luce una persona che non se lo meritava.

Però Joy l'ho ascoltato ed è un bel disco, o per lo meno io lo trovo tale. Se avessi detto il contrario non avrei avuto la mia di ammirazione, alla quale perdonami ma tengo più della tua.

Simone

Anonimo ha detto...

innanzitutto simone della tua ammirazione se ne sbatte al kaiser... (almeno penso così)

lui sarà un pagliaccio ma intanto ha fatto un sacco di successo e piace a tanta gente, non come te che stai qui a girare per i blog degli sfigati...

poi tra parentesi sei anche un demente, che commenta un post senza neanche leggerlo...

Anonimo ha detto...

Vedo che si respira una bella atmosfera in questo post :)
Dai, fate una bella trollata, che farà schizzare gli accessi al massimo!

Scherzi a parte, perchè criticare i gusti altrui, specialmente in campo musicale?
Ciascuno ha la propria sensibilità e alla fine chissenefrega se un artista è "costruito", oppure "un pagliaccio"? Se la sua musica ispira e allieta va bene così.

Pensa che a me un sacco di gente rompe i coglioni perchè ascolto molto pop e non il metal.
"Ma come?!? Uno scrittore horror a cui non piace il metal?"
Ebbene no! Odio quei vuncioni che vomitano nel microfono... è più forte di me... devo sentirmi in colpa perchè molti musicisti pop sono "pagliacci"?
Ma chissenefrega...

Simone ha detto...

Anonimo: non ho capito se volevi offendere più me, lui o l'altro ^^

Alex: ma i vocioni ci stanno solo in certi generei del metal... io comunque preferisco il rock/heavy per "imprinting" da ragazzino, però in genere ascolto tutto dalla classica alla trance.

Simone

Anonimo ha detto...

A mio modesto parere è un po' sopravvalutato. Il problema non è suo, è dei giornalisti che lo definiscono un genio. Ecco, questo è esagerato. Allevi non è Mozart e non è Puccini (tanto per dirne due a caso).

Simone ha detto...

Mirco: hai ragione, ma non è che si possono ascoltare solo Mozart, Puccini e non so chi altro perché sono "meglio".

E poi comunque è meglio Beethoven ^^.

Simone

Anonimo ha detto...

A me piace molto Morricone o Williams, di moderni. O anche Stockhausen (sembra una parolaccia ma è un compositore moderno, morto recentemente)

Pip ha detto...

Ciao Simone, capito sul tuo blog dopo aver visto il link sul sito degli alleviani. Mi piace - molto - la musica di Allevi, ma mi piacciono molto anche altri generi musicali, come il metal, il rock e anche qualcosa del pop. E allora? Ognuno ha i suoi gusti e basta con questi commenti velenosi contro Allevi. Non ti piace? E non ascoltarlo, che te ne frega?
Detto questo, scopro con piacere il tuo blog, lo metto tra i preferiti e me lo leggo con calma! ;)

Simone ha detto...

Mirco: be', io piano piano vorrei farmi una libreria musicale con qualcosa di tutti.

Pip: il tuo blog invece mi mette troppa fame... comunque lo linko va' ^^

Simone

Unknown ha detto...

Io non capisco come mai ci sia tanto astio nei confronti di Allevi. Che ci sia di mezzo un filino d'invidia?

Da onnivora musicale (se posso divoro intere discografie mentre studio cose inutili e banali, almeno non mi viene voglia di suicidarmi) devo ammettere che Allevi ha qualcosa in più che tutti i vari musicisti classici moderni famosissimi e bravissimi ma che io non ho mai sentito nemmeno nominare: parla ai giovani. Sembra giovane (non lo è dato che ha quasi 40 anni, anche se ormai a 40 anni si è ancora giovani, vabè ^_^") e trasmette emozioni ai giovani.

All'inizio lo avevo sottovalutato proprio perchè ne parlano tutti così bene che, ho pensato, sarà la solita cagata alla Britney Spears. Poi ascoltandolo (varie volte, dato che ho dovuto metabolizzare un genere diverso da quello mio naturale e per me l'assenza di parole è inconcepibile) mi ha trasmesso tanto. Non saprei nemmeno spiegarlo a parole, io con la sua musica ci ho creato un legame a livello di anima e ogni volta che mi sento sola o triste ascolto Allevi e mi infonde una serenità e una pace indescrivibili.

