10/09/09

Gli ebook degli altri scrittori: Uomini e lupi, di Alessandro Girola.

Torno a parlare di ebook scritti da altri, e torno allo stesso tempo a recensire il romanzo di un amico/collega/scrittore/blogger che ormai conosco - e conoscerete anche voi - da anni.

Uomini e lupi è un romanzo di genere horror (anche se nemmeno troppo) in cui un gruppo di personaggi più o meno sfigati si trova a dover lottare contro una malvagissima organizzazione di lupi mannari. Se dovessi inquadrare il tutto in una tipologia ben precisa, come i precedenti lavori dell'autore vedrei benissimo questo romanzo in edicola, accanto ai vari Segretissimo e - adesso - Epix e roba varia.

Ancora, se invece delle parole ci fossero dei disegni, Uomini e lupi sarebbe un fumettone della Marvel di quelli magari del genere il Punitore contro Dracula.

Per dirvi adesso cosa penso di questo lavoro, visto che Alex è soprattutto un amico e rischio di sembrare un po' di parte, vi darò due tipi di valutazioni: una molto distaccata, da professionista del settore che decide se una cosa è vendibile oppure no, e una più personale da scrittore che si confronta con qualcuno che conosce e poi - generalmente - rosica ^^.

Valutazione sintetica:


Uomini e lupi è un testo decisamente più maturo rispetto ai primi dello stesso autore. Si nota la voglia di approfondire i personaggi, le ambientazioni sono curate e la trama è solida e ben strutturata fino alla conclusione.

Lo stile presenta momenti (molto) alti e altri (piuttosto) bassi. Globalmente il testo è ben scritto e ben presentato.

Insomma Uomini e lupi è un ottimo lavoro, e - secondo me e come ho già detto ottocentomila volte - è evidente che Alex è l'unico (quasi) scrittore che conosco che potrebbe effettivamente finire pubblicato da qualche grosso editore. Se lui solo almeno ci provasse, ovviamente. ^^

Valutazione più personale:

Confesso che non avrei mai letto un libro del genere se non fosse stato scritto da un amico. Gli Zombie a Milano (argomento del precedente Nevicata, sempre di Alex) mi attiravano molto di più, mentre i lupi mannari non mi dicono moltissimo. Sarà che i licantropi non mi fanno paura, o sarà che non toccano alcuna corda del mio immaginario personale... comunque insomma se a voi invece i lupi mannari piacciono non vedo cosa dovrebbe fregarvi di questo commento.

In ogni caso ho iniziato a leggere il libro con una forte curiosità, perché appunto i primi lavori di Alex mi erano piaciuti molto, e alla fine devo dire che ho apprezzato anche questo: la storia c'è, i personaggi pure, e insomma è un bel libro di genere inquadrabile nella tipologia che (credo) maggiormente piace all'autore.

E adesso andiamo più sul personale, letterario o semplicemente critico rompipalle, come del resto avevo preannunciato. Alex si è già detto, sul suo blog, molto irritato dall'atteggiamento dei lettori saccenti che vogliono dirgli di scrivere così o di scrivere cosà. Anche io odio i critici letterari (o almeno gli idioti che si atteggiano a tali) e non posso che dargli ragione.

Però, ci sono DUE però: Alex ha detto, sue testuali parole, che lui quando scrive vuole divertire il lettore. E Alex ha detto anche, sempre sue testuali parole, che ormai pensa di essere almeno bravo come gli scrittori che pubblicano, se non di più.

E insomma allora forse qualche minima critica se l'è anche andata a cercare, no? ^^ Principalmente, la cosa che ho notato di più in Uomini e lupi è il frequente ricorso alla storia "riferita" piuttosto che "descritta in tempo reale". Per dire: "Pippo è stato in Africa" è un'informazione riferita. "Pippo comprò il biglietto, prese l'aereo e altre 50 pagine di racconto ambientato in Africa" è un'informazione invece descritta più dettagliatamente.

E qui non c'è niente di male (non come dice qualche scemo, secondo cui sarebbe un errore). Un romanzo tutto descritto nei minimi particolari viene lungo 1200 pagine (il motivo per cui i libri di King sono così lunghi, insomma) e magari vi rompete le palle molto prima della fine.

Solo che poi, volendo divertire meglio degli altri, bisogna fare delle scelte: perché vengono approfondite conversazioni noiose, e saltate a pié pari parti della storia a dir poco cariche di potenzialità? Una tra tutte (scusate lo spoilerone) tutta la storia raccontata a Marsiglia sarebbe potuta essere la parte migliore di un romanzo impossibile da mettere giù (la rappresaglia dei lupi-mannari-nazisti a spese deglli immigrati) mentre Alex se la brucia completamente descrivendo il tutto in modo superficiale, come se non vedesse l'ora di parlare d'altro. Questo non succede invece nel capitolo dedicato al paese disabitato (Consogno, mi pare) che invece è una parte a dir poco perfetta, stupendamente documentata e carica di tensione.

Ancora, alle volte ci viene detto che delle persone "sono state mangiate". Ecco, io in un libro horror le persone mangiate dai lupi mannari le vorrei vedere. Poi voi non lo so ^^.

Altra piccola critica, segnalata anche nella recensione scritta da Glauco, sono i termini utilizzati alle volte e la scelta di alcune descrizioni: come dicevo prima, se un lupo mannaro strappa un braccio a qualcuno, vorrei leggere "i denti affondarono nei tendini che scricchiolarono lacerando la carne e mostrando il midollo osseo che colava misto a sangue tra laceranti urla di disperazione" (be', magari scritto meglio), non un semplice "il lupo mannaro gli strappò un braccio".

In fin dei conti, insomma, questo Uomini e lupi è un ottimo lavoro, ma che a tratti avrebbe potuto essere più incisivo. Si notano la grande documentazione, la ricerca di personaggi non banali, una trama originale e un livello tecnico che - tolti gli esempi citati - si assesta su livelli decisamente buoni.

Visto poi che si tratta anche di un ebook gratuito, non trovo un singolo motivo per cui dovreste fare a meno di scaricarlo e leggerlo.

Simone

Link: Uomini e lupi, di Alessandro Girola

4 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Bellissima Recensione!

Dama Arwen ha detto...

^_^

Ciao Simone!
È un piacere tornare a leggerti. In realtà ho letto anche i post precedenti ma non avevo nessun commento da fare!

Mi è piaciuto molto la tua analisi di questo libro - che non ho (ancora?) letto. Trovo molto giusto, forse per gusto personale, il discorso sulla storia "riferita" piuttosto che "descritta in tempo reale".
In QUESTO SENSO, non mi piacciono - infatti - i racconti, ma adoro i libri ricchi di particolari dettagliati; e più è veluminoso il libro, più ho voglia di leggerlo e lo apprezzo (sempre che poi non sia scritto in corpo 14 x i ciechi...)

OT
Ogni tanto mi ti immagino a PARLARE, anziché scrivere: chissà se enfatizzi vocalmente le parole come fai per iscritto col BOLD :-D
fine OT

Alex McNab ha detto...

Bellissima recensione, concordo... GRAZIE!

La cosa che mi ha fatto più piacerissimo davvero (come scriverebbe un professionista ^_^) è l'aver notato un senso di maturazione nelle mie storie.
Senz'altro ho lavorato su questo punto, pur senza disconoscere i miei lavori passati, che erano senz'altro più action.
In realtà, ma forse dico una bestiata, i licantropi potrebbe essere sostituiti da altre creature a scelta: vampiri, clown assassine, lesbiche psicotiche, draghi-nani del Congo etc etc.
Quello che mi premeva sottolineare era una situazione di confronto tra antieroi e un Male più forte di loro, che comunque avrebbero potuto anche evitare di affrontare.
Insomma, un discorso complesso :)

Due rispostine su alcuni degli appunti che mi fa.
So che alcuni dialoghi del romanzo potrebbero sembrare barbosi, ma io ho sempre detto di non disdegnare "gli spiegoni". Vale a dire: trovo che sia più facile scrivere "gli zombi sono resuscitati e stanno facendo un macello", che non tentare una spiegazione, lavorare di fantasia...
Riguardo alla mancanza di descrizione delle scene più splatter, diciamo che è una scelta consapevole. Non ho mai inteso l'horror come spargimento gratuito di frattaglie, aspetto che mi è sempre sembrato morboso e semplicistico. Quindi, se posso, preferisco evitare.
So che molti lo considerano un difetto, e vorrebbero vedere più sangue e più sbudellamenti. Spero però che mi sia passato questo piccolo neo stilistico.

Ancora GRAZIE, domani la segnalo sul blog (la recensione, non è che ti sto dando improvvisamente del "lei" ^_^)

Simone ha detto...

Glauco: grazie!

Dama: io non amo i libri troppo lunghi, poi come dico nella recensione è questione di sottolineare i particolari importanti.

Riguardo alle parole enfatizzate... sinceramente spero di no, ma magari può confermartelo Luca ^^.

Alex: mi fa piacere... e la segnali pure, ringrazio molto a vossignoria! ^^

Simone