E comunque se i posteri ne parleranno, parleranno di uno che ha saputo portare la musica classica moderna nelle strade, fra la gente. A me non pare proprio poco per uno che "suona così male che non dovrebbe nemmeno essere ammesso in un conservatorio". Comunque Simone sono d'accordo con te su ogni cosa in questo post, se non si era capito :P

Simone ha detto...

Auro: infatti è come dici tu... e poi se ci fai caso sono gli stessi discorsi che si fanno anche tra gli scrittori (nel senso di "quello vende ma fa schifo") ^^

Simone

Unknown ha detto...

Beh, dipende cioè anche io parlo molto male di certi scrittori famosi che davvero non mi piacciono e effettivamente mi fanno parecchia invidia... Però almeno ho il coraggio di ammetterlo! Non so come ma mi sentivo chiamata in causa ^_^"

Giulio Amoreamelli ha detto...

Forse quello che talvolta lascia perplessi è quello che Allevi dice: "La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale”. Mi sembra un tantino esagerato, anche perché nella sua musica, per il momento, ci trovo parecchio Jarrett d'una volta tipo "The Celestial Hawk", per intenderci. Ancora niente di rivoluzionario. Comunque, visto sono un bel Signor Nessuno, non posso non ammettere che sia un bravo musicista.

Anonimo ha detto...

dici ki aver ascolato per molte volte in macchina i brani di allevi e alla fine ti sono piaciuti molto... perkè non provi ad ascoltarti per tante volte un brano come le due rapsodie di brahms oppure,studi di chopin ecc... scommetti ke ti piaceranno poi anke quelli?

Simone ha detto...

Anonimo: certo, lo farò volentieri. Puoi indicarmi in maniera precisa qualche pezzo di pianoforte che valga davvero la pena ascoltare? Intendo nome del CD, titolo, casa discografica... ho serie difficoltà a orientarmi nella musica classica!

Simone

Helkost ha detto...

ciao Simone, visto che il tuo anonimo ti ha lasciato in sospeso, posso consigliarti qualcosa io?

Prova ad ascoltare:
R. Schumann
Phantasiestücke op. 12(eseguiti da Arthur Rubinstein)
Humoreske op. 20 (eseguito da Radu Lupu - credo si trovi facilmente su emule)
Kreisleriana op. 16 (eseguita da Evgeniy Kissin - l'ho messa online su youtube, il nome del canale è "Helkost")

J. Brahms
Variazioni su un tema di Paganini op. 35a (Arthur Rubinstein o Sviatoslav Richter, non so sinceramente chi le ha eseguite meglio)
le 2 rapsodie op. 79
concerto per pianoforte e orchestra Op. 83, n. 2
concerto per violino e orchestra, op. 77

L. Beethoven
Sonata per pianoforte Op. 28 n. 15 "pastorale" (eseguita da Grigory Sokolov, la trovi completa su Youtube)
Sonata per pianoforte Op. 53 n. 21 "Waldstein" (suggerisco Alfred Brendel come esecutore)
Sonata per pianoforte Op. 57 n. 23
"Appassionata" (vai sempre su Brendel)
Sonata per pianoforte Op. 106 n. 29
"Hammerklavier" (questa è di difficile ascolto, se ti vuoi lanciare, suggerisco Sokolov)
Sonata per pianoforte Op. 111 n. 32
(la più bella di tutte, mi piace l'interpretazione di Sokolov - trovi sia questa che la 106 su emule)

F. Schubert
molti lieder sono gustosissimi, cerca su youtube quelli interpretati da Dietrich Fischer-Dieskau
il quartetto "La morte e la fanciulla" Op. D810, n. 14 (su questo non ti so consigliare un'interpretazione, io ce l'ho nella versione del Juilliard String Quartet, ma è su mangianastro - vecchissima)
Fantasia in F minor, D.940 (Op. posth. 103) - bellissima.

Ci sono molti altri compositori da ascoltare, io ho potuto suggerirti solo qualcosa, e ovviamente è il meglio del meglio che conosco. Ti consiglio di partire con Beethoven e Schubert, che sono i più melodici e di più facile impatto. Poi Schumann, che è un romantico in piena regola, Brahms invece, è il più concettoso dei quattro (ma da molte soddisfazioni se fai più di un ascolto